Valdagno: differenze tra le versioni

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'''Valdagno''' è un [[comune italiano]] di {{TA|26 640}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Vicenza]], ed ha una superficie territoriale di 50,20 km² con un'altimetria che varia dai 214 m [[s.l.m.]] ai 1340 [[m s.l.m.]]
In questa città è nata la [[industria tessile|fabbrica tessile]] [[Marzotto]] e aveva sede la famosa catena alberghiera italiana dei [[NH_HotelesNH Hoteles|NH Hotels]].
 
Due delle chiese della città sono intitolate a San Gaetano e a [[San Clemente]].
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Poche sono le tracce preistoriche e romane nel territorio di Valdagno, per cui si è sempre pensato che la zona non fosse abitata prima dell’anno Mille, perché selvaggia, inospitale e periodicamente sommersa dalle acque non regolamentate del torrente. Era solamente una zona di passaggio per le miniere del monte Civillina o per [[Trento]].
 
Secondo una recente ipotesi<ref>[Maddalena G.-Menato M., Valdariete. I Celti nell’Alto Vicentino, Valdagno, 2013.</ref>, Valdagno come il resto della valle, durante l’[[Età del Ferro]](VI- II a.C.) era abitata stabilmente da una popolazione di origine [[celti|celtica]]ca, esattamente di [[Galli Cenomani]], che avevano la loro “capitale” a [[Trissino]].
A Valdagno c’erano ben tre villaggi fortificati.
Secondo lo studio citato, il nome del torrente Agno deriva da ''Ogno'' che nella lingua celtica indica l’ariete, il dio cornuto dei Celti. L’ariete poi in epoca cristiana divenne l’agnello che troviamo sia nel simbolo di Valdagno sia accanto a San Clemente, il santo patrono.
 
Fin dal XII secolo Valdagno fu feudo della famiglia [[Trissino (famiglia)|Trissino]] (famiglia di origine tedesca), che vi costruì due castelli, uno sulla collina sovrastante il centro storico, l'altro sul colle di Panisacco: il primo venne completamente distrutto, del secondo rimane traccia nell'attuale santuario di [[Maria (madre di Gesù)|Santa Maria]], ristrutturato più volte nel corso dei secoli; in origine era l'antica cappella eretta nel [[1212]].
 
Valdagno divenne comune nel 1291 e dopo la dominazione prima scaligera e poi viscontea entrò a far parte nel [[1404]] della [[Repubblica di Venezia]]. In quest'epoca inizia un periodo di florido sviluppo artigianale (lavorazione del [[ferro]] e della [[lana]]), che contribuì a consolidare la sua fragile economia legata all'attività agro-silvo-pastorale. Nel [[1700]] sorgono i primi opifici per la lavorazione della lana e della [[seta]]. Dopo la caduta della Repubblica, avviene l'aggregazione all'[[Impero austro-ungarico]] e nel [[1866]] al [[Regno d'Italia]].
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=== XX secolo ===
Valdagno è tra le [[Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione]] perché è stato insignito della [[Medaglia d'Argento al Valor Militare]] per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]], un esempio è l'[[Eccidio di Valdagno|uccisione dei sette partigiani]] avvenuta il 3 luglio [[1944]].
 
Dopo i tragici eventi della [[seconda guerra mondiale]] la zona ha registrato significativo sviluppo economico e sociale, soprattutto nella metà degli anni sessanta del [[1900]]. Il contesto ambientale naturale, la nuova viabilità di collegamento verso est ([[traforo dello Zovo|traforo]] con [[Schio]]) e verso sud (circonvallazione di [[Cornedo Vicentino]] e strada destra [[Agno (torrente)|Agno]]) hanno creato le premesse per un nuovo rilancio della zona, sia dal punto di vista abitativo sia da quello di insediamento di attività produttive ad alto contenuto tecnologico e del terziario avanzato.
 
