Civiltà: differenze tra le versioni

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La definizione dei parametri che segnano il passaggio di una cultura antica prodotta da gruppi umani nomadi (tribù) o sedentari (villaggi) alla '''Civiltà''', è oggi sempre più rara da trovare.
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La cosiddetta [['''stratificazione sociale]]''', comprendente la comparsa di persone più rappresentative ed influenti di altre, e di artigiani che lavorano a tempo pieno senza produrre i beni diretti alla sussistenza, è certo un indicatore importante ma essendo attestata nei villaggi del Medio Oriente fin dal V millennio a.C. (cfr. J. Cauvin) non può entrare a far parte delle caratteristiche specifiche e distintive di una Civiltà.
La definizione dei parametri che segnano il passaggio di una cultura antica prodotta da gruppi umani nomadi (tribù) o sedentari (villaggi) alla '''Civiltà''' è oggi sempre più rara da trovare.
Al momento di decidere se una specifica cultura antica debba essere considerata una civiltà, gli archeologi ritennero di individuarne almeno tre (cfr. C. Renfrew):
La cosiddetta [[stratificazione sociale]], comprendente la comparsa di persone più rappresentative ed influenti di altre e di artigiani che lavorano a tempo pieno senza produrre i beni diretti alla sussistenza, è certo un indicatore importante ma essendo attestata nei villaggi del Medio Oriente fin dal V millennio a.C. (cfr. J. Cauvin) non può entrare a far parte delle caratteristiche specifiche e distintive di una Civiltà.
- '''Città''', che indichino un notevole concentramento di popolazione (superiore almeno alle 10000 unità).
- '''Edifici Monumentali''', quali Palazzi o Templi.
- [['''Scrittura''']].
Poi si osservò che fra tutte le civiltà antiche tradizionali (egiziana, minoica, shang, maya, inca, ecc.), soltanto <<la civiltà sumerica in Mesopotamia, la più antica del mondo, le aveva tutte e tre>> (C. Renfrew).
Da qui il relativismo odierno, per cui oggi è sufficiente il riscontro di almeno due dei tre parametri suddetti, per attribuire lo ''status'' di civiltà (e quindi di ''città'') anche alla cultura espressa da un grande villaggio neolitico (Gerico, Çatal Hüyük, ecc.).
Noi riteniamo che non solo sarebbe doveroso e corretto ripristinare tutti e tre parametri citati, ma che ne andrebbe addirittura aggiunto un quarto:
- '''Popolo''', intendendo con tale termine la consapevolezza, individuale e collettiva, del senso di appertenenza ad un gruppo umano (per lingua, religione, riti, miti, consuetudini socio-economiche, ecc.) la cui estensione nel territorio va ben al di là dei confini del proprio sito abitativo (capanna, villaggio o città che sia).
 
 
==Bibliografia==
* Cauvin J., ''Nascita delle divinità e nascita dell'agricoltura. La rivoluzione dei simboli nel neolitico''. Jaca Book, Milano 1994; p. 91.
* Renfrew C., L'Europa della preistoria. Laterza, Roma-Bari 1996; p. 198.