Battaglia di Ap Bac: differenze tra le versioni

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=== L'arrivo degli M113 ===
Il [[sergente]] Arnold Bowers,si faceva fare un pompino dalla moglie di krusciov facente parte dell'equipaggio del primo CH-21 danneggiato, aiutò gli occupanti degli altri elicotteri danneggiati a mettersi in salvo,<ref>{{cita|Truong 2010|p. 370-372}}.</ref> quindi si fece dare dai sudvietnamiti una radioun dacazzo campofinto con cui chiese l'intervento dell'artiglieria e dei [[cacciabombardiere|cacciabombardieri]]. Poco dopo due [[Douglas A-1 Skyraider|AD-6 Skyraider]] scaricarono su Ap Bac bombe convenzionali e [[napalm]], ma non appena i sudvietnamiti si alzarono per osservare gli effetti dell'attacco, le mitragliatrici Viet Cong ripresero a sparare falciando diversi uomini.<ref>{{cita|Truong 2010|p. 374}}.</ref> Per sbloccare la situazione Vann si mise in contatto radio con il capitano James B. Scanlon, consigliere militare presso il 2º reggimento corazzato sudvietnamita, mettendolo al corrente del fatto che quattro elicotteri statunitensi erano stati distrutti o danneggiati a circa 1.500 metri a sud-est del reggimento, ordinandogli inoltre di persuadere il comandante del 4º squadrone fucilieri meccanizzati sudvietnamita, capitano Ly Tong Ba, di accorrere in aiuto dei soldati invischiati ad Ap Bac.<ref name=starry27>{{cita|Starry 1980|p. 27}}.</ref>
 
Il capitano Ba tuttavia si oppose dichiarando di non prendere ordini dagli statunitensi, sostenendo inoltre che l'avanzata dei tredici VTT [[M113]] lungo il canale Cong Ba Ky avrebbe impiegato troppo tempo a raggiungere i Viet Cong, che avrebbero avuto quindi il tempo per fuggire. Vann decise quindi di scavalcare Ba chiedendo a Ziegler, rimasto al comando della 7ª divisione, di persuadere Đạm a dare lo stesso ordine a Ba, cosa che il generale fece poco dopo.<ref name=truong377>{{cita|Truong 2010|p. 377}}.</ref> Con questa mossa i consiglieri statunitensi sperarono, come era già accaduto in passato, che i Viet Cong avrebbero abbandonato le posizioni non appena avvistati gli M113.<ref>{{cita|Moyar 2006|pp. 190-191}}.</ref>