Wonder Stories: differenze tra le versioni
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I redattori sotto la proprietà Gernsback furono [[David Lasser]], che lavorò duramente per migliorare la qualità dei racconti, e dalla metà del 1933, [[Charles Hornig]]. Sia Lasser che Hornig pubblicarono alcuni racconti ben ricevuti dal pubblico, come ''[[Un'odissea marziana]]'' di [[Stanley G. Weinbaum]], ma gli sforzi di Hornig in particolare furono messi in ombra dal successo di ''[[Astounding Stories]]'', che era diventata la rivista principale del nuovo genere della fantascienza. Sotto il suo nuovo titolo di ''Thrilling Wonder Stories'' fu inizialmente incapace di migliorare la sua qualità. Per un periodo agli inizi degli [[Anni 1940|anni quaranta]] venne indirizzata ai lettori più giovani, con un tono editoriale giovanile e copertine che ritraevano belle donne in [[tuta spaziale|tute spaziali]] che nascondevano ben poco. I redattori successivi iniziarono a migliorare la qualità dei racconti e per la fine degli anni quaranta, rivaleggiò brevemente con ''Austoding'', secondo l'opinione dello storico della fantascienza [[Mike Ashley (writer)|Mike Ashley]].
== Storia editoriale ==
Per la fine del XIX secolo, le storie incentrate sulle invenzioni scientifiche ambientate nel futuro, nella tradizione di [[Jules Verne]], comparivano regolarmente in riviste popolari.<ref name="TTM_7">Ashley, ''Time Machines'', p. 7.</ref> Riviste come ''[[Munsey's Magazine]]'' e ''[[Argosy (magazine)|The Argosy]]'', lanciate rispettivamente nel 1889 e nel 1896, pubblicarono alcune storie di fantascienza ogni anno. Altre indirizzate a un pubblico più letterario come il patinato ''[[McClure's]]'', che pagavano bene, pubblicarono alcune storie scientifiche, ma per la l'inizio del XX secolo, la fantascienza (sebbene non avesse ancora ricevuto questo nome) stava comparendo più spesso sui [[pulp magazine]] che su riviste patinate.<ref name="TTM_21-25">Ashley, ''Time Machines'', pp. 21–25.</ref><ref name="ESF_Pulp">Nicholls, "Pulp Magazines", p. 979.</ref><ref name="T_155">Ashley, ''Transformations'', p. 155.</ref> La prima rivista di fantascienza, [[Amazing Stories]], fu pubblicata nel 1926 da [[Hugo Gernsback]] al culmine dell'era dei pulp magazine. Aiutò a formare un mercato specifico per la fantascienza e per la fine degli anni trenta iniziò l'[[Epoca d'oro della fantascienza]], inaugurata dagli sforzi di [[John W. Campbell]], redattore di ''[[Astounding Science Fiction]]''. ''Wonder Stories'' venne lanciata nell'epoca dei pulp, poco dopo ''Amazing Stories'', e durò per tutta l'epoca d'oro e fino agli [[Anni 1950|anni cinquanta]].<ref name=ESF_AMZ>Stableford, "Amazing Stories", p. 27.</ref><ref name=ESF_GAOSF>Nicholls, "Golden Age of SF", p. 258.</ref>
=== Era Gernsback ===
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La nuova rivista di Gernsback, ''Amazing Stories'', fu un successo, ma Gernsback perse il controllo della casa editrice quando questa dichiarò [[bancarotta]] nel febbraio 1929. Per aprile aveva già formato una nuova compagnia, la Gernsback Publications Incorporated, e istituito due [[controllata|sussidiarie]]: Techni-Craft Publishing Corporation e Stellar Publishing Corporation. Gernsback inviò lettere pubblicizzando i piani per le sue nuove riviste; la mailing list che usò fu quasi sicuramente compilato dalla lista degli abbonati ad ''Amazing Stories''. Questo sarebbe stato illegale, dato che le liste erano di proprietà di Irving Trust, il ricevitore della bancarotta. Gernsback ne negò l'uso sotto giuramento, ma gli storici generalmente concordano che questo dev'essere quanto ha fatto. Le lettere chiedevano inoltre ai potenziali abbonati di decidere il nome della nuova rivista: questi votarono per "Science Wonder Stories", che divenne il nome di una delle nuove riviste di Gernsback.<ref name=EFB_579-581>Bleiler, ''Gernsback Years'', pp. 579–581.</ref><ref name="AMZ_1978-5">Perry, "An Amazing Story" pp. 114–115.</ref>
