Palazzo romano di Fishbourne: differenze tra le versioni

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completo teorie sul primo proprietario
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[[File:Mosaic Fishbourne 04.JPG|thumb|right|Uno dei mosaici: si intravede il mosaico più antico sottostante.]]
[[File:Dolphin mosaic.JPG|thumb|right|Mosaico di Cupido e il delfino.]]
[[File:Fishbourne palace north wing.JPG|thumb|right|Interno del museo.]]
 
Il '''Palazzo romano di Fishbourne''' sorge nel villaggio di Fishbourne, presso [[Chichester]] nel [[West Sussex]], [[Inghilterra]].
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== Scoperta e scavi ==
 
Anche se gli abitanti del posto conoscevano già l'esistenza di resti romani nella zona, fu solo nel 1960 che l'archeologo [[Barry Cunliffe]] iniziò uno scavo sistematico nel sito, scoperto per caso da Aubrey Barrett, un ingegnere impegnato nella posa di un acquedotto. La [[villa romana]] che la squadra di Cunliffe stava portando alla luce era talmente grande che si iniziò a chiamarla Palazzo romano di Fishbourne; un museo venne poi costruito per preservare i resti archeologiarcheologici ''in situ''. L'amministrazione del museo è affidata alla [[Sussex Archaeological Society]].
 
Per dimensioni, è approssimativamente grande quanto la [[Domus Aurea]] di Nerone a Roma o la [[Villa del Casale|villa di Piazza Armerina]] in Sicilia; la pianta assomiglia nell'organizzazione a quella della [[Domus Flavia]] nel [[Palazzo di Domiziano]] sul Palatino a Roma.<ref>Miles Russell, ''Roman Sussex'', Tempus (2006) pp. 113-132; Miles Russell, ''Bloodline - the Celtic Kings of Roman Britain'', Amberley (2010), pp. 172-77</ref> Fishbourne è di gran lunga la più grande residenza romana a nord delle Alpi, superando, con i suoi 150 metri di lato, anche [[Buckingham Palace]].<ref name="Pryo">Francis Pryo, [https://www.youtube.com/watch?v=RLpgVEfy4mQ ''Britain AD''], Episode I</ref>
 
L'attuale museo incorpora gran parte dei resti visibili, inclusa un'intera ala del palazzo. I giardini sono stati ripiantumati utilizzando piante del periodo romano. Una squadra di volontari e archeologi professionisti è ancora impegnata in ricerche e scavi nei dintorni, sul sito di quelli che sembrano essere edifici militari. L'ultimo scavo è del 2002.<ref>John Manley, ''Facing the Palace'', Sussex Archaeological Society, 2004.</ref>
 
Varie teorie sono state formulate su chi haabbia abitato il palazzo. La prima e più accreditata è quella proposta da Barry Cunliffe, secondo il quale nella sua prima fase costruttiva il palazzo era la residenza di [[Cogidubno]], citato nell'''[[De vita et moribus Iulii Agricolae|Agricola]]'' di Tacito<ref>Tacito, ''De vita et moribus Iulii Agricolae'', capitolo XIV (testo disponibile in Wikisource.org)</ref> e in una iscrizione commemorativa del tempio di Nettuno e Minerva trovata nella vicina Chichester.<ref>J. E. Bogaers, ''King Cogidubnus in Chichester: another reading of RIB 91'', in ''Britannia'' 10, pp. 243-254, 1979.</ref> Un'altraAltre teoriateorie fafanno riferimento a [[Sallustio Lucullo]].,<ref>Miles Russell, ''Roman Britain's Lost Governor'' in ''Current Archaeology'' 204, pp.&nbsp;630–635, 2006.</ref><ref>[http://www.roman-britain.org/people/lucullus.htm Sallustio Lucullo] in Roman-Britain.org</ref> [[Verica]] (un [[Regni clienti di Roma in Britannia|re cliente]] già da prima dell'invasione del 43), ed infine un certo Tiberius Claudius Catuarus, il cui [[Sigillo (oggetto)|sigillo]] a forma di anello d'oro fu trovato nel 1995 nelle vicinanze.<ref>''[http://www.archaeologyuk.org/ba/ba37/ba37feat.html British Archaeology]'', n. 37, settembre 1998.</ref><ref name="Pryo" /><ref>{{cita libro |nome=Miranda |cognome=Aldhouse-Green |titolo=Boudica Britannia |pagina=51 |anno=2006 |editore=Pearson Longman |ISBN=978-1-4058-1100-2}}</ref>
 
== Note ==