Giovanni Falcone: differenze tra le versioni

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L'ingresso in magistratura: Rimozione POV, inserimento nota
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Falcone vinse il concorso ed entrò nella [[magistratura italiana]] nel [[1964]] e in quello stesso anno nella [[Basilica della Santissima Trinità del Cancelliere]] sposò [[Rita Bonnici]], maestra elementare di cinque anni più giovane e poi laureatasi in Psicologia, dalla quale divorzierà quattordici anni dopo. Nel [[1965]], a soli 26 anni, diventò [[pretore (ordinamenti moderni)|pretore]] a [[Lentini]]. Il suo primo caso risolto fu quello di una persona morta per un incidente sul lavoro. A partire dal [[1966]] fu poi, per dodici anni, sostituto procuratore e giudice presso il [[tribunale]] di [[Trapani]]. A poco a poco, nacque in lui la passione per il [[diritto penale]].<ref>Francesco La Licata, ''Storia di Giovanni Falcone'', pp. 37-44</ref>
 
Nell'aprile del [[1969]] la morte del padre per un tumore all'intestino lo toccò profondamente. In quegli anni Giovanni Falcone stava mutando profondamente, a cambiarlo non fu solo la mancanza del riferimento paterno ma intervennero anche fattori esterni. Cominciò ad abbracciare i principi del [[comunismo]] sociale di [[Enrico Berlinguer]] in occasione delle [[elezioni politiche italiane del 1976]] sebbene la sua famiglia avesse da sempre votato [[Democrazia Cristiana]]. Scontratosi per questo motivo con la sorella Maria, motivò la sua scelta dicendo che, da profondo amante della Giustizia qual era, si poneva il problema di combattere le disparità sociali e nel comunismo intravedeva quindi la possibilità di appianare le sperequazioni. Nel suo lavoro però non si lasciò mai influenzare dalle idee politiche. Nel luglio [[1978]] ritornò a [[Palermo]] e cominciò a lavorare nella sezione fallimentare del tribunale, occupandosi di [[diritto civile]] e promulgando alcune sentenze di grande importanza. In quell'anno la Bonnici lasciò Falcone per fare ritorno a [[Trapani]], dove si era innamorata del presidente del tribunale della città.<ref>[http://www.calendariodelpopolo.it/Falcone-Giovanni#.VUTTcd_Rcx8 ''Falcone Giovanni'' da calendariodelpopolo.it, 19 giugno 2013]</ref>
 
Nel luglio [[1978]] ritornò a [[Palermo]] e cominciò a lavorare nella sezione fallimentare del Tribunale, occupandosi di [[diritto civile]] e promulgando alcune sentenze di grande importanza.
 
Presto Rita lo avrebbe lasciato per fare ritorno a Trapani, dove si era innamorata del presidente del Tribunale. Spezzato da questa delusione, Giovanni si buttò a capofitto nel lavoro.
 
Dopo l'omicidio del giudice [[Cesare Terranova]], nel settembre del [[1979]], nonostante le preoccupazioni famigliari, accettò l'offerta che da tanto tempo [[Rocco Chinnici]] gli proponeva e passò così all'[[Giudice istruttore|Ufficio istruzione]] della sezione penale, che sotto appunto la guida di Chinnici divenne un esempio innovativo di organizzazione giudiziaria.<ref name="Falcone eroe solo"/> Chinnici chiamò al suo fianco anche [[Paolo Borsellino]] che divenne collega di Falcone nello sbrigare il lavoro arretrato di oltre cinquecento processi.<ref>{{cita libro|cognome=Lodato |nome=Saverio |wkautore=Saverio Lodato |titolo=[[Trent'anni di mafia]] |annooriginale=2008 |editore=Rizzoli |isbn=978-88-17-01136-5 |pp=52-53 |capitolo= I professionisti dell'antimafia}}</ref>