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Gernsback affermava che la fantascienza fosse [[educazione|educativa]]. Lo affermò spesso in ''Amazing Stories'' e continuò a farlo nei suoi editoriali per le nuove riviste, affermando per esempio che «gli insegnanti incoraggiano la lettura di questa narrativa perché sanno che danno all'allievo una conoscenza fondamentale di scienza ed [[aeronautica]].»<ref name=BGY_542_Q>Editoriale di Gernsback in ''Air Wonder Stories'', luglio 1929, p. 5, citato in Bleiler, ''Gernsback Years'', p. 542.</ref> Reclutò anche un pannello di «educatori di fama nazionale, che esaminavano i principi scientifici principali di tutte le storie». Lo storico della fantascienza [[Everett Bleiler]] descrive ciò come «falsità pura e semplice», affermando che non ci sono prove che gli uomini appartenenti al pannello — alcuni dei quali come [[Lee De Forest]], erano scienziati ben conosciuti — avessero alcuna influenza editoriale.<ref name=BGY_580>Bleiler, ''Gernsback Years'', p. 580.</ref> Comunque, [[Donald Menzel]], l'astrofisico del pannello, disse tuttavia che Gernsback gli inviava i manoscritti e faceva cambiamenti alle storie in conseguenza dei suoi commenti.<ref name=Carter_11>Carter, ''Creation of Tomorrow'', p. 11.</ref>
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Nel 1930 Gernsback decise di fondere assieme ''Science Wonder Stories'' e ''Air Wonder Stories'' in un'unica rivista, ''Wonder Stories''. Le ragioni sono sconosciute, per quanto è possibile che gli occorresse spazio nella calendarizzazione di stampa per la sua nuova rivista ''Aviation Mechanics''.<ref name=TTM_70-71>Ashley, ''Time Machines'', pp. 70–71.</ref> Bleiler ha suggerito che la fusione fosse stata causata delle cattive vendite e dal conseguente bisogno di ridurre le operazioni. Inoltre ''Air Wonder Stories'' era probabilmente focalizzata su una nicchia di mercato troppo ristretta per sopravvivere.<ref name=EFB_541-543/> In un editoriale giusto prima che della fusione, Gernsback commentò che la parola "Science" nel titolo «tendeva a ritardare i progressi della rivista, dato che molte persone avevano l'impressione che fosse una specie di periodico scientifico, piuttosto che una rivista di racconti».<ref name=TTM_71_Q>Gernsback, in ''Science Wonder'', maggio 1930, p. 1099; citato da Ashley, ''Time Machines'', p. 71.</ref> Ironicamente l'inclusione della parola "science" nel titolo fu la ragione che indusse il futuro scrittore di fantascienza [[Isaac Asimov]] a leggere la rivista; quando la vide nell'agosto 1929 ottenne il permesso di leggerla dal padre sulla base del ragionamento che fosse chiaramente educativa.<ref name=BTGA_29>Asimov, ''Before the Golden Age I'', p. 29.</ref> Preoccupazioni sulla vendibilità dei titoli paiono essere comparse negli ultimi due numeri di ''Science Wonder'', in cui la parola "Science" era stampata in un colore che la rendeva difficile da leggere. Inoltre sulla cima della copertina comparivano le parole "Mystery-Adventure-Romance", l'ultima delle quali era un modo sorprendente di pubblicizzare una rivista di fantascienza.<ref name=EFB_579-581/>
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Il primo numero dopo la fusione delle riviste comparve nel giugno 1930, ancora con periodicità mensile, con Lasser come redattore.<ref name=TTM_237/><ref name=TTM_254/> La numerazione dei volumi continuò quella di ''Science Wonder Stories'', pertanto ''Wonder Stories'' viene a volte visto come una renominazione di ''Science Wonder Stories''.<ref name=BGY_586-589>Bleiler, ''Gernsback Years'', pp. 586–589.</ref> Gernsback ha anche prodotto una rivista compagna per ''Science Wonder Stories'', intitolata ''Science Wonder Quarterly'', il cui primo numero venne pubblicato alla fine del 1929. Vennero pubblicati tre numeri con questo titolo, ma dopo la fusione Gernsback cambiò il nome della rivista sorella in ''Wonder Stories Quarterly'', e produsse ulteriori undici numeri con quel titolo.<ref name=Bleiler_SWQ>Bleiler, ''Gernsback Years'', pp. 578–579.</ref><ref name="BGY_595-596">Bleiler, ''Gernsback Years'', pp. 595–596.</ref>
