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*il conte Antonio Canossa, giovane discendente di un ramo cadetto dell'antica famiglia [[dinastia dei Canossa|Canossa]], ormai in decadenza di prestigio. Erede al feudo di [[Montalto]], a Roma intratteneva rapporti con la [[Camera Apostolica]], che gli aveva dato in concessione alcuni mulini e miniere di [[allume]].
*il conte Taddeo Manfredi, discendente di una famiglia che aveva governato ampi territori nell'odierna [[Emilia-Romagna]] fino al [[1499]], quando [[Cesare Borgia]] li aveva conquistati; tali territori, dopo la sua sconfitta, erano passati sotto il diretto controllo del papa, pertanto Taddeo si era stabilito a Roma, allo scopo di cercare di riottenerli, unitamente al marchesato di [[Cusago]], passato alla famiglia [[Stampa (famiglia)|Stampa]].
*il cavalier Giangiacomo Pelliccione, [[pavia|pavese]] d'origine, si era trasferito a Roma dopo essere stato bandito dalla [[Repubblica di Venezia]] per aver coniato [[denaro falso]]; nella capitale pontificia dichiarava di essere discendente della famiglia [[Lusignano]] e si era stabilito nella zona di [[ponte Sisto]], frequentando abitualmente [[astrologi]] ed [[esorcista|esorcisti]].
*Benedetto Accolti (figlio illegittimo del cardinale [[Pietro Accolti]]) discorsi evocanti la necessità di una ''liberatione de Italia'' e ''revolutione della Chiesa'' passante attraverso l'uccisione di Pio IV, che a detta di Benedetto ''non era il vero papa'' e avrebbe pertanto dovuto essere eliminato per far spazio a un ''papa vero e santo''.
*suo nipote Pietro
*tre servitori del conte Manfredi (Prospero Pittori, Giovanni da Norcia e uno sconosciuto).
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