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Inclinare la panca negli esercizi di distensione per il petto è comunemente ritenuta una strategia necessaria per aumentare l'attivazione e presumibilmente lo sviluppo della parte alta del gran pettorale (fasci clavicolari), tuttavia è poco risaputo che secondo l'evidenza scientifica questa teoria non trova reali conferme. Questo articolo intenderà analizzare la teoria alla base del reclutamento dei fasci clavicolari del grande pettorale in relazione all'inclinazione della panca ed estrapolare delle applicazioni pratiche concretamente utili per ottenere questo effetto.
==Cenni generali==
La parte superiore del petto è molto spesso un punto carente in molti atleti. Questo ha portato gli atleti a porre un particolare attenzione gli esercizi dedicati al muscolo grande pettorale in cui viene in particolar modo sollecitata la sua porzione superiore, originante dalla clavicola (fasci clavicolari). Il perché la parte alta del petto appaia carente è molto probabilmente spiegato dalla forza di gravità: il muscolo nel suo complesso viene attratto verso il basso, pertanto è logico che la parte superiore risulti più appiattita. Se un atleta si posizionasse a testa in giù con le braccia penzolanti, noterebbe che i fasci clavicolari si "riempirebbero" mentre i fasci addominali o infero-sternali si appiattirebbero. Pertanto, non si può dire che il petto alto sia un punto effettivamente carente di per sè, ma che la sua pienezza sia penalizzata da questioni gravitazionali. Ciò nonostante, è interesse dell'atleta fare si che in normale posizione eretta l'effetto visivo del grande pettorale non sia quello di un muscolo piatto o sgonfio nella sua parte alta.
Inclinare la panca per gli esercizi dedicati al gran pettorale (distensioni, croci) è una pratica che avrebbe il fine di aumentare l'attivazione o il reclutamento dei fasci clavicolari (superiori) del muscolo in questione. Questa ipotesi è basata sul fatto che durante il movimento di flessione orizzontale della spalla (piano trasversale), l'inclinazione della panca altera il piano di lavoro che, da perpendicolare all'asse del busto (piano trasverso), passa a due dimensioni. Questa modifica cambia quindi la direzione del movimento della spalla, determinando una differente attivazione delle unità motorie innervate nel grande pettorale.
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Sapendo che la gravità impone al carico (forza esterna) di esercitare una resistenza in senso perfettamente verticale, l'inclinazione della panca porta ad alterare l'angolo di trazione (angle of pull) del grande pettorale, ovvero l'angolo tra l'inserzione muscolare e l'osso su cui inserisce. Se sulla panca piana il carico viene spinto in senso perfettamente perpendicolare all'asse longitudinale del busto, su panca inclinata, a causa dell'inclinazione del torace, esso viene spinto in senso diagonale rispetto all'asse stessa. Ciò significa che cambia la direzione del movimento della spalla durante la flessione orizzontale, muovendosi ora su un piano alterato, a due dimensioni. Gli omeri sono costretti a ruotare esternamente (per mantenere gli avambracci perpendicolari al suolo) e possono subire un'adduzione passiva, spesso adottata di proposito, per aumentare così il ROM complessivo nella fase negativa e permettere un maggiore allungamento dei fasci clavicolari.
Si può osservare che, nella pratica, sulla panca inclinata non sempre gli omeri vengono addotti di proposito. Molto più spesso l'utente medio tende a mantenere un livello di abduzione della spalla non dissimile da quello adottato su panca piana (70-90°). La maggiore abduzione della spalla nella panca inclinata comporta una riduzione del ROM in fase eccentrica, con la differenza che il massimo stiramento del grande pettorale avviene prima, cioè ad un minore grado di estensione orizzontale. Questa variante risulta facilitata, perché il ROM è ridotto e i fasci del gran pettorale riescono a raggiungere più facilmente un maggiore livello di stiramento. Se le spalle vengono più addotte (50-60°), l'omero riesce a scendere più in profondità (maggiore estensione orizzontale), e questo permette di compiere una traiettoria dell'omero più adatta alle fibre dei fasci clavicolari. Questi ultimi infatti originano dal punto più alto su torace, ma si inseriscono più in basso sull'omero, pertanto se ne deduce che una flessione orizzontale diagonale dal basso verso l'alto sia più adeguata per reclutare tali fibre<ref name="Paoli">Paoli A, Neri M. Principi di metodologia del fitness. Elika, 2010. pp. 315.</ref>, grazie alla loro linea di trazione (line of pull) più diretta.
L'inclinazione della panca porta il grande pettorale in svantaggio meccanico<ref name="Evangelista">Evangelista P. DCSS. Power mechanics for power lifters. Olympian's News, 2011. pp. 537-540.</ref>, e questo si riflette su una generale perdita di forza nella distensione. Questo perché la forza viene trasferita preferenzialmente su una selezione più ristretta dei fasci del gran pettorale portandone alcuni fuori gioco. La flessione orizzontale in diagonale (partendo da omero più addotto),
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