Jack lo squartatore: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 3:
Lascia la sua prima traccia il 31 Agosto 1888, quando, alle 3 del mattino, viene ritrovato in Buck's Row, di fronte uno dei tanti mattatoi del quartiere, il corpo di Mary Ann Nicholls, sua prima vittima accertata. Prostituta, 45 anni, la vittima presenta la gola sgozzata fin quasi alla decapitazione (il taglio intacca le vertebre del collo) e tagli sul ventre dai quali fuoriesce l'intestino. Gli organi genitali presentano gravissime ferite da taglio, probabilmente inferte di punta.
L'autopsia, studiando il taglio alla gola, rivela che l'assassino è mancino, fatto che poi verrà smentito da tutti i criminologi che hanno studiato il caso, che invece affermeranno il contrario.
I giornali dell'epoca, che erano ogni giornigiorno pieni di articoli relativi a donne accoltellate, bruciate vive, sfregiate e mutilate, diede enorme rilievo al caso definendolo "strano": non si erano sbagliati. Quel delitto sarebbe stato uno dei tanti che costellarono l'"Autunno di terrore", il cui protagonista era Jack lo Squartatore.
Il primo delitto diede modo di conoscere, oltre all'abilità del killer, anche il suo ''modus operandi'' e la tipologia delle sue vittime: da quel momento, infatti, i poliziotti e i testimoni avrebbero visto soltanto prostitute sventrate e sgozzate.
Ma la tecnica dell'assissinoassassino si andava sempre più perfezionando, e ciò lo si sarebbe capito dalla seconda vittima: l'8 settembre, nel cortile del numero 29 di Hanbury Street, a Whitechapel, un fattorino trova il corpo della seconda vittima ufficiale di Jack lo Squartatore: è Annie Chapman, 48 anni, prostituta. Il suo corpo giace steso a terra tra la porta e la palizzata, uno spazio di circa ottanta centimetri. La gola è squarciata e la testa è di poco attaccata al busto. Il ventre è aperto: gli intestini sono appoggiati sulla spalla destra della vittima, mentre la vagina, l'utero e due terzi della vescica sono stati portati via. Ai piedi della poveretta vengono rinvenuti alcune monete e un pezzo di busta insanguinata riportante la data del 20 Agosto.
Questo caso presenta anche un testimone, inquilino della casa a fianco, oltre la palizzata, che afferma di aver sentito un grido di donna: "No!" ma che non aveva avuto il coraggio di sporgere la testa e guardare. Il giorno dopo una bambina riferisce alla polizia di aver visto, a qualche casa dal luogo del delitto, in un cortile, una striscia di sangue: gli investigatori affermano che probabilmente era la traccia lasciata dal killer che, ricordiamolo, portava con sè il macabro trofeo asportato alla vittima e che con molta probabilità quel sangue era quello che colava dagli organi portati via dall'assassino.
Questo omicidio, oltre a presentare l'indizio della striscia di sangue (che non verrà studiato nè approfondito, neanche successivamente), porta al primo arresto effettuato dalla polizia. John Pizer, un macellaio ebreo del quartiere, viene accusato dell'omicidio grazie ad un grembiule di cuoio trovato nei pressi del luogo del delitto. Il giorno dopo, però, si scoprirà che "Leather Apron" (Grembiule di cuoio), come verrà chiamato l'accusato fino al momento del suo riconoscimento, non c'entra niente col delitto: il grembiule apparteneva ad un inquilino del palazzo in cui è stato consumato l'omicidio, che era stato lavato e appeso ad asciugare. Pizer, tuttavia, viene trattenuto in cella ancora per un altro giorno a causa della folla inferocita che voleva linciarlo.
Quindi, fino a quel momento, l'assassino è ancora un fantasma e la polizia non ha neanche il sospetto di chi potrebbe essere. Si presuppone solo che sia un pazzo fanatico o un maniaco sessuale con alcune conoscenze di anatomia. L'unico indizio che sembra legare gli uomini che alcuni testimoni hanno visto con le vittime è una valigetta nera e un cappello "alla Sherlock Holmes".