Castello Sforzesco: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→I Visconti e gli Sforza: Corretti errori di battura e aggiunte informazioni Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile |
Annullata la modifica 71344649 di Andrea Losito (discussione) |
||
Riga 53:
=== I Visconti e gli Sforza ===
{{vedi anche|Visconti|Sforza}}
[[File:Milano - Castello sforzesco - Stemma Galeazzo Maria Dux Mediolani quintus - Foto G. Dall'Orto - 6-jan-2007.jpg|miniatura|sinistra|Stemma di [[Galeazzo Maria Sforza]], dipinto su un soffitto del
La costruzione di una fortificazione con funzioni prettamente difensive fu avviata nella seconda metà del Trecento dalla dinastia viscontea, che deteneva la signoria di Milano da quasi un secolo, da quando nel [[1277]] l'arcivescovo [[Ottone Visconti]] aveva sconfitto nella [[battaglia di Desio]] e cacciato da Milano il precedente Signore, Francesco Mucillo. Nel 1354 l'arcivescovo [[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni Visconti]], morendo, lasciò in eredità il ducato ai tre nipoti [[Matteo II Visconti|Matteo II]], [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] e [[Bernabò Visconti|Bernabò]]. Tra il [[1360]] e il [[1370]] Galeazzo Visconti fece costruire, a cavallo delle mura della città, in corrispondenza della [[Porta Giovia]] (o Zobia) una fortificazione detta, appunto, Castello di Porta Giovia<ref name="TCI1" />, dal nome dell'antico ingresso della cinta delle [[Mura romane di Milano|mura romane]] dedicato a Giove.
L'edificio venne ampliato dai suoi successori: [[Gian Galeazzo Visconti]], che divenne nel 1395 il primo duca di Milano, [[Giovanni Maria Visconti|Giovanni Maria]] e [[Filippo Maria Visconti|Filippo Maria]], che per primo trasferì la corte stabilmente nel castello dal palazzo ducale che sorgeva presso il duomo (l'odierno [[Palazzo Reale (Milano)|palazzo reale]]). Il risultato è un castello a pianta quadrata, con i lati lunghi 200 m, e quattro torri agli angoli, di cui le due rivolte verso la città particolarmente imponenti, con muri perimetrali spessi 7 m.<ref>''Guida Milano'', Touring Club Italiano, 1985, pp. 438, 440.</ref> La costruzione divenne così dimora permanente della dinastia viscontea
Fu il capitano di ventura [[Francesco I Sforza]] ad avviarne la ricostruzione nel [[1450]] per farne la sua residenza, dopo aver abbattuto la Repubblica ed essersi impadronito di Milano quale marito di [[Bianca Maria Visconti]]. Non essendo di nobili origini, e non avendo quindi un proprio blasone, mantenne quale stemma del proprio casato la [[Biscione (araldica)|vipera viscontea]]. All'epoca gli era pari solo il castello [[Het Steen (Anversa)|Het Steen]] di [[Anversa]].<ref>"Il ducato di Milano in età spagnola", I.S.A.L.</ref> Nel [[1452]] [[Filarete]] venne ingaggiato dal duca per la costruzione e la decorazione della torre mediana, che difatti tuttora viene chiamata Torre del Filarete, cui successe l'architetto militare [[Bartolomeo Gadio]]. Alla morte di Francesco Sforza, gli successe il figlio [[Galeazzo Maria Sforza|Galeazzo Maria]] che fece continuare i lavori dall'architetto Benedetto Ferrini. in questi anni fu avviata una grande campagna di affreschi delle sale della corte ducale, affidata ai pittori del ducato, di cui l'esempio più pregevole è la cappella ducale cui lavorò [[Bonifacio Bembo]]. Nel [[1476]], sotto la reggenza di [[Bona di Savoia]], fu costruita la torre omonima.
Riga 63:
Nel [[1494]] salì al potere [[Ludovico il Moro]] e il castello divenne sede di una delle corti più ricche e fastose d'Europa, alla realizzazione della quale furono chiamati a lavorare artisti come [[Leonardo da Vinci]] (che affrescò diverse sale dell'appartamento ducale, insieme a [[Bernardino Zenale]] e [[Bernardino Butinone]]) e il [[Bramante]] (forse per una ponticella per collegare il castello alla cosiddetta strada coperta), mentre molti pittori affrescarono la sala della balla illustrando le gesta di [[Francesco Sforza]]<ref name=TCI438>''Guida Milano'', Touring Club Italiano, 1985, p. 438.</ref>. Di Leonardo resta in particolare la pittura di ''[[Intrecci vegetali con frutti e monocromi di radici e rocce]] ''nella Sala delle Asse, del 1498, mentre nulla rimane del colossale [[monumento equestre a Francesco Sforza]], distrutto dai Francesi prima di essere completato.
Negli anni a seguire il castello fu infatti danneggiato dai continui attacchi che francesi, milanesi e truppe
[[File:Bernardo Bellotto, Castello Sforzesco di Milano.jpg|miniatura|sinistra|300px|Bernardo Bellotto, Castello Sforzesco di Milano, 1750 circa]]
|