Gurlino Tombesi: differenze tra le versioni

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Ma il Tombesi non si fece catturare e dopo un combattimento riuscì a fuggire. Si rifugò prima a [[Trento]], poi a [[Mantova]] dai [[Gonzaga]], dove Francesco, suo [[mentore]], era già morto e non trovò ospitalità. Partì per [[Milano]] cercando un salvacondotto che nessuno gli diede e vistosi alle strette contattò i veneziani e con questi concordò la sua costituzione, in cambio della promessa d'avere giustizia. Quindi, venne formalmente imprigionato per una sola notte e ascoltato dal [[Consiglio dei Pregadi]] che lo assolse da ogni accusa.
 
Nel dicembre di quell'anno venne inviato da Venezia in soccorso dei [[pisa]]ni;. Il nel20 maggio dell'annodel successivo1498, con trecento fanti, partecipò alla [[battaglia di San Regolo]], in [[Garfagnana]], nella località chiamata oggi [[Malacoda]]. Litigò con il provveditore dei pisani [[Tommaso Zeno]] e poco dopo partì, ma nel luglio cadde in un agguato tesogli da [[Paolo Vitelli]], mentre scortava un convoglio di rifornimenti capitanato da [[Marco da Martinengo]]. Nel settembre dello stesso anno [[1498]], unitamente a [[Giacomo Schiavo]] difese [[Vicopisano]] dai fiorentini per poi entrare nel borgo San Marco di [[Pisa]]. Qui si alleò con [[Giacomo di Tarsia]] che comandava una guarnigione di ottocento fanti e occupò l'abbadia di San Michele sulla [[Verrucola]], nei pressi di Vicopisano, e con [[Zecone da Barga]] fece cento prigionieri. Dopodiché si ritirò a [[Verruca]] e con l'appoggio del Tarsia cercò di conquistare il [[Bastione della Dolorosa]], nei pressi di Pisa, ma venne respinto e riparò gettandosi nell'[[Arno]].
Nel successivo mese di novembre, insieme a [[Marco da Martinengo]], [[Ferrante d'Este]] e [[Filippo Albanese]] assale il [[castello di Calci]], conquistandolo dopo sole tre ore di combattimento. Subito dopo il provveditore [[Vincenzo Valier]] lo invia con il Tarsia alla conquista del [[Bastione di Stagno]], nei pressi di [[Livorno]].