Affondamento della Prince of Wales e della Repulse: differenze tra le versioni
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Mentre le navi inglesi effettuavano queste confuse manovre, a partire dalle ore 19:00 del 9 dicembre una prima ondata di aerei giapponesi, frettolosamente armati con siluri, si era freneticamente lanciata alla ricerca della squadra nemica; intralciate dalla progressiva oscurità e ingannati anche dalle imprevedibili manovre delle navi britanniche, i piloti giapponesi, nonostante l'esperienza, non riuscirono a individuare il nemico e finirono per rischiare di colpire per errore proprio alcune navi della squadra dell'ammiraglio Ozawa, impegnata a proteggere gli sbarchi sulle coste malesi. In particolare alcuni aerei del Kokutai ''Mihoro'' mancarono per poco proprio l'incrociatore ''[[Chōkai (incrociatore)|Chōkai]]'', nave ammiraglia con a bordo Ozawa. Di fronte al fallimento e ai rischi di errori, Matsunaga richiamò opportunamente la formazione aerea che riuscì fortunosamente a rientrare alle basi di Saigon in piena notte (per facilitare gli atterraggi, gli equipaggi attesero il chiaro di luna iniziando le manovre, con gli aerei carichi di bombe e siluri, solo dopo la mezzanotte)<ref>[[#Millot2002|Millot 2002]], p. 78; [[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], pp. 90-92.</ref>.
=== Gli attacchi decisivi e l'affondamento ===
La notizia del nuovo rilevamento della squadra inglese (da parte del sommergibile I-58), arrivò alle basi aeree giapponesi in Indocina alle ore 3:30 del 10 dicembre<ref>[[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], p. 93.</ref>, scatenando immediatamente nuovi frenetici preparativi per sferrare finalmente un attacco in forze per distruggere le navi da battaglia nemiche. L'ammiraglio Matsunaga (il capace comandante dell 22ª Flottiglia aerea) organizzò quindi in primo luogo una formazione da ricognizione (che decollò alle ore 6:25) con nove aerei ''Nell'' e due [[Aichi E10A|Aichi E10A ''Hank'']], per agganciare con sicurezza la squadra britannica; poi, senza attendere nuove notizie più precise sui rilevamenti, a partire dalle ore 7:35, fece partire le forze di attacco principali<ref>[[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], pp. 93-94.</ref><ref name=millot1>[[#Millot2002|Millot 2002]], p. 79.</ref>, dopo aver diramato un enfatico ordine del giorno ai suoi coraggiosi piloti ("...è una occasione d'oro di portata storica millenaria...<ref name=cartier1>[[#Cartier1993|Cartier 1993]], p. 469.</ref>")
[[File:Prince of Wales and Repulse.jpg|thumb|left|La ''[[HMS Prince of Wales (53)|Prince of Wales]]'' e la ''[[HMS Repulse (1916)|Repulse]]'' (a sinistra, in secondo piano) sotto attacco]]
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[[File:H60566.jpg|thumb|top|Foto aerea giapponese dell'attacco iniziale sulla ''[[HMS Prince of Wales (53)|Prince of Wales]]'' (in alto) e la ''[[HMS Repulse (1916)|Repulse]]'' (in basso). Un largo e denso pennacchio di fumo viene emesso dalla ''Repulse'', che è stata appena colpita da una bomba. La ''Prince of Wales'' emette un denso fumo a riprova del tentativo di aumentare la sua velocità]]
==== L'ultimo cambio di rotta ====
Nel frattempo, l'ammiraglio Phillips aveva compiuta una ultima, fatale, variazione nei suoi piani e nella sua rotta, informato dal cacciatorpediniere ''Express'' (inviato in avanscoperta verso Kuan-Tan) che non c'era alcuna traccia di nuovi sbarchi giapponesi, alle 09:35 del 10 dicembre decideva finalmente di interrompere la puntata sulle coste malesi e, dopo aver perso almeno un'altra ora navigando verso nord-ovest alla ricerca di presunte unità nemiche segnalategli in precedenza, dirigeva nuovamente a sud verso Singapore ad una velocità di circa 20 nodi<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 113-114.</ref>.
