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=== Indagine per presunte tangenti e finanziamenti illeciti (2014) ===
Il 4 giugno 2014, nelle prime ore del mattino, un blitz delle Fiamme Gialle porta all'arresto di 35 persone tra imprenditori, manager, amministratori e politici coinvolti in un circolo di tangenti nell'ambito dei finanziamenti al progetto MOSE. I capi d'imputazione sono reati di natura finanziaria quali corruzione, concussione e finanziamento illecito.<ref>[http://www.repubblica.it/cronaca/2014/06/04/news/mose_35_arresti_per_tangenti_anche_il_sindaco_di_venezia-88004605/?ref=HREA-1 Mose, inchiesta sugli appalti: arrestato il sindaco di Venezia. Chiesta custodia cautelare per Galan - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Tra gli arrestati figurano Renato Chisso, Assessore regionale alle Infrastrutture dal 2000 (PdL) accusato di corruzione
La procura di Venezia formula anche una richiesta di arresto per l'ex Presidente della Regione Veneto [[Giancarlo Galan]], accusato di corruzione: avrebbe ricevuto oltre 1 milione di stipendio annuale anche una volta terminato l'incarico di Presidente di Regione dal Consorzio di Mazzacurati, lavori milionari per la ristrutturazione della sua villa di Cinto Eugano sempre da Baita oltre che ingenti somme di denaro, come per Chisso, trasferiti
Per Orsoni, i 3 insieme a Marchese lo imposero a prendere il finanziamento dal Presidente del Consorzio Mazzacurati e dal l'imprenditore Maltauro per la sua campagna a Sindaco della Laguna nel 2010). Il 4 luglio, viene arrestato anche l'ex deputato PdL e consigliere politico dell'ex Ministro dell'Economia dei Governi Berlusconi [[Giulio Tremonti]] accusato di aver incassato una tangente di 500 mila euro dal Consorzio per far sbloccare al CIPE i finanziamenti necessari per il Mose (tangente che poi Milanese avrebbe rigirato anche proprio all'ex Ministro Tremonti, non indagato). Indagato anche l'ex Ministro dell'Ambiente e delle Infrastrutture e dei Trasporti nei Governi Berlusconi [[Altero Matteoli]] che sarebbe entrato nel gioco di dazioni di denaro, in cambio di favori, costruito da Mazzacurati, concessionario del ministero delle Infrastrutture per la realizzazione dell'opera, accusato di aver condizionato l'assegnazione dei lavori con la creazione di fondi neri da destinare al finanziamento illecito.
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