Arcangelo Guglielmelli: differenze tra le versioni
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Nacque da Marcello e Caterina Vera, crebbe nell'abitazione di un certo [[Onofrio de Marino]], pittore. La sua formazione avvenne sotto la guida del noto [[Dionisio Lazzari]], che lo introdusse agli ordini religiosi più rappresentativi. Divenne, nel tempo, rivale di [[Francesco Solimena]] perché ricercava, a differenza di Solimena, nella consolidata tradizione napoletana. Questi fastidi procurarono non pochi danni sulla memoria dell'architetto che venne completamente trascurato da [[Bernardo De Dominici]], che istigato dal Solimena stesso, non trattò nelle sue biografie sugli artisti napoletani il Guglielmelli. Guglielmelli fu anche pittore specializzato nelle [[Quadratura (pittura)|quadrature]] collaborando con [[Luca Giordano]] tra i quali la ''Cacciata dei Mercanti del Tempio'' nella [[chiesa dei Gerolamini]], e prima della definitiva rottura, con Solimena dove realizzò le architetture nel ''Miracolo delle Rose'' nella [[chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova|Chiesa di Donnaregina Nuova]] e prospettive nella sagrestia della [[basilica di San Paolo Maggiore]].
Iniziò la sua attività come progettista di macchine effimere per la festa di San Gennaro nel [[1671]] e per le Quarantore nel [[1677]]. Nel [[1677]] sposò la figlia di Onofrio de Marino, dal matrimonio nacquero due figli: [[Marcello Guglielmelli]], architetto, e Gaetano, novizio nella [[chiesa di Santa Maria della Vita]]. Nello stesso anno lavorò alla ristrutturazione del presbiterio della [[chiesa del Gesù delle Monache]], aggiungendo un cupolino, di riferimento culturale [[Gian Lorenzo Bernini|berniniano]], che illumina l'altare. Nel [[1678]] fu attivo presso il [[complesso di Santa Maria della Consolazione]] e in una cappella della [[chiesa di Santa Maria della Stella (Napoli)|chiesa di Santa Maria della Stella]], oggi non pervenuta a causa dei danni bellici.
Tra il [[1682]] e il [[1684]] fu il progettista degli stucchi nel [[complesso di Sant'Antonio delle Monache a Port'Alba]], contemporaneamente progettò l'intervento della facciata della [[chiesa di Santa Maria in Portico]], tuttavia i due terremoti sviluppano l'occasione per il rinnovo dell'apparato decorativo, ma nel contempo riuscì ad accogliere gli sviluppi architettonici da [[Roma]] introdotti dagli architetti della città papale. Dopo il sisma del [[1688]] si occupò del restauro della [[chiesa della Compagnia della Disciplina della Santa Croce]]. Dal [[1690]] al [[1693]] rifece completamente la [[chiesa di Santa Maria del Rosario alle Pigne]], la struttura, caratterizzata da una planimetria a [[croce greca]] con bracci trasversali corti, possiede una facciata molto singolare: al centro si apre una nicchia che allggia la statua della Vergine sotto un panneggio di matrice berniniana. Dal [[1691]] lavorò al completamento della [[chiesa di Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone]]. Al seguito dei danni provocati dal sisma, realizzò gli interventi di restauro e consolidamento nella [[Cattedrale di Amalfi]] e della [[Cattedrale di Salerno]]. Nella prima chiesa pu autore di rilevanti modifiche alla struttura originaria come la sostituzione dei pilastri alle colonne, murazione finestre, stucchi e cassettonato nella navata centrale. La facciata fu cancellata alla fine del [[XIX secolo]] e rifatta da [[Errico Alvino]]. Alla chiesa salernitana, i cui lavori durarono dal [[1691]] al [[1697]], fu eseguita un percorso di inglobamento delle precedenti strutture.
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