==== La scoperta ====
Dopo alcune ore di navigazione, alle ore 10:15 un primo aereo nemico venne individuato dalla ''Prince of Wales''<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], p. 114.</ref>; si trattava dell'aereo da ricognizione del tenente Mishima che, esausto e scoraggiato, stava ritornando indietro dopo ore di infruttuose ricerche. L'ufficiale, sorpreso dalla vista inaspettata delle corazzate nemiche, effettuò l'individuazione e la localizzazione precisa delle navi, diramando immediatamente la notizia ai comandi giapponesi di Saigon<ref>[[#Cartier1993|Cartier 1993]], pp. 469-470.</ref>. Alle 10:30, sugli schermi radar della ''Repulse'' apparve la traccia delle squadre giapponesi attaccanti,<ref name=Kennedy>[[#Kennedy2005|Kennedy 2005]], p. 120; .</ref> e alle 10:40 Phillips, cosciente di essere stato scoperto e del conseguente pericolo, mise le due navi da battaglia in stato di combattimento per respingere un possibile attacco aereo.
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[[File:Prince of Wales sinking.jpg|thumb|right|La ''[[HMS Prince of Wales (53)|Prince of Wales]]'', fortemente inclinata, è ormai gravemente danneggiata]]
==== Primo attacco ====
Il primo attacco venne quindi sferrato dai ''Nell'' del Kokutai ''Mihoro'', armati di bombe, alle ore 11:45; in particolare i primi ad entrare in azione furono gli aerei della 5ª squadriglia del tenente Shirai. Nonostante l'intenso fuoco della contraerea inglese (che si impegnò subito al massimo) e le rapide manovre evasive delle navi, i bombardieri giapponesi sganciarono le loro bombe prendendo di mira la ''Repulse'' e riuscirono a sfuggire al fuoco con solo lievi danni; una bomba da 550 libbre colpì in pieno la nave da battaglia inglese, causando danni al ponte e provocando un primo incendio a bordo, mentre altre due cadevano vicinissime<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 116-117.</ref>. Alle 12:03 comparvero i primi aerosiluranti del Kokutai ''Genzan'' (provenienti da sud-est) che cominciarono a scendere a 300 metri di quota e ad attaccare a piccoli gruppi con direzioni convergenti da entrambi i lati delle due navi contemporaneamente; si trattava della 1ª e della 2ª squadriglia, guidate dai tenenti Ishihara e Takai, che affrontarono il muro di fuoco contraereo e lanciarono i loro siluri con traiettorie incrociate; alle 12:14 la ''Prince of Wales'' venne colpita da un siluro sul lato di sinistra all'altezza della [[centina]] 280<ref>[[#doas|Death of a battleship]], p. 23 - "... video survey footage from May 2007 conclusively shows there is no evidence of a fourth torpedo hit producing a hole in the hull in that area...".</ref> (ma prima della esplorazione del 2007/2008 si riteneva che fossero due) che mise fuori uso le due eliche di quel lato. Vennero anche gravemente danneggiati il timone e alcuni pezzi di piccolo calibro.
L'allagamento dovuto alle 18.000 tonnellate d'acqua imbarcate<ref>[[#doas|Death of a battleship]], p. 25.</ref> provocò un primo sbandamento della grande nave (la cui velocità scese a 13 nodi a causa delle importanti avarie)<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 117-120; [[#Millot2002|Millot 2002]], p. 80.</ref><ref name=cartier2>[[#Cartier1993|Cartier 1993]], p. 471.</ref>. La gravità dell'allagamento dipese, secondo analisi recenti, dal cedimento della rivettatura di alcune paratie, già danneggiate da una bomba d'aereo tedesca durante la notte del 31 agosto 1940 e riparate nel cantiere navale [[Cammell Laird]]<ref>[[#doas|Death of a battleship]], p. 42.</ref>, che permise, insieme all'albero motore squilibrato, all'acqua di invadere locali fino a mezza nave facendola sbandare a sinistra. Per contrastare lo sbandamento, veniva ordinato l'allagamento delle camere stagne di dritta ottenendo solo una parziale compensazione. Uno dei ''Nell'' venne abbattuto dalla contraerea inglese, mentre altri tre furono danneggiati; un secondo attacco con siluri, da parte della 2ª squadriglia del Kokutai ''Genzan'', sulla ''Repulse'' che, nonostante i danni provocati dalla bomba, manovrava ancora a 25 nodi, non ottenne invece risultati<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], p. 118.</ref>.
