Ermocrate: differenze tra le versioni
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Acconsentirono tutte le alte cariche, eccetto Ermocrate stratega di Siracusa e ammiraglio delle navi<ref>{{Cita|Tucidide|VIII, 45}}</ref>. Egli infatti si oppose a nome della flotta alleata, ma le sue rimostranze caddero nel vuoto. Vi era in effetti una congiura ordita dal persiano Tissaferne, la quale consisteva nel rendere inattivi gli alleati peloponnesiaci<ref>La flotta pelopennesiaca stette ben 80 giorni con le navi tirate a secco. Nonostante le richieste di aiuto che giungevano da Chio e nonostante potessero contare su 94 navi da guerra.</ref>, per far sì che questa guerra potesse andare avanti, durare fino allo sfinimento delle principali parti in campo. Poiché la Persia non voleva che Sparta abbattesse totalmente Atene, divenendo così padrona dell'intero Ellade. Dunque comprò i trierarchi e i capitani della flotta alleata, promettendo loro un aumento di denaro; per l'appunto si trattava del soldo sottratto ai marinai su compiacenza di Alcibiade e del navarca Astioco<ref name=notatre>{{Cita|Peyron, 1861|pag. 317 nota n°70}}</ref>:
{{Citazione|Astioco, i suoi undici consiglieri, i trierarchi ed i capitani, tutti erano corrotti, tranne i Siracusani, dall'oro di Tissaferne<ref name=notatre/>.|}}
Il navarca affrontò successivamente a Mileto le ire dei marinai siracusani e turii - ex alleati [[italici]] di Atene - che essendo in maggior parte uomini di libera condizione<ref>Non privati della propria libertà: non ridotti in [[schiavitù]].</ref> pretendevano con fermezza il loro stipendio. Assunsero il ruolo d «capeggiatori della sedizione»<ref>{{Cita|Vanotti, Perassi, 2004|pag. 87}}</ref> e quando Astioco cercò di colpire con il bastone<ref>Il ''bastone'' era un segno distintivo che portavano i capitani lacedemoni.</ref> Dorieo<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/dorieo-diagoride_%28Enciclopedia_Italiana%29/|titolo=Enciclopedia Treccani - Dorieo Diagoride|accesso=3 agosto 2014}}</ref> - nobile esponente di Thurion - nulla più
Vedendo tutto ciò Ermocrate partì per Sparta, andando a denunciare le trame subdole che, egli sapeva, il persiano stava intrecciando con Alcibiade a discapito dei rivali di Atene.
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