== Simboli ==
[[File:Valdagno-Gonfalone.png|left|thumb|right|Gonfalone di Valdagno|125px]]
[[File:Valdagno-Stemma.png|thumb|right|Stemma di Valdagno|125px]]
 
=== Stemma ===
Lo stemma di Valdagno è composto da un agnello attraversante il [[Agno (torrente)|torrente Agno]] con ai lati le due vallate. L'agnello tiene nella zampa un'asta con la scritta latina "Pax", il cui significato è pace, armonia. Troviamo inoltre la corona Patriziale Veneta.
L'agnello è circondato da due rami: uno di quercia, che simboleggia la durata nel tempo, la vita lunga, la prosperità, dignità, maestosità e soprattutto la forza. L'altro, di alloro, simboleggia la gloria e la vittoria.
 
=== Gonfalone ===
Il gonfalone di Valdagno non differenzia molto dallo stemma, poiché troviamo solo il fiocco della bandiera italiana che si aggiunge allo stemma stesso.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi dal presidente della Repubblica alla città di Valdagno con un decreto in data 29 Marzomarzo 1995.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
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== Cultura ==
{{F|Veneto|giugno 2014}}
=== Biblioteche ===
 
La Biblioteca Civica Villa Valle nasce a Palazzo Festari nel 1956. Viene poi trasferita nel 1968 presso i locali del palazzo comunale per poi ritornare successivamente a Palazzo Festari con un patrimonio librario di circa 9000 volumi. Nel 1978 troverà spazio nei locali della biblioteca anche l’Archivio storico del Comune. Il trasferimento nella sede attuale avviene nel luglio del 1983 grazie alla donazione di Villa Valle da parte della [[Marzotto (famiglia)|famiglia Marzotto]] e la biblioteca in quel periodo contava un patrimonio di 17000 volumi. Dal 1992 si passa a un patrimonio di 27000 volumi e inizia l’informatizzazione con l’adesione alla catalogazione unificata del materiale librario. Nel 1997 viene attivata la prima postazione Internet. Oggi l’incremento librario ammonta a circa 2500 volumi annui e la biblioteca possiede circa 40000 volumi, ma consente anche di mettere a disposizione degli utenti una biblioteca virtuale di 100000 titoli, scambiabili attraverso il servizio del bibliobus.
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''Localizzazione:''
''I.T.I.S. "V.E. Marzotto" – Via Carducci, 9''.
Il Museo delle Macchine Tessili è allestito in una parte dei Laboratori di [[filatura]], preparazione e [[tessitura]] dell'Istituto Tecnico Industriale "V. E. Marzotto", prestigiosa istituzione scolastica che per tanti anni rappresentò il più importante punto di riferimento per le aziende tessili del Triveneto. Questa sede venne fatta costruire da Gaetano Marzotto nel 1936 all'interno della “città sociale”. Lo spazio riservato al Museo ha una struttura di tipo capannone industriale con colonne e travi in calcestruzzo armato. All'interno ci sono gli impianti più caratteristici che risultano essere il montacarichi con il piano interrato e l’impianto di umidificazione e nebulizzazione. L'esposizione, supportata da pannelli fotografici e schede esplicative, si articola in 4 sezioni e in 2 aree interpretative. Nascono così scuole tecniche di vario livello e nel 1942 viene istituito l’Istituto Tecnico Industriale. La lavorazione della lana conosce un notevole sviluppo alla fine del 700 e alla successiva crisi dell’epoca napoleonica sopravvive solamente l’azienda di Luigi Marzotto. Nel 1800 la ditta si espande introducendo nuove tecnologie. Nei decenni successivi si aggiunsero altri macchinari che fecero dell’istituto un importante punto di riferimento per le aziende tessili del territorio. Questo museo ha iniziato la sua attività nel 1999 ed è andato poi completandosi negli anni successivi con l’intento di testimoniare il progresso tecnologico di un settore produttivo che ha segnato profondamente città e territorio.<ref>{{cita|Noi Cittadini|, pag. |harv=}}</ref>
 
