Metro: differenze tra le versioni

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Il 7 aprile [[1795]] la [[Francia]] adottò il metro come unità di misura ufficiale, ma l'incertezza nella misurazione della distanza portò il [[Bureau international des poids et mesures]] (BIPM) a ridefinire nel [[1889]] il metro come la distanza tra due linee incise su una barra [[Campione (metrologia)|campione]] di [[platino]]-[[iridio]] conservata a [[Sèvres]] presso [[Parigi]]. Una copia di tale campione, in Italia, è conservato presso l'[[Istituto nazionale di ricerca metrologica]] di [[Torino]], nato dall'unione dell'ex Istituto metrologico Gustavo Colonnetti (IMGC-CNR) e dell'ex [[Istituto elettrotecnico nazionale Galileo Ferraris]] (IEN).
 
Prima però della ridefinizione del 1889, e anche prima dell'unificazione, il metro venne per la prima volta introdotto in Italia da parte di [[Napoleone_BonaparteNapoleone Bonaparte|Napoleone]] durante la [[Campagna_dCampagna d'Italia_Italia (1796-1797)|campagna d'Italia]] del 1796. Da allora, nonostante svariate resistenze politiche, esacerbatesi durante il [[Congresso di Vienna]], il metro non abbandonò più la penisola italiana, anche se venne adottato dagli stati italiani in tempi e secondo percorsi diversi.<ref>{{Cita libro|autore = Emanuele Lugli|titolo = Unità di misura. Breve storia del metro in Italia|anno = 2014|editore = Il Mulino|città = Bologna}}</ref>
 
Il metro divenne la base ufficiale del sistema di misure del Regno d'Italia durante l'estate del 1861.
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[[Categoria:Unità di misura SI di base]]
[[Categoria:Unità di lunghezza]]
{{Linkcategorie VdQ|jaqualità}}