Bertrand Russell: differenze tra le versioni

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In molti hanno guardato a Russell come a una sorta di profeta della vita creativa e razionale; al tempo stesso la sua posizione su molte questioni fu estremamente controversa.
 
Nato nel 1872, all'età della ascesa economica e politica del [[Inghilterra|Regno Unito]], Russell morì di [[influenza]], nel 1970, quando l'impero britannico era ormai scomparso e la sua potenza era stata irrimediabilmente compromessa dalle due vittoriose ma logoranti guerre mondiali. Al sopraggiungere della morte, Russell era anche una voce autorevole nel campo della [[morale]] e dell'[[etica]], conseguentemente alla sua presa di posizione contro le armi nucleari e la guerra americana in [[Vietnam]].
 
Nel [[1950]], Russell fu insignito del [[Premio Nobel]] per la [[letteratura]] "quale riconoscimento ai suoi vari e significativi scritti nei quali egli si erge a campione degli ideali umanitari e della [[libertà di pensiero]]".
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===La logica===
 
Nella [[logica matematica]] Russell fissò il paradosso che successivamente prese da lui il nome di [[paradosso di Russell]]. Il paradosso minava irrimediabilmente il progetto di [[Gottlob Frege]] di ridurre la matematica alla logica. Nondimeno, Russell difese la teoria del [[logicismo]] e tentò egli stesso in prima persona di realizzare la riduzione logicista, assieme a [[Alfred North Whitehead]], nei ''[[Principia Mathematica]]'', un [[sistema assiomatico]] con cui tutte le affermazioneaffermazioni della matematica potevano essere costruite, ma che restarono incompleti. Nemmeno i Principia Mathematica che pure si sottraevano alle aporie in contro le quali si era infranto il sogno di Frege, poterono resistere al [[teorema dell'incompletezza]] di [[Kurt Gödel]] che provava come nessun sistema logico potesse risolvere dentro di se tutte le verità della matematica.
 
===La filosofia del linguaggio===
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“Esiste un unico X tale che X è l'attuale re di Francia ed è calvo”
 
Russell ritiene che ogni “descrizione definita” contenga un'affermazione di esistenza e un'affermazione di unicità, ma esse possono essere distinte e trattate separatamente dal predicato che è contenuto nell'enunciato in cui compaiono. L'enunciato contiene tre dichiarazioni circa un oggetto: la descrizione definita ne contiene due, il resto dell'enunciato contiene la terza. Se l'oggetto non esiste, o se non è unico, allora l'enunciato è falso, ma non privo di significato.
 
Una delle maggiori critiche mosse alla teoria di Russell è stata formulata da [[Peter Frederick Strawson]]: le descrizioni definite non affermano che il loro oggetto esiste, esse semplicemente presuppongono che esso esista.
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==L'influenza di Russell==
 
Russell è generalmente considerato uno dei fondatori della filosofia analitica. Assieme a [[George Edward Moore]] è stato protagonista della “rivoluzione contro l'[[idealismo]]” della filosofia anglosassone all'inizio del [[XX secolo|Novecento]] (che fu echeggiata trent'anni dopo a [[Vienna]], dalla “rivoluzione contro ala metafisica” del [[positivismo logico]]. Russell e Moore hanno lottato per eliminare quello che essi ritenevano una filosofia incoerente e priva di significato e incoerente e per raggiungere la chiarezza e la precisione del ragionamento. Gli scritti logici redatti assieme a Whitehead hanno continuato questo progetto. Russell fu maestro di [[Ludwig Wittgenstein]] tra il [[1911]] e il [[1914]], e lo aiutò a trovare un editore per la pubblicazione del [[Tractatus logicus-philosophicus]] oltre che garantirgli un incarico all'università di [[Cambridge]]. Tuttavia, Russell disapprovò l'approccio ai problemi filosofici dell'ultimo Wittgenstein, che a sua volta accusò il suo antico maestro di essere “superficiale e falso”. L'opera e il pensiero di Russell hanno influenzato i lavori di [[Willard Van Orman Quine]], [[Karl Popper]] e molti altri.
 
==L'attivismo di Russell==
 
Bertrand Russell fu un convinto pacifista. Egli si oppose alla partecipazione dell'[[Inghilterra]] alla [[Prima Guerra Mondiale]]. Per la sua posizione fu prima allontanato e poi perse la cattedra al Trinity College dell'Università di Cambridge; infine fu incarcerato per sei mesi. Negli anni immediatamente precedenti la [[Seconda Guerra Mondiale]], Russell fu un fautore di una politica di pacificazione, ma alla fine riconobbe che [[Adolf Hitler|Hitler]] doveva essere combattuto.
 