=== Teatri ===
 
==== Teatro Rivoli ====
Si può considerare un teatro che a Valdagno ha fatto storia; la sua struttura è ancora oggi presente, ma è stata dimenticata ed abbandonata. Venne costruito verso la fine degli anni ‘30, venne definito come il più grande teatro del Veneto; 1861 posti in onore all'Unità d’Italia. Un teatro ricco di storia che venne battezzato con il nome di Teatro Impero. Inaugurato nel 1937, è l’edificio che, tra tutti quelli della città sociale, ha avuto la storia più travagliata ed un finale decisamente infelice in 45 anni di vita. Conserva ricordi di gloria del passato, la struttura oggi è intatta, ma chiunque farebbe fatica a riconoscere nell'edificio un teatro, non conoscendone la storia. Il teatro nel ’37 era simbolo dell’idee politiche del tempo. Gli venne dato il nome Impero per confermare il sodalizio con il regime. Venne costruito per donare alla città ed ai propri lavoratori uno svago dopo il lavoro, ma anche come monumento simbolico della grandezza e dell’imponenza del regime e di Marzotto. La struttura stessa è palesemente fascista. L’ingegnere che progettò il Teatro ed anche tutta la città sociale fu Francesco Bonfanti che rivisita lo stile classico monumentale caro al fascismo.
Con la fine della guerra l’Impero cambia nome: per pochi anni viene chiamato Teatro del Popolo ed al suo interno ospita accese riunioni socialiste. Negli anni ’50 il clima politico si riassesta e al teatro viene dato il nome definitivo: Cinema Teatro Rivoli. Viene realizzata una nuova facciata alla fine degli anni quaranta dall'artista veneziano Giuseppe Santomaso. Il Teatro diventa portavoce dell’arte contemporanea.
Il teatro è stato spesso anche palcoscenico per le esibizioni del Complesso Strumentale Vittorio Emanuele Marzotto. Durante gli anni successivi e con l’avvento della televisione il Teatro inizia a perdere introiti, i costi diventano difficili da sostenere. La crisi colpisce il Rivoli quando viene smantellata la facciata e al suo posto vengono costruiti degli appartamenti tutt'ora esistenti. La famiglia che allora ne era la proprietaria, avendo un altro cinema nella Vallata molto più piccolo e meno dispendioso decise di chiudere il Teatro Rivoli il 30 giugno del 1981.
=== Scuole ===
A Valdagno hanno sede trenta scuole pubbliche e private: undici scuole per l'infanzia, sette scuole primarie e due scuole secondarie di primo grado.
 
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* [[Domenico De' Paoli]], (Valdagno, 8 giugno 1894 – 1985) ''musicista''
* [[Gino Soldà]],(Valdagno, 8 marzo 1907 – Recoaro Terme, 8 novembre 1989) ''alpinista, partigiano e guida alpina''
* [[Agostino Cacciavillan]],(Novale di Valdagno, 14 agosto 1926) cardinale
* [[Giannino Marzotto]], (Valdagno, 13 aprile 1928 – Padova, 14 luglio 2012) ''imprenditore, vincitore di due Mille Miglia''
* [[Marta Marzotto]], (Reggio nell'Emilia, 24 febbraio 1931), {{Chiarire|''stilista italiana''|perché sarebbe legata a Valdagno?}}
* [[Attilio Porra]], (Valdagno, 16 ottobre 1934)'' ex calciatore''
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* [[Giuliano Piccininno]], (Giffoni Valle Piana, 1960) ''autore di fumetti ed insegnante'', ha insegnato per anni a Valdagno
* [[Antonio Preto]],(Valdagno, 30 aprile 1965) ''funzionario europeo''
* [[Matteo Marzotto]], (Roma, 26 settembre 1966){{Chiarire|''imprenditore, amministratore delegato di [[Valentino Fashion Group]]''|perché sarebbe legato a Valdagno}}
* [[Massimo Cunegatti]],(Valdagno, 2 ottobre 1971) '' giocatore di Hockey, campione del mondo ed europeo con la nazionale italiana''
* [[Cristina Castagna]], (Valdagno, 23 dicembre 1977 – Broad Peak, 18 luglio 2009) ''alpinista''
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Come molti altri centri del vicentino Valdagno vanta una grandissima tradizione nell'[[hockey su pista]], con numerosi [[campionato italiano di hockey su pista|campionati di Serie A1]] disputati.
Risale al 1938 la fondazione della Società CRAL Marzotto che divenne poi [[Hockey Valdagno|Hockey Marzotto Valdagno]]. Ha vinto tre Scudetti, due Coppe Italia, tre Supercoppe Italiane e una Coppa di Lega di Serie A2.
 
=== Impianti sportivi ===