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Nel luglio 1933 Gernsback licenziò Lasser come redattore. Lasser era diventato attivo nel promuovere i diritti dei lavoratori e stava spendendo meno tempo nei compiti editoriali. Secondo Lasser, Gernsback gli disse «se ti piace lavorare con i disoccupati, ti suggerisco di andartene e unirti a loro».<ref name=Davin_57>Davin, ''Pioneers'', p. 57.</ref> È probabile che uno dei motivi fosse anche il taglio dei costi, dato che Lasser veniva pagato 65 dollari a settimana, una paga sostanziosa per l'epoca.<ref name=Davin_57_2>Davin, ''Pioneers'', p. 57. Bleiler, che cita Davin, riporta il salario di Lasser a 70 dollari alla settimana, sebbene non spieghi la discrepanza; vedi Bleiler, ''Gernsback Years'', p. 588.</ref><ref name=Davin_94>Davin, ''Pioneers'', p. 94, nota 38.</ref> Poco dopo l'uscita di Lasser, Gernsback ricevette una [[fanzine]], ''The Fantasy Fan'', da un lettore, [[Charles Hornig]]. Gernsback chiamò Hornig nel suo ufficio per intervistarlo per la posizione di redattore; Hornig era solo diciassettenne, ma Gernsback gli chiese di correggere un manoscritto e decise che il risultato era soddisfacente. Hornig venne assunto con un salario iniziale di 20 dollari alla settimana.<ref name=TTM_78-79>Ashley, ''Time Machines'', pp. 78–79.</ref><ref name=Davin_70>Davin, ''Pioneers'', p. 70.</ref> Quello stesso anno Gernsback sciolse la Stellar Publications e creò la Continental Publications come nuova editrice per ''Wonder Stories''.<ref name=TTM_78-79/> La periodicità ebbe per la prima volta qualche problema e saltarono i numeri di luglio e settembre 1933;<ref name=TTM_78-79/> la recente bancarotta della Eastern Distributing Corporation, distributrice della compagnia, può essere stata parzialmente responsabile per questi problemi.<ref name=Davin_29>Davin, ''Pioneers'', p. 29.</ref><ref name=Davin_43>Davin, ''Pioneers'', p. 43.</ref> Il primo numero con la Continental sul [[colophon]] e il primo a indicare Hornig come redattore fu quello del novembre 1933.<ref name=TTM_78-79/>
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''Wonder Stories'' aveva una tiratura di circa 25.000 copie nel 1934, paragonabile a quella di ''Amazing Stories'', che era declinata da un picco iniziale di circa 100.000.<ref name=TTM_51>Ashley, ''Time Machines'', p. 51.</ref><ref name=TTM_85-86>Ashley, ''Time Machines'', pp. 85–86.</ref> Gernsback valutò di pubblicare una rivista di ristampe nel 1934, ''Wonder Stories Reprint Annual'', ma non venne mai pubblicata.<ref name=Tuck_609>Tuck, ''Encyclopedia of SF, Vol. 3'', p. 609.</ref> Quell'anno fece anche esperimenti con altre riviste di narrativa — ''Pirate Stories'' e ''High Seas Adventures'' — ma nessuna ebbe successo. Anche ''Wonder Stories'' stava decadendo e nel novembre 1935 passò da mensile a bimensile. Gernsback aveva la reputazione di pagare lentamente e pertanto era poco popolare presso molti scrittori; nel 1936 iniziò anche a mancare di pagare [[Laurence Manning]], uno di suoi autori più affidabili.<ref name=Davin_64>Davin, ''Pioneers'', p. 64.</ref> Al personale venne a volte richiesto di aspettare a ritirare le loro paghe per settimane alla volta.<ref name=Davin_68_Q>Hornig, citato in Davin, ''Pioneers'', p. 68; Hornig non specifica se questo avvenne solo la verso la fine del controllo di Gernsback della rivista.</ref> Gernsback ritenne che la colpa fosse dei distributori che ritornavano le copie delle copertine delle riviste come invenduti, e quindi vendessero le copie prive di copertina a prezzo ridotto. Per saltare la distribuzione, propose ai lettori nel numero di marzo 1936 di abbonarsi, proponendo di distribuire ''Wonder Stories'' solo per abbonamento. La risposta fu scarsa e Gernsback decise di vendere. Strinse un accordo con Ned Pines del [[Beacon Magazines]] e vendette ''Wonder Stories'' il 21 febbraio 1936.<ref name=TTM_91>Ashley, ''Time Machines'', p. 91.</ref>
=== ''Thrilling Wonder Stories'' ===
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Il logo di ''Thrilling Wonder'', un uomo alato con sullo sfondo una montagna di vetro venne ripreso dalla storia di Noel Loomis ''The Glass Mountain''.