==== Secondo attacco ====
Alle 12:20 apparve una nuova, grande formazione di aerei giapponesi in avvicinamento a bassa quota da est; si trattava di 26 ''Betty'' di tre squadriglie del Kokutai ''Kanoya'' guidate dal tenente di vascello Miyauchi (1ª, 2ª e 3ª squadriglia comandate rispettivamente dai tenenti Nabeta, Higashimori e Iki), armate di siluri<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 119-120.</ref>. I ''Betty'' si divisero in tre formazioni e la 1ª e la 2ª squadriglia attaccarono per prime, da due direzioni e con grande abilità, la ''Repulse'': alle 12:22 un primo siluro colpì la nave inglese proprio nel mezzo e pochi minuti più tardi anche la 3ª squadriglia (tenente Iki) si unì all'attacco. Nonostante la coraggiosa difesa (due ''Betty'' furono abbattuti), risultò impossibile fronteggiare un attacco da diverse direzioni contemporaneamente: un altro siluro colpì la nave inglese nella parte [[Poppa|poppiera]] e poco dopo altri tre devastarono lo scafo e provocarono danni irreparabili (la ''Repulse'', a differenza della gemella ''[[HMS Renown (1916)|Renown]]'' non era stata dotata durante i lavori di ammodernamento di protezioni aggiuntive contro i siluri<ref name=tarrant3>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], p. 122.</ref>).
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Inoltre la nave ormai non aveva timone, e poteva virare solo con la potenza dei motori<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 122-124.</ref>. Solo ora l'ammiraglio Phillips ruppe il silenzio radio, comunicando di essere sotto attacco e richiedendo l'intervento di rimorchiatori per cercare di salvare la grande corazzata; tuttavia la nave, che continuava a imbarcare acqua, era ormai condannata. Già alle 11:58 il capitano Tennant del ''Repulse'', del resto, aveva diramato un primo allarme a Singapore, richiedendo disperatamente l'intervento dei caccia della RAAF.
==== L'attacco finale ====
[[File:BrewsterBuffalosMkIRAAFSingaporeOctober1941.jpg|thumb|right|[[Brewster F2 Buffalo|Buffalo]] degli Squadron 21 e 453 (che avrebbero dovuto fornire la copertura aerea) della [[RAAF]] a [[Singapore]] durante una ispezione da parte del personale di terra della [[Royal Air Force|RAF]] il 12 ottobre 1941]]
Un ultimo attacco di bombardieri ''Nell'' della 6ª squadriglia del Kokutai ''Mihoro'' (tenente Takeda), sferrato con bombe, mise ancora a segno un colpo (nonostante la ''Prince of Wales'' rispondesse sempre al fuoco) alle ore 12:44, sul ponte tra i due fumaioli, assestando il colpo di grazia alla corazzata ammiraglia<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], p. 124.</ref>. La ''Prince of Wales'', che aveva ormai imbarcato oltre 18.000 tonnellate di acqua, si inclinò a dritta e si capovolse; il cacciatorpediniere ''Express'' si era già avvicinato per recuperare l'equipaggio, per poco non fu rovesciato dalla deriva antirollio della corazzata<ref name=doas1>[[#doas|Death of a battleship]], p. 26.</ref>; il tempo più lungo che trascorse prima dell'affondamento della corazzata rispetto alla ''Repulse'', permise fortunatamente di salvare molti più uomini: i morti furono alla fine 327 su un equipaggio di 1.612 ufficiali e marinai<ref>[[#Tarrant1991|Tarrant 1991]], pp. 125-127.</ref>. La nave affondò alle ore 13:24 del 10 dicembre a 65 miglia a sud-est di Kuan-Tan, portando con sé anche il comandante Leach e l'ammiraglio Phillips.<ref name="doas1"/>
==== Le operazioni di soccorso ====
I tre cacciatorpediniere di scorta (il ''Tenedos'' era stato già rimandato a Singapore) iniziarono le operazioni di soccorso dei naufraghi; ''Electra'' e ''Vampire'' si dedicarono ai superstiti della ''Repulse'', mentre lo ''Express'' si diresse verso la zona di affondamento della ''Prince of Wales'', che risulterà poi distante 9 miglia da quella della ''Repulse''<ref name=doas/>. Il bilancio finale fu di 840 morti o dispersi, di cui 513 sul ''Repulse'' e 327 nella ''Prince of Wales''. Grazie al prodigarsi dei cacciatorpediniere furono tratti comunque in salvo complessivamente 2.081 marinai e gli uomini dell'equipaggio del ''Repulse'' recuperati dall<nowiki>'</nowiki>''Electra'' affiancarono il suo equipaggio ai posti di combattimento permettendo di recuperare 571 naufraghi. Un aereo ricognitore giapponese rimase sul luogo della tragedia per controllare le ultime fasi, abbandonando velocemente l'area al comparire, pochi minuti dopo l'affondamento della ''Prince of Wales'', di otto caccia britannici F2A Buffalo arrivati (alle ore 14:00) ormai troppo tardi, dopo l'allarme lanciato dal capitano Tennant<ref>[[#Millot2002|Millot 2002]], p. 82; [[#OkumiyaMasatakeetal2002|Okumiya, Masatake et al. 2002]], pp. 105-108.</ref>.
