Aleksej Fëdorovič Orlov: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Figlio naturale del conte [[Fyodor Grigoryevich Orlov]], nacque a [[Mosca]] sul finire del Settecento e prese parte a tutte le [[Guerre napoleoniche]] dal 1805 alla presa di [[Parigi]] nelle file dell'esercito imperiale russo. Per il suo meritorio servizio come comandante del reggimento di cavalleria della guardia personale dello zar in occasione della ribellione dei [[decabristi]] nel [[1825]], venne creato [[conte]] e con la [[guerra russo-turca]] del 1828-29 venne promosso al rango di tenente generale.
Dopo la guerra russo-turca ebbe inizio la sua carriera come diplomatico: Orlov divenne plenipotenziario russo al [[Trattato di Adrianopoli]] e nel 1833 venne nominato ambasciatore a [[Costantinopoli]], detenendo nel medesimo tempo anche l'incarico di comandante in capo della flotta del [[Mar Nero]]. Divenuto uno degli agenti più fidati dello zar [[Nicola I]], accompagnò il sovrano nel suo tour all'estero nel 1837. Dal 1844 al 1856 fu a capo della famigerata ''[[Terza Sezione]]'', il corpo di polizia segreta dell'Impero russo.
Nel 1854 venne inviato a [[Vienna]] con l'intento di spingere l'[[Austria]] a non intervenire nella [[guerra di Crimea]], ma l'operazione non ebbe i successi sperati. Nel 1856 fu uno dei ministri che conclusero la [[Trattato di Parigi|Pace di Parigi]]. In quello stesso anno venne elevato alla dignità di [[knyaz|principe]] e venne nominato presidente del Consiglio di Stato russo nonché del Consiglio dei Ministri. Nel 1857, durante l'assenza dell'imperatore, presiedette ad una commissione formata per considerare la questione relativa all'emancipazione della servitù della gleba, alla quale ad ogni modo si dimostrò sempre piuttosto ostile.
Morì a [[San Pietroburgo]].
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