Cavalieri templari: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m WPCleaner v1.35 - Fixed using Wikipedia:Check Wikipedia (Template con <br /> inutili)
Riga 109:
È tuttora aperto il dibattito sulla fondatezza delle accuse di [[eresia]] formulate agli appartenenti dell'Ordine. I templari furono accusati di rinnegare [[Cristo]], di sputare sulla [[Croce]], di praticare la [[sodomia]] e di adorare un [[idolatria|idolo]] barbuto, il [[Baphomet]] o ''Bafometto''. Il maestro [[Jacques de Molay]], che aveva ceduto inizialmente di fronte alla marea di accuse, si riebbe e rigettò le sue parziali ammissioni. Ma era tardi, il rogo accolse il maestro e i suoi dignitari e l'Ordine fu sciolto.
 
Studi recenti accreditano sempre più la teoria secondo la quale la vera causa della fine dei templari fu dettata dalla volontà di impossessarsi del loro patrimonio, tesi peraltro già sostenuta da [[Dante Alighieri]] nel canto XX del ''[[Purgatorio (Dante)|Purgatorio]]'',<ref>{{q|"Veggio il novo Pilato sì crudele,<br />
che ciò nol sazia, ma sanza decreto<br />
portar nel Tempio le cupide vele<br". />|Dante Alighieri, ''Purgatorio'', XX, 91-93}}</ref> e si concretizzò attraverso una [[cospirazione]] indotta dal [[re di Francia]] [[Filippo IV il Bello]]. Infatti, mentre il re si trovava quasi in [[bancarotta]] e il popolo francese era esasperato per la grave crisi economica, accentuata dalla [[svalutazione]] della moneta ad opera del re medesimo, l'Ordine risultava proprietario di terre, castelli, fortezze ed abbazie: un tesoro immenso. Fu probabilmente il sovrano che, dopo aver tentato inutilmente di entrare a farne parte, incaricò i propri consiglieri (capeggiati dall'astuto [[Guglielmo di Nogaret]]) di formulare delle precise accuse contro l'Ordine e di richiedere l'intervento del papato, da poco trasferitosi in Francia. Quando la Chiesa si rese conto dell'errore nella condanna e di essere stata manipolata, fu troppo tardi.
 
La studiosa italiana [[Barbara Frale]]<ref>Barbara Frale. ''Il Papato e il processo ai Templari. L'inedita assoluzione di Chinon alla luce della diplomatica pontificia'', Viella, 2003</ref> ha rinvenuto agli inizi degli [[anni 2000|anni duemila]] negli [[Archivio Segreto Vaticano|Archivi vaticani]] un documento, noto come ''pergamena di Chinon'',<ref>La [http://asv.vatican.va/it/visit/doc/zoom03.html Pergamena di Chinon], assoluzione di papa Clemente V ai capi dell'ordine templare. Chinon, diocesi di Tours, 1308 agosto 17-20</ref> che dimostra come [[papa Clemente V]] intendesse perdonare i templari nel [[1314]] assolvendo il loro maestro e gli altri capi dell'ordine dall'accusa di eresia, e limitarsi a sospendere l'ordine piuttosto che sopprimerlo.<ref>[[L'Osservatore Romano]] in data 21 agosto [[2008]] pubblica un articolo della stessa Barbara Frale nel quale si sostiene che "le carte originali del processo ai Templari rinvenute nell'Archivio Segreto Vaticano dimostrano l'infondatezza delle accuse di eresia" http://www.segnideitempi.com/modules.php?name=News&file=article&sid=9548</ref> Il documento appartiene alla prima fase del processo, nella quale il pontefice ancora sperava di poter salvare l'ordine, seppure a costo di assoggettarlo ad una profonda riforma. L'inchiesta di Chinon, in ogni caso, ribadisce le pratiche indecenti e gli sputi sulla croce effettuate come rito d'[[iniziazione]] all'ingresso di un novizio nell'Ordine, pratiche di ancora dubbia origine e motivazione.