Russell chiamò la sua posizione “pacifismo relativo” - egli riteneva che la guerra fosse un male, ma anche che, in circostanze estreme, (comead esempio, quando Hitler minacciava di occupare l'Europa intera) che la guerra stessa potesse essere il male minore.
 
A partire dagli [[Anni 1950|anni Cinquanta]] Russell, dopo avere sostenuto in una conferenza pubblica del [[1948]] la necessità di una attacco nucleare preventivo contro l'[[Unione Sovietica]], divenne assieme ad [[Albert Einstein]] un sostenitore autorevole del [[disarmo nucleare]]. Nel [[1961]] Russell fu imprigionato per una settimana a seguito della sua condanna del proliferare delle armi nucleari. La guerra in [[Vietnam]] fu l'ultimo obiettivo polemico del pacifismo di Russell, che insieme a [[Jean-Paul Sartre]] interpellò un tribunale per processare gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] per crimini di guerra.
 
Russell criticò la nozione vittoriana di moralità. Nei suoi scritti giovanili espresse l'opinione che l'amore tra un uomo e una donna che non sono sposati non è necessariamente immorale se essi si amano veramente. Ciò fu sufficiente a sollevare vigorose proteste e denunce in occasione della sua prima visita in America (la vita privata di Russell fu più edonistica di quanto i suoi scritti non rivelassero ma al tempo non era ancora sufficientemente conosciuta). Nei suoi saggi sulla morale diede avvio a una serie di [[concezioni morali]] che divennero popolarissime. Va ricordato, in particolare, il dibattito che si innescò a partire dal suo saggio ''[[Matrimonio e morale (Russell)|Matrimonio e Morale]]'', pubblicato nel [[1929]].
 
Russell criticò la ricostruzione dell'assassinio di [[John Fitzgerald Kennedy]]; lo scritto [[16 Questions on the Assassination]] pubblicato nel [[1964]] è ancora considerato un buon riassunto dell'apparente inconsistenza della versione ufficiale del caso.
 
In materia di [[religione]], Russell si dichiarava filosoficamente [[agnostico]] e [[ateo]] nella vita pratica. La sua attitudine verso il [[Dio]] cristiano era identica a quella verso gli dei dell'antica [[Grecia]]: fortemente convinto che essi non esistessero, egli non era in grado di dimostrarlo rigorosamente. La sua posizione è spiegata nei saggi [[Io sono un ateo o un agnostico?]] e [[Perché io non sono cristiano]].
 
Politicamente sostenitore di un tipo benevolente di socialismo democratico, Russell criticò duramente il [[totalitarismo]] di [[Stalin]].
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Bertrand Russell nacque da una famiglia aristocratica. Perse la madre all'età di due anni, il padre a quattro. Fu cresciuto dai nonni: Lord [[John Russell]], ex Primo Ministro del regno britannico e la moglie Frances. Suo padrino di battesimo fu il filosofo utilitarista [[John Stuart Mill]].
 
Russell incontrò per la prima volta Alys Pearsall Smith, [[quaccheri|quacchera]] americana, all'età di diciassette anni. I due convolarono a nozze nel Dicembre del [[1894]] e si separarono nel [[1911]]. Russell non fu mai fedele alla prima moglie; ebbe rapportirelazioni, tra le altre, con Lady [[Ottoline Morrell]] e [[Constance Malleson]].
 
Dal [[1890]], Russell studiò filosofia e logica presso l'università di [[Cambridge]]. Nel [[1908]] divenne assistente delal [[Trinity College]]. Nel [[1920]], Russell fece un viaggio in [[Unione Sovietica]] e successivamente fu invitato a [[Pechino per un anno a [[Pechino]].
Nel [[1921]], Russell perse l'incarico presso l'università, divorziò da Alys e sposò Dora Russell. Dal secondo matrimonio ebbe due figli, John e Kathrine. In quegli anni si mantenne scrivendo testi divulgativi su fisica etica ed educazione. Insieme alla moglie, nel [[1927]] fondò la scuola sperimentale di [[Beacon Hill]].<br>
Dopo avere divorziato da Dora, nel [[1936]] si sposò per la terza volta con una studentessa di [[Oxford]], Patricia ("Peter") Spence. <br>