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Per l'estate del 1949 [[Street & Smith]], uno dei principali editori ''pulp'', aveva chiuso tutte le sue riviste pulp. Questo formato stava morendo, sebbene ci vollero ancora diversi anni prima che scomparissero completamente dalle edicole.<ref name=TTM_220-221>Ashley, ''Time Machines'', pp. 220–221.</ref> Sia ''Thrilling Wonder'' sia ''Startling'' divennero trimestrali nel 1954, e alla fine di quell'anno Mines se ne andò. Le riviste non gli sopravvivessero di molto: furono pubblicati solo altri due numeri di ''Thrilling Wonder'' entrambi con redattore [[Alexander Samalman]]. All'inizio del 1955 ''Thrilling Wonder'' si fuse con ''Startling'', che a sua volta cessò le pubblicazioni alla fine del 1955.<ref name=T_345>Ashley, ''Transformations'', p. 345.</ref>
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</ref> Un secondo volume comparve nel 2009.<ref name=Engle2>Engle, ''Thrilling Wonder Stories Volume 2''</ref>
== Contenuto e ricezione ==
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Quando ''Air Wonder Stories'' venne lanciato a metà del 1929 esistevano già riviste pulp focalizzate su avventure aeree, come ''Sky Birds'' e ''Flying Aces''. Il primo editoriale di Gernsback le destituiva come «pure avventure del tipo 'selvaggio west'-guerra mondiale-esplosioni aeree»,<!-- l'originale è 'Wild West'-world war adventure-sky busting type -->.<ref name=EFB_541Q>Editoriale in ''Air Wonder Stories'', luglio 1929; citato in Bleiler, ''Gernsback Years'', p. 541.</ref> Per contrasto Gernsback disse che progettava di riempire ''Air Wonder'' solamente con «storie di volo del futuro, lungo linee strettamente scientifiche-meccaniche-tecniche, piene di avventure, esplorazioni e imprese.»<ref name=EFB_541Q/> Venne stampato materiale non narrativo sull'aviazione, inclusi quiz, brevi articoli di divulgazione popolare e recensioni di libri. La colonna delle lettere dei lettori rese chiaro che il pubblico comprendeva più fan della fantascienza che non dell'aviazione e Gernsback commentò in seguito che la sovrapposizione con i lettori di ''Science Wonder'' era del 90% (una valutazione presumibilmente fatta solo sulla base delle sottoscrizioni e non delle vendite in edicola).<ref name="EFB_541-543"/>
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Il primo numero di ''Science Wonder'' includeva la prima parte di una storia seriale, ''The Reign of the Ray'' di [[Fletcher Pratt]] e Irwin Lester, e racconti brevi di [[Stanton Coblentz]] e [[David H. Keller]]. ''Air Wonder'' iniziò con la ristampa di un racconto seriale, ''Ark of the Covenant'' di [[Victor MacClure]]. Tra gli scrittori pubblicati per la prima volta su queste riviste vi furono [[Neil R. Jones]], [[Ed Earl Repp]], [[Raymond Z. Gallun]] e [[Lloyd Eshbach]].<ref name=TTM_65-67>Ashley, ''Time Machines'', pp. 65–67.</ref> La qualità delle storie pubblicate era generalmente bassa e Lasser era ansioso di migliorarla. L'11 maggio 1931 scrisse ai suoi contributori regolari per dire che le storie di fantascienza «dovrebbero trattare ''realisticamente'' degli effetti sulle persone di una scoperta o invenzione scientifica, sia individualmente sia come gruppo. [...] in altre parole permettetevi una congettura fondamentale — che una certa macchina o scoperta sia possibile — e quindi mostrate quali sarebbero le conseguenze logiche e drammatiche sul mondo, inoltre quali sarebbero gli effetti sul gruppo di personaggi che ha il compito di portare avanti la vostra trama.»<ref name=TTM_71-73_Q>Ashley, ''Time Machines'', pp. 71–73. Citazione da una lettera di Lasser datata 11 maggio 1931, citata da Ashley a p. 73.</ref>
=== Dopo la fusione ===
[[File:Wonder Stories Decemebr 1930.jpg|thumb|''Wonder Stories'', dicembre 1930]]
