Borgo Pusterla: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 64:
Nel 1404 il Borgo fu teatro della guerra tra i [[Carraresi]] di Padova e i [[Visconti]]. [[Francesco III da Carrara|Francesco III di Carrara]] aveva posto il campo proprio nel borgo per assediare Vicenza e, verso la fine di aprile, sferrò un furioso attacco contro Porta Pusterla, senza però riuscire a conquistarla ed entrare in città. Intanto però i vicentini avevano [[Storia di Vicenza#La dedizione a Venezia|concluso la dedizione a Venezia]] e il condottiero padovano fu costretto a levare l'[[assedio]] e a ritirarsi, per non doversi scontrare con la [[Serenissima]]<ref>Il racconto dell'assedio e della battaglia sono dello storico {{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-cittadella_(Dizionario_Biografico)/ |titolo=Giovanni Cittadella| }}, {{cita web|url= http://www.liberliber.it/mediateca/libri/c/cittadella/storia_della_dominazione_02/pdf/cittadella_storia_02.pdf|titolo=Storia della dominazione carrarese in Padova| }}, Padova 1842, pp. 292-302, citato da {{cita| Giarolli, 1955| pp. 380-81}}</ref>.
 
Nel 1419, per ordine del [[papa Martino V]] che intendeva abolire i monasteri doppi, San Bartolomeo divenne soltanto maschile: in esso confluirono i canonici regolari che provenivano dal monastero di San Tommaso, mentre le monache si trasferirono là. Questa concentrazione non favorì però San Bartolomeo che, ridotto ai minimi termini con la presenza di soli tre monaci, nel 1435 fu dato in commenda dapprima a [[Ermolao Barbaro il Vecchio|Ermolao Barbaro]] [[vescovo di Verona]], poi ai [[canonici regolari di Santa Maria di Frigionaia]] presso [[Lucca]], che si presero cura di restaurarlo sia spiritualmente che materialmente. La chiesa fu rimaneggiata e ricostruita quasi completamente, con l'edificazione di cappelle e di altari, voluti e finanziati da famiglie nobili della città; dieci anni dopo il monastero accoglieva una quindicina di religiosi.
 
Sotto Venezia il borgo si popolò sempre di più e la Repubblica progettò di fortificarlo. Dapprima provvide a restaurare la ''Porta di Pusterla'', che era stata distrutta durante la guerra con i Carraresi, poi fece scavare la fossa che dalla Porta di Santa Lucia arrivava fino al convento di San Bartolomeo; a fianco di quest'ultimo nel 1435 fu costruita una grande porta, l'ancora esistente - seppure scapitozzata, priva della [[torre]] e del ponte levatoio e con una ''corte d’arme'' sviluppata su solo tre lati - Porta di San Bortolo, restaurata negli anni novanta del secolo scorso.