Omicidio di Marta Russo: differenze tra le versioni

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== Le indagini ==
[[File:Cittauniversitaria35.jpg|upright=1.0|thumb|La Città Universitaria di Roma, sede dell'Università La Sapienza, in una foto del [[1938]]]]
A causa della complessità della scena del [[delitto]], per ricostruire la dinamica degli eventi si dovette ricreare virtualmente il [[cortile]] dell'[[università]] con una [[videocamera]] [[laser]] tridimensionale unica in [[Italia]], in possesso della Facoltà di Architettura dell'[[Università degli studi di Ferrara]] e in uso ai tecnici del [[NubLab]]<ref>''Laboratorio di modellazione e rilievo in tre dimensioni''.</ref> / [[DIAPREM]]<ref>''Development of Integrated Automatic Procedure for Restoration of Monuments''.</ref>. Gli scanner 3D, utilizzati abitualmente per rilevare l'architettura storica in funzione del restauro, permisero in questo caso di realizzare un modello estremamente preciso e completo come base per le perizie<ref>[[La Repubblica]] [http://www.repubblica.it/speciale/universita/architettura/curiosita.html ''Effetti speciali in aula targati Hollywood'']</ref>. Questa ricostruzione è stata tuttavia criticata da alcuni esperti di armi, come, alcuni anni dopo, l'ex magistrato Edoardo Mori; egli afferma che le perizie non potevano sostenere con certezza che il colpo partì da una precisa stanza (l'aula 6, piuttosto che il bagno di cui si parlò da subito da parte di alcuni periti, poi licenziati), scrivendo anche che a causa degli errori forensi, a suo dire commessi, si focalizzò l'attenzione sul luogo sbagliato come punto di partenza del colpo; in particolare è stato detto che un simile tiro sarebbe stato difficile se non per un tiratore esperto.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/05/10/cecchino-spara-all-universita.html?rss ''Cecchino spara all'Università'']</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/11/29/un-laser-per-la-verita-su-marta.html ''Un laser per la verità su Marta'']</ref> (il principale sospetto, Giovanni Scattone, aveva prestato servizio militare nei [[Carabinieri]]<ref>[http://www.repubblica.it/online/cronaca/martarusso/motivazioni/motivazioni.html ''Marta Russo: "Scattone sparò consapevolmente"'']</ref> ma, a parte questo, non era un esperto nell'uso delle armi; infatti non fu possibile dimostrare alcune indiscrezioni che lo volevano frequentatore di poligoni di tiro).<ref name=mori/>[http://www.earmi.it/varie/scienze%20forensi.html Edoardo Mori, ''Drammatica situazione delle scienze forensi in Italia'']</ref>
 
===La pista terroristica e della criminalità organizzata===
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Oltre alla forzatura e alla presunta manipolazione della testimonianza di Gabriella Alletto, rimasta comunque unico caposaldo dell'accusa, furono rilevate alcune incongruenze nel contenuto della testimonianza stessa:
* durante il processo, rifiuterà il confronto con le tre colleghe che smentiscono la sua versione dei fatti, affermando le perplessità della Alletto stessa, e la sua assenza dall'aula 6 allora del delitto<ref name=caso/>
* la divergenza con il fatto (stabilito da varie perizie) che, per sparare da quella posizione, Scattone avrebbe dovuto sporgersi abbastanza o sporgere comunque il braccio dalla finestra in maniera significativa, cosa che secondo la Alletto stessa, non avrebbe invece fatto. Un colpo effettuato "per caso" e senza rimbalzo del proiettile, data la lontananza della finestra e il posizionamento di un condizionatore d'aria sulla parte destra<ref>[http://notizie.tiscali.it/media/11/05/marta_russo.jpg_415368877.jpg Fotografia della finestra]</ref> (della persona che si affacci al davanzale) a ostruire in parte la visuale, sarebbe stato assai improbabile nel modo descritto (senza sporgersi affatto dalla finestra)<ref>Rita Di Giovacchino, ''Il libro nero della Prima Repubblica'', Fazi, pag. 215</ref>; è stato anche detto che un simile tiro sarebbe stato difficile anche per un tiratore esperto (Giovanni Scattone aveva prestato servizio militare nei [[Carabinieri]]<ref>[http://www.repubblica.it/online/cronaca/martarusso/motivazioni/motivazioni.html ''Marta Russo: "Scattone sparò consapevolmente"'']</ref> ma, a parte questo, non era un esperto nell'uso delle armi; infatti non fu possibile dimostrare alcune indiscrezioni che lo volevano frequentatore di poligoni di tiro)<ref name=mori>[http://www.earmi.it/varie/scienze%20forensi.html Edoardo Mori, ''Drammatica situazione delle scienze forensi in Italia'']</ref>
* un testimone dello sparo non vide nessuno dalle finestre dell'aula 6, che erano presumibilmente chiuse<ref name=verit/>
[[File:Taradash marco.jpg|upright=0.7|thumb|Il deputato Marco Taradash]]