Valerian Andreevič Osinskij: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 32:
A undici o dodici anni, Valerian sentì dire che a casa di un vicino avevano fatto irruzione i banditi. Non visto e senza pensarci, prese il fucile del padre e si lanciò in aiuto dello sventurato.<ref>Stepniak-S. M. Kravčinskij, ''La Russia sotterranea'', op. cit., p. 84.</ref> Per fortuna la voce era falsa, ma il gesto rivela l'indole del futuro «guerriero».<ref>''Ibid'', p.106.</ref>
Valerian provò di possedere un raro coraggio anche nel rapporto che ebbe col padre. Dovette spesso
Verso i quattordici anni, Osinskij poté frequentare la biblioteca di un giudice istruttore residente nel suo stesso villaggio e scoprire gli scritti di [[Nikolaj Aleksandrovič Dobroljubov|Dobroljubov]], [[Nikolaj Gavrilovič Černyševskij|Černyševskij]], [[Dimitrij Ivanovič Pisarev|Pisarev]] e [[Ivan Sergeevič Turgenev|Turgenev]], che lo indussero a riflettere sui doveri dell'uomo verso la società e il popolo. Di conseguenza si fece in lui più acuto il desiderio di ricevere un'istruzione appