Perseo di Macedonia: differenze tra le versioni

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Questi movimenti preoccuparono il sovrano di [[Pergamo]] [[Eumene II]] che chiese l'intervento dei Romani. Secondo il racconto di [[Tito Livio]], fu il nobile brindisino [[Lucio Ramnio]] che mise in guardia il Senato delle manovre di Perseo, il quale incautamente gli aveva confidato le sue trame. Nel [[171 a.C.]] scoppiò così la [[terza guerra macedonica]] (171 a.C. - 168 a.C.), decisa dalla [[battaglia di Pidna|battaglia campale di Pidna]] ([[Tessaglia]]) tra l'esercito macedone e quello romano. Lo scontro fu vinto dai Romani, che lasciarono sul campo 20˙000 cadaveri macedoni.
[[File:Jean-François-Pierre Peyron 001.jpg|miniatura|thumb|Perseo di Macedonia inginocchiato di fronte a Emilio Paolo, dipinto di [[Jean-François-Pierre Peyron]] (1802)]]
La monarchia macedone venne quindi abolita, Perseo detronizzato e la regione divisa in quattro repubbliche autonome. Solo nel [[148 a.C.]], a seguito di una rivolta, la Macedonia fu ridotta definitivamente a [[provincia romana]]. Secondo la testimonianza degli storici antichi,<ref>[[Polibio]], ''Storie'', XXXVII 16; [[Tito Livio]], ''[[Ab urbe condita libri]]'', XLV, 42</ref> Perseo, dopo aver subito il trionfo a Roma, venne deportato ad ''[[Alba Fucens]]'' assieme al figlio Alessandro e al suo seguito, dove sarebbe morto due anni dopo. Sempre Livio ci tramanda l'aneddoto secondo il quale alle domande del console [[Lucio Emilio Paolo Macedonico|Paolo Emilio]] che chiedeva al re sconfitto cosa l'avesse spinto al conflitto, Perseo rimanesse in silenzio piangendo.<ref>Tito Livio, ''Ab urbe condita libri'', XLV, 7-8</ref><ref>Anche [[Eutropio]] (''[[Breviarium ab Urbe condita|Breviarium]]'', IV, 7) tramanda che Perseo avesse tentato di gettarsi ai piedi di Paolo, ma che questi glielo avesse impedito collocandolo accanto a sé. </ref>
 
===Il ritrovamento della tomba===
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* M. Bettalli, ''Storia greca'', ed. Carocci, Roma, 2006. ISBN 88-430-3668-8
 
==Altri progetti==
==Collegamenti esterni==
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