Basileus: differenze tra le versioni

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Nell'età più antica, il termine βασιλεύς rappresenta il re nella società omerica, che generalmente fa parte di un'oligarchia di pari ed ha compiti più che altro militari (è questo probabilmente il significato del termine nei [[Omero|poemi omerici]])<ref>Alfonso Mele, ''Elementi formativi degli ''ethne'' greci e assetti politico-sociali'', in ''Storia e civiltà dei Greci'', vol. 1, ''Origini e sviluppo della città. Il medioevo greco'', Bompiani, [[Milano]] 1979 (ristampa nei "Tascabili", 2000), pp. 49-50 e 60-63.</ref> – oligarchia che non escludeva l'esistenza di un ''primus inter pares'' –, a differenza dell'ἄναξ ([[lingua micenea|miceneo]] ''wanax''), il re assoluto, con caratteri sacrali (in [[Omero]] il dio è sempre ἄναξ, mai βασιλεύς<ref>Mele, ''ibid'', p.60</ref>), come ad esempio [[Minosse]]. Successivamente, il termine indicherà genericamente un re.
 
[[Cleopatra VII|Cleopatra VII d'Egitto]] ricevette l'appellativo di ''Basilissa ton Basileion'' e ''Basilissa ton Basilisson'' (ovvero "Regina dei Re" e "Regina delle Regine").
 
In seguito fu usato dai re [[persiani]] con una connotazione analoga a quella di [[tiranno]], per tradurre l'espressione [[scià|shahanshah]] ([[Re dei Re]]).