Saline di Volterra: differenze tra le versioni

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Dopo il [[1472]] le saline furono acquisite dal comune di [[Firenze]], che, nelle stesso anno, le restituì ai volterrani dietro il pagamento di un gravoso canone annuo.
 
Prima del [[XVII secolo]] la maggior parte delle moie distanti da Volterra furonofu chiusechiusa e l'attività si concentrò soprattutto nel territorio di Saline.
Nel [[1636]] la gestione delle stesse venne regolamentata da un trattato tra il comune di Volterra e l'amministrazione del [[Granducato di Toscana]].
 
Successivamente, verso il [[1787]]-[[1790]], il granduca [[Leopoldo II d'Asburgo-Lorena|Pietro Leopoldo]] decretò la costruzionicostruzione di nuovi stabilimenti per la produzione del sale; assieme alle fabbriche sorsero una [[Chiesa dei Santi Pietro e Leopoldo|chiesa]] ede altri edifici annessi, che, di fatto, diedero vita alla comunità di Saline di Volterra.
Nelle saline, intitolate a San Leopoldo, vennero convogliate le acque di sei pozzi situati nei dintorni, e il lavoro fu organizzato secondo un modello industriale di tipo inglese.
 
Con l'invasione napoleonica, le saline, che fino ad allora erano state date in gestione alla città di Volterra, passarono alla Regia Imperiale dei Sali e dei Tabacchi.