Utente:Truthful eye/Sandbox3: differenze tra le versioni

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I vantaggi di questa traiettoria sono in realtà molteplici. Oltre ad essere un piano meno gravoso per l'articolazione della spalla, in questo caso i fasci clavicolari sono maggiormente reclutati, mentre i deltoidi anteriori lo sono meno<ref name="Barnett" />. Inoltre, se già di per sè l'inclinazione della panca impone una leggera extrarotazione degli omeri, con una maggiore adduzione in partenza l'extrarotazione è maggiore. Questo può tradursi in un ulteriore prestiramento dei fasci superiori.
==Sicurezza esecutiva==
Come in precedenza menzionato, l'inclinazione della panca sulle distensioni o sulle croci altera il piano e l'angolo di lavoro, e quindi la traiettoria articolare. In questo senso potrebbe essere valutata la fisiologia articolare di questa variante per verificare se essa possa ritenersi effettivamente sicura o esente da rischi dal punto di vista della salute delle giunture. Non sembra che la panca inclinata sia stata generalmente imputata di una maggiore gravosità articolare dalla letteratura<ref name="Durall" /><ref>Weitz B. Minimizing weight training injuries in bodybuilders and athletes. In: Mootz RD, McCarthy KA. Sports chiropractic. Jones & Bartlett Learning, 1999. pp. 17-23.</ref>.
 
Nella sezione precedente è stato osservato che durante gli esercizi su panca inclinata è suggerita una maggiore adduzione della spalla per consentire di seguire la direzione (line of pull) delle fibre clavicolari. Questa scelta ha un vantaggio anche per preservare la salute articolare. La maggiore adduzione della spalla (chiusura dei gomiti) durante il movimento è suggerita per prevenire lo stress sui legamenti gleno-omerali e sulla capsula articolare, che con la spalla abdotta a circa 90° sono sottoposti ad una grande tensione se il gomito si trova posteriormente al corpo<ref name="Durall">Durall et al. Avoiding shoulder injury from resistance training. Strength Cond J. 2001 23:10-18.</ref><ref name="Evangelista" />. Questo significa che mantenere la spalla più addotta nei movimenti di flesso-estensione orizzontale, è generalmente più sicuro per l'articolazione gleno-omerale, oltre che per una scelta migliore per la stimolazione dei fasci alti. Un altro vantaggio della panca inclinata è quello di impedire un'eccessiva iperestensione della spalla grazie al diverso angolo di lavoro.
 
In linea teorica, i movimenti di flessione (piano sagittale) e abduzione (piano frontale) dell'omero oltre i 60°-80° possono determinare impingement sub-acromiale se la scapola non si muove correttamente secondo il ritmo scapolo-omerale. Nella panca inclinata, che impone il lavoro su un piano intermedio fra il trasversale e il frontale, si potrebbe supporre un rischio di impingement sub-acromiale funzionale. Questo perché le scapole in appoggio sullo schienale della panca sarebbero vincolate a causa dello schiacciamento tra il torace e lo schienale, e non sarebbero quindi capaci di muoversi liberamente. Questo fenomeno non interessa le varianti su panca piana e declinata perché, pur lavorando a scapole fisse, il piano di lavoro fa si che l'omero non superi gli 80-90° in flessione. In realtà, alcune analisi della panca inclinata hanno chiaramente osservato che il trapezio superiore intervenga in maniera piuttosto significativa con un'inclinazione di 45°<ref name="Luczak" />. La maggiore attivazione di questo muscolo determinerebbe una certa elevazione scapolare, movimento che permette di aumentare lo spazio subacromiale durante il movimento prevenendo l'impingement. Non è dato sapere se questa attivazione del trapezio superiore corrisponda effettivamente ad un ampio movimento di elevazione scapolare, pertanto non si può escludere il rischio di impingement subacromiale ad un livello di flessione orizzontale di 90°. Per ovviare a questo problema si può semplicemente arrestare il movimento poco prima degli 80-90°. Questa scelta permette di rispettare il principio della tensione continua a vantaggio dell'ipertrofia, perché una volta che l'omero raggiunge il perpendicolare al terreno, il carico interno (torque interno) viene ridotto ai livelli minimi. Si avrebbe quindi il doppio vantaggio di prevenire l'impingement subacromiale, e enfatizzare lo stress metabolico.