Nicola Romeo: differenze tra le versioni

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|immagine = Nicola Romeo.jpg
|istituzione = Senato del Regno
|luogo_nascita = [[Sant'Antimo (Italia)|Sant’Antimo (NA)]], {{ITA 1861-1946|Italia}}
|data_nascita = 28 aprile [[1876]]
|luogo_morte = [[Magreglio|Mareglio (CO)]], {{ITA 1861-1946|Italia}}
|data_morte = 15 agosto [[1938]]
|titolo = ingegnere civile, ingegnere elettrotecnico
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==Biografia==
===Gli inizi===
Nicola Romeo nacque a [[Sant'Antimo]] in [[provincia (Italia)|Sant’Antimodi (NA)Napoli]] il 28 aprile 1876 da Maurizio e Consiglia Taglialatela, in una famiglia [[Lucania|lucana]] originaria di [[Montalbano Jonico]] (che gli ha dedicato una via); le modeste condizioni della famiglia lo costrinsero a recarsi a piedi dal suo paese natale all'istituto tecnico che frequentava a Napoli e a dare ripetizioni per mantenersi agli studi. Negli studi superiori ebbe modo di avvicinarsi e di raggiungere grande dimestichezza con le discipline matematiche anche grazie al padre, maestro elementare, che lo indirizzò sapientemente negli studi.
 
Conseguita nel 1899 la laurea in [[ingegneria]] civile presso la Scuola di Applicazione a [[Napoli]] (oggi facoltà di [[ingegneria]] dell'[[Università degli Studi di Napoli Federico II]]), a soli 23 anni, si trasferì a [[Liegi]], in [[Belgio]], per approfondire gli studi in [[ingegneria elettrotecnica]], quindi in [[Francia]] e in [[Germania]] per acquisire le nuove cognizioni nei campi meccanico, ferroviario e idraulico che in quei Paesi stavano rapidamente evolvendo. Tornato in Patria, esperì alcuni tentativi di trovare lavoro presso varie grandi imprese, ma gli venne offerto solo un posto di capostazione a [[Tivoli]] che rifiutò.
 
Fu durante una delle trasferte per i colloqui che conobbe casualmente, in treno, un dirigente della ''Robert Blackwell & Co'', società inglese che operava in campo ferroviario e dell'impiantistica elettrica, intenzionata ad aprire una filiale in Italia. Nicola Romeo venne assunto e diresse la filiale italiana per alcuni anni, con il compito di promuovere e sovrintendere la costruzione di tranvie elettriche, acquisendo esperienza e sufficienti sostanze per dare vita a un'impresa autonoma. Nel [[1906]], con altri investitori, fondò la società "Ing. Nicola Romeo & C." che ebbe un grande successo commerciando i materiali rotabili dell'azienda siderurgica inglese Hadfield di [[Sheffield]] e, soprattutto, i macchinari per la produzione di aria compressa dell'americana Ingersoll-Rand.<ref>{{cita|Bruno Casucci}}.</ref>
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Le vetture furono commercializzate con il marchio [[Alfa Romeo]], dopo una battaglia legale per il nome "Alfa" con i vecchi proprietari della fabbrica. Nel [[1920]] nacque la [[Alfa Romeo Torpedo 20-30 HP | Torpedo 20-30 HP ES]] e nel [[1923]] il modello RL, con cui il pilota [[Ugo Sivocci]] conquistò la prima delle dieci vittorie nella [[Targa Florio]]. Nel [[1924]] fu presentata la P2. L'azienda si occupava anche di elettrificazione delle ferrovie e costruzione di [[locomotiva|locomotive elettriche]] negli stabilimenti di [[Saronno]]. In particolare è nota la sua collaborazione con l'ingegner [[Kálmán Kandó]], progettista della [[Ganz (società)|Ganz]] e pioniere della trazione elettrica ferroviaria in Europa<ref>{{cita|Erminio Mascherpa}}.</ref>.
 
Nel [[1926]] fu fondata a [[Pomigliano d'Arco|Pomigliano]] d'Arcoin (NA)[[provincia di Napoli]] una fabbrica di aeroplani. Negli [[anni 1920|anni venti]] una seconda crisi si ebbe per il fallimento della [[Banca Italiana di Sconto]] che deteneva la maggioranza delle azioni. La necessità di drastici cambiamenti per il salvataggio dell'azienda fece deteriorare i rapporti tra Nicola Romeo e gli altri soci; l'ingegnere lasciò l'impresa nel [[1928]]. Il 9 novembre [[1925]] gli fu conferita la Medaglia d'oro della provincia di Napoli. Nel [[1929]] venne nominato senatore del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno]].
 
===Vita privata===