Fuente Vaqueros: differenze tra le versioni

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Durante la Guerra di Indipendenza (1808-1812), in un villaggio chiamato Darajali vivevano i nonni di un’abitante del paese, più conosciuta come Enanilla de Rute. Una notte bussarono alla porta quattro uomini (non si sa se fossero spagnoli o francesi) chiedendo legna a cambio di qualcosa che avevano nascosto: un cristo in croce a grandezza naturale. Il padrone di casa gli diede la legna e prese il cristo, però l’abitazione era troppo piccola e non avevano il posto dove metterlo, cosicché lo portarono al magazzino del grano del paese che si chiamava ''El Trébol''.
 
Il cristo rimase lì diverse settimane, finché alcuni ufficiali francesi arrivarono nel paese occupando il magazzino. Il sindaco del paese, ''Don'' Vidal, e sua moglie, ''Doña'' Vicenta, ordinarono a colui che portò il cristo al magazzino di preparare da mangiare ai francesi. Quando questi videro il cristo, vollero bruciarlo per scaldarsi, ma il sindaco lo evitò offrendo loro della legna. Il sindaco ''Don ''Vidal si portò il cristo a casa nascondendolo sotto il letto dove la gente del paese andava a vederlo e gli diede il nome di ''Señor del tío Vidalico''. Quando ''Don'' Vidal morì i suisuoi figli donarono il cristoCristo alla chiesa del paese con il nome di ''Santísimo Cristo de la Victoria'', nome che deriva dalla vittoria della Spagna contro i francesi.
 
Il giorno del cristo era il 3 settembre, durante la Fiera Reale del Bestiame (giorni 1, 2, 3, e 4 dello stesso mese), ma il parroco della chiesa, ''Don ''Eduardo Martín Granados, non consentì che la figura fosse celebrata durante la Fiera, perché secondo lui le fiere erano pagane. Fu così che viaggiò fino a Roma, in Italia, per poter registrarlo come santo patrono di Fuente Vaqueros, e cambiò il giorno che dagli anni ’50 divenne il 14 settembre, giorno dell’[[Esaltazione della Santa Croce]].