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Inclinare la panca negli esercizi di distensione per il petto è comunemente ritenuta una strategia necessaria per aumentare l'attivazione e presumibilmente lo sviluppo della parte alta del gran pettorale (fasci clavicolari), tuttavia è poco risaputo che secondo l'evidenza scientifica questa teoria non trova conferme solide. Questo articolo intenderà analizzare la teoria alla base del reclutamento dei fasci clavicolari del grande pettorale in relazione all'inclinazione della panca ed estrapolare delle applicazioni pratiche concretamente utili per ottenere questo effetto.
==Introduzione==
La parte superiore del petto è molto spesso un punto carente in molti atleti. Questo ha portato a porre una certa attenzione agli esercizi dedicati al muscolo grande pettorale in cui viene in particolar modo sollecitata la sua porzione superiore, originante dalla clavicola (fasci clavicolari). Il perché la parte alta del petto appaia carente è molto probabilmente spiegato dalla forza di gravità: il braccio viene attirato verso il basso, pertanto è logico che la parte superiore risulti stirata mentre i fasci mediali e inferiori siano passivamente più contratti. Se un atleta si posizionasse a testa in giù con le braccia penzolanti, noterebbe che i fasci clavicolari si "riempirebbero" mentre i fasci addominali o infero-sternali si appiattirebbero. Pertanto, non si può dire che il petto alto sia un punto effettivamente carente di per sè, ma che la sua pienezza sia penalizzata da questioni gravitazionali
Inclinare la panca per gli esercizi dedicati al gran pettorale (distensioni, croci) è una pratica che avrebbe il fine di aumentare l'attivazione o il reclutamento dei fasci clavicolari (superiori) del muscolo in questione<ref name="Fleck" />. Questa ipotesi è basata sul fatto che durante il movimento di flessione orizzontale della spalla (piano trasversale), l'inclinazione della panca altera il piano di lavoro che, da perpendicolare all'asse del busto (piano trasverso), passa a due dimensioni. Questa modifica cambia quindi la direzione del movimento della spalla, determinando una differente attivazione delle unità motorie innervate nel grande pettorale<ref name="Barnett" /><ref name="Glass" />.
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