Curaro: differenze tra le versioni
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Nel [[1820]] [[Charles Waterton]] comprese il meccanismo d'azione del curaro: sperimentò infatti il veleno su una mula che finì in morte apparente per poi venire rianimata grazie alla [[ventilazione artificiale]]. La pianta agisce quindi sulla [[respirazione]], bloccandola e provocando la morte per [[asfissia]]. Nel [[1844]] il grande fisiologo francese [[Claude Bernard]] conferma che il curaro agisce bloccando la trasmissione nervosa alla muscolatura.
Negli [[anni 1920|anni venti]] del [[Novecento]] uno studioso
Nel frattempo infatti il chimico King, nel [[1935]], era riuscito ad isolare il principio attivo del curaro. Dato che non possedeva alcun campione di curaro, King aveva dovuto utilizzare per le sue analisi il campione originale di Spruce conservato ad [[Harvard]]. Dato che il campione era conservato in un tubo, la molecola si chiamò [[tubocurarina]] (la struttura proposta da King risultò poi errata, ma la molecola era stata isolata).
Gill non riuscì a trovare appoggi se non anni dopo, e solo nel [[1941]] iniziarono i primi esperimenti sugli animali: la tubocurarina venne aggiunta agli [[anestetico|anestetici]] per le operazioni chirurgiche, ma gli animali morirono di asfissia.
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