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Furono pubblicate recensioni di narrativa e libri di divulgazione scientifica, così come una colonna periodica dedicata alla scienza che si incaricava di rispondere alle domande dei lettori. Questi articoli furono inizialmente di buona qualità, ma degradarono dopo la partenza di Lasser, sebbene non sia certo che Lasser ne scrivesse il contenuto. Un'iniziativa non legata alla narrativa fu la creazione della Science Fiction League, un'organizzazione che univa i fan club locali sparsi per il paese. Gernsback colse l'opportunità per vendere oggetti come spillette e insegne, e fu senza dubbio un'impresa remunerativa e una buona fonte di pubblicità. Infine divenne importante nel diventare una delle fondamenta del [[fandom]] fantascientifico.<ref name=BGY_586-589/><ref name=ESF_SFL>Peter Roberts, "Science Fiction League", p. 1066.</ref>
=== Hornig ===
[[File:Wonder Stories January 1934.jpg|thumb|''Wonder Stories'', gennaio 1934]]
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Le copertine di quasi tutti i numeri di ''Air Wonder'', ''Science Wonder'', ''Wonder Stories'' e ''Wonder Stories Quarterly'' erano illustrate da [[Frank R. Paul]], che aveva seguito Gernsback da ''Amazing Stories''. L'unica eccezione fu una copertina composta di punti colorati che comparve nel numero di novembre 1932.<ref name=TTM_254/><ref name=TTM_276>Ashley, ''Time Machines'', p. 276.</ref>
=== Weisinger e Friend ===
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Il successore di Weisinger, Friend, diede alla rivista un taglio decisamente più indirizzato ai giovani. Usò lo pseudonimo "Sergeant Saturn" e trattò generalmente in maniera condiscendente i lettori; questo potrebbe non essere tanto una sua mancanza quanto di Margulies, che era ancora direttore editoriale e che probabilmente voleva attrarre un pubblico più giovane. Sotto la direzione di Friend, Earle Bergey iniziò a dipingere ancora più copertine con belle donne che indossano tute spaziali implausibilmente rivelanti, o con addosso il suo tipico "reggiseno di bronzo".<ref name=TTM_187-188>Ashley, ''Time Machines'', pp. 187–188.</ref>
=== Merwin e Mines ===
[[File:Time Pawn.pdf|thumb|Il racconto ''Time Pawn'' di [[Philip K. Dick]], pubblicato su ''Thrilling Wonder Stories'' nel numero dell'estate 1954, vol. 44, n. 1.]]
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Samuel Mines prese il posto di Merwin alla fine del 1951, sia a ''Startling Stories'' sia a ''Thrilling Wonder''.<ref name=T_345/><ref name=T_343>Ashley, ''Transformations'', p. 343.</ref> Egli argomentò contro le restrizioni nei temi della fantascienza e nel 1952 pubblicò ''Gli amanti'' (''The Lovers'') di [[Philip José Farmer]] su ''Startling'', un racconto breve sul sesso interspecie, generalmente considerato come quello che ruppe il [[tabù]] del sesso nella fantascienza<ref>Merrick, ''The Cambridge Companion to Science Fiction'', 2003</ref>. Ruppe un altro tabù nel 1953 con un'altra storia di Farmer, ''Madre'' (''Mother'') su ''Thrilling Wonder'', nella quale uno spaziale trova casa in un grembo alieno.<ref name=SFE_TW/><ref name=T_13-16>Ashley, ''Transformations'', pp. 13–16.</ref><ref name=SFE_S>Peter Nicholls, "Sex", p. 539.</ref> Nel dicembre 1952 Mines pubblicò su ''Thrilling Wonder'' il racconto di [[Edmond Hamilton]] ''Com'era lassù?'' (''What's It Like Out There?'') una storia pessimistica sulla realtà dell'esplorazione spaziale che era stata considerata troppo deprimente per la pubblicazione quando era stata originariamente scritta negli anni trenta. Nello stesso numero compare ''No Land of Nod'' di [[Sherwood Springer]], che tratta dell'[[incesto]] tra un padre e la figlia in un mondo in cui sono gli unici due sopravvissuti. Queste storie vennero tutte ben accolte dai lettori.<ref name=T_13-16/>
=== Influenza ===
