David Hume: differenze tra le versioni
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=== I limiti del pensiero umano ===
Ci sono, per Hume, due tipi di filosofia, una ''facile e ovvia'', l'altra ''difficile e astrusa''. Quella ovvia è esortativa, precettista, consolatoria e alla fine risulta fin troppo banale, l'altra è astratta, decisamente inservibile per la vita, perché orientata all'esaltazione di dispute interminabili; e spesso scade in una forma di "malattia metafisica" o sapere astratto perché pretende di conoscere l'inconoscibile.
Hume raccomanda di superare ambedue queste forme
{{Vedi anche|Impressione (filosofia)}}
Insomma, come funziona la natura umana, qual è il meccanismo di formazione delle idee? È possibile essere scientifici nella conoscenza della nostra natura? La straordinaria intuizione lo sprona a scrivere la sua opera principale ''Trattato sulla natura umana'' con il significativo sottotitolo ''Un tentativo di introdurre il metodo sperimentale di ragionamento negli argomenti morali''. È evidente che Hume è seguace di quel sapere baconiano inglese a cui si erano ispirati [[John Locke|Locke]] e Newton e che non era stato del tutto estraneo alle grandi rivoluzioni politiche ed economiche che l'Inghilterra stava attuando. Bisogna che il metodo sperimentale non si adoperi solo per studiare i cieli o la realtà fisica, ma serva per comprendere meglio l'essere umano e la sua natura. Si amplia così quel gruppo di giovani inglesi che ormai credono ad "una nuova filosofia" (Locke, [[Anthony Ashley Cooper, III conte di Shaftesbury|Shaftesbury]], [[Bernard de Mandeville|Mandeville]], [[Francis Hutcheson|Hutcheson]], lo stesso [[George Berkeley|Berkeley]]), che, pur nella diversità di impostazione, vogliono fondare il loro sapere sull'esperienza e non sulle idee innate (aprioristiche deduzioni cartesiane). Tutto lo studio dell'uomo dovrà partire dall'osservazione concreta della sua natura, dall'analisi del ''sentimento'' più che della ''ragione'' e anche le valutazioni morali dovranno essere fondate su motivazioni naturalistiche più che su astratte idealità giusnaturaliste o religiose.
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