Il giorno dopo, un aereo dell'aviazione navale nipponica pilotato dal tenente Haruki Iki sorvolò i relitti lanciando due corone di fiori, una per gli aviatori giapponesi del Corpo Aereo Kanoya e l'altra per i marinai britannici<ref>[[#forcez|Forcez-survivors]].</ref>.
=== I relitti ===
[[File:HMS POW Bell.jpg|thumb|right|La campana recuperata nel 2002 dalla ''[[HMS Prince of Wales (53)|Prince of Wales]]'']]
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Attualmente, agli assi delle eliche delle navi sono state fissate delle boe, ai cui cavi è attaccata la bandiera da guerra della Royal Navy, che viene periodicamente cambiata da sommozzatori della marina; i relitti, che giacciono entrambi quasi capovolti, sono considerati proprietà della Corona oltre che cimitero di guerra<ref>[[#doas|Death of a battleship]], p. 27.</ref>. Nel 2002 la campana della ''Prince of Wales'' venne recuperata da una squadra mista (civile e militare) inglese ed è attualmente esposta al Merseyside Maritime Museum in [[Liverpool]].
== Bilancio e conseguenze ==
{{quote|Ora la ''[[Caccia alla Bismarck|Bismarck]]'' è vendicata… Porga i miei saluti al Grande Ammiraglio [[Erich Raeder|Raeder]].| Il ministro della Marina Imperiale, ammiraglio [[Osami Nagano]] all'addetto navale tedesco a Tokyo, vice ammiraglio Paul Wenneker, dopo aver illustrato i dettagli dell'affondamento delle due navi da battaglia inglesi.<ref>[[#AA.VV.1991|AA.VV. 1991]], p. 186.</ref>}}
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* Winston Churchill mancò di apprezzare realisticamente la situazione e quindi fece un grave errore inviando allo sbaraglio a Singapore le due prestigiose navi britanniche, contando soprattutto su un impossibile effetto deterrente nei confronti della molto più numerosa e potente marina giapponese<ref>Oltre a ciò, a Churchill in particolare viene data la colpa di non aver rinforzato adeguatamente, come chiedevano i consiglieri militari, Singapore nel tardo 1941. Vedere [[#forcez|Forcez-survivors]].</ref>. Si deve rilevare, tuttavia, che la situazione britannica alla fine del 1941, non permetteva di fare molto di meglio e che la priorità accordata dal Primo Ministro al rafforzamento del [[Battaglia dell'Atlantico (1939-1945)|fronte Atlantico]] e dello scacchiere del [[Medio Oriente]], a scapito dell'[[Estremo Oriente]], era in prospettiva corretta<ref name=bauer2/><ref>[[#Churchill1960|Churchill 1960]], pp. 685-787.</ref>.
== Note ==
{{references|2}}
== Bibliografia ==
=== Libri ===
* <cite id=AA.VV.1991> </cite> {{cita libro|cognome=AA.VV. |nome= |titolo=Germany and the second world war; volume 6: The global war, part II: The war in the Pacific |data= |anno=1991 |editore=Oxford press |città= |lingua=inglese |isbn=no}}
* <cite id=Bauer1971> </cite>{{cita libro|cognome=Bauer |nome=Eddy |titolo=Storia controversa della seconda guerra mondiale, volume 3 |data= |anno=1971 |editore= DeAgostini|città= Novara |isbn=no }}
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* <cite id=Thompson2005> </cite> {{cita libro|cognome=Thompson |nome=Peter |titolo=The battle for Singapore |data= |anno=2005 |editore=Portrait |città=Londra |lingua=inglese |isbn=0-7499-5068-4 }}
=== Siti web ===
* <cite id=doas> </cite> {{en}} [http://www.rina.org.uk/c2/uploads/death%20of%20a%20battleship.pdf ''Death of a battleship'': Nuova analisi della perdita della ''Prince of Wales'', di Garzke, Dulin e Denlay]
* <cite id=forcez> </cite> {{en}} [http://www.forcez-survivors.org.uk ''Force Z Survivors'': Il sito dei superstiti della Forza Z]
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* [[Royal Navy]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:HMS Prince of Wales (1941)}}
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[[Categoria:Battaglie della seconda guerra mondiale che coinvolgono il Regno Unito]]
[[Categoria:Battaglie della seconda guerra mondiale che coinvolgono il Giappone]]
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