Per alcuni anni, Lasser fu una forza dominante nella fantascienza.<ref name=Davin_40>Davin, ''Pioneers'', p. 40.</ref> Sotto di lui, ''Wonder Stories'' fu la miglior rivista di fantascienza dei primi anni trenta,<ref name=Clute_100>Clute, ''Illustrated Encyclopedia'', p. 100.</ref> e la rivista di maggior successo di tutti i tentativi di Gernsback nel settore.<ref name=SFE_1346/> Lasser plasmò una nuova generazione di scrittori, che in molti casi non avevano alcuna esperienza precedente; secondo Isaac Asimov, ''Wonder Stories'' fu un "campo di addestramento" dove i giovani scrittori imparavano il mestiere. Rispetto alla concorrenza era meno ristretta dalle convenzioni dei pulp e pubblicò alcuni romanzi come ''[[Il flusso del tempo]]'' (''The Time Stream'') di [[Eric Temple Bell]] e ''[[Il popolo verde]]'' (''The Green Man of Graypec'') di [[Festus Pragnell]] che non appartenevano alla fantascienza tipica.<ref name=BGY_586-589/>
Come ''Thrilling Wonder'' la rivista fu molto meno influente. Fino alle metà degli anni quaranta fu concentrata sui lettori più giovani e per l'epoca in cui Merwin e Mines introdussero un approccio più adulto ''[[Astounding Science Fiction]]'' era diventata l'incontrastata leader del campo. ''Thrilling Wonder'' non poteva competere con [[John W. Campbell, Jr.|John Campbell]] e l'[[Epoca d'oro della fantascienza]] che aveva creato, ma periodicamente pubblicò buone storie. Alla fine non riuscì a sfuggire alle sue radici pulp e morì nell'ecatombe che alla fine degli anni cinquanta spazzò via ogni rivista pulp che era sopravvissuta.<ref name=SFE_TW/>
== Dettagli editoriali ==
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I doveri editoriali di ''Wonder Stories'' e delle riviste correlate non erano sempre effettivamente eseguiti dalla persona che portava il titolo di "editor" sul colophon della rivista. Fin dall'inizio fino alla vendita alla Beacon Publications, Gernsback veniva elencato come redattore capo (''editor-in-chief'') e Lasser variamente indicato come "curatore letterario" (''literary editor'') e "curatore gestionale" (''managing editor''), mentre Hornig venne sempre indicato come "curatore gestionale".<ref name=BGY_543>Bleiler, ''Gernsback Years'', p. 543.</ref><ref name=BGY_581>Bleiler, ''Gernsback Years'', p. 581.</ref><ref name=BGY_589>Bleiler, ''Gernsback Years'', p. 589.</ref> Similmente sotto le Beacon Publications, il redattore nominale (inizialmente Leo Margulies) non fu sempre quello che lavorava sulla rivista.<ref name=TTM_100/> La lista che segue mostra chi effettivamente svolgeva il lavoro di editor. Dettagli maggiori sono dati nella storia editoriale più sopra che descrive quando gli editor coinvolti ottennero effettivamente il controllo, piuttosto che quando il loro nome apparve sul colophon.
* ''Air Wonder Stories''
** David Lasser (luglio 1929 – maggio 1930)<ref name=BGY_543/>
* ''Science Wonder Stories''
** David Lasser (giugno 1929 – maggio 1930)<ref name=BGY_581/>
* ''Science Wonder Quarterly''
** David Lasser (ottobre 1929 – Primavera 1930)<ref name=Bleiler_SWQ/>
* ''Wonder Stories''
** David Lasser (giugno 1930 – ottobre 1933)<ref name=BGY_589/>
** Charles Hornig (novembre 1933 – marzo–aprile 1936)<ref name=BGY_589/>
* ''Wonder Stories Quarterly''
** David Lasser (Estate 1930 – Inverno 1933)<ref name="BGY_595-596"/>
* ''Thrilling Wonder Stories''
** Mort Weisinger (agosto 1936 – aprile 1941)<ref name=TTM_254/>
** Oscar Friend (agosto 1941 – Autunno 1944)<ref name=TTM_254/>
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Vi furono due edizioni di ristampe britanniche di ''Thrilling Wonder'': la prima edizione, della Atlas Publishing, pubblicò tre numeri dal 1949 to 1950, più altri sette dal 1952 al 1953; altri quattro numeri furono pubblicati dalla Pemberton tra il 1953 e il 1954; questi furono numerati da 101 a 104. Vi furono edizioni canadesi tra il 1945 e il 1946 e tra il 1948 e il 1951.<ref name=SFE_TW/>
== Note ==
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[[Categoria:Riviste di fantascienza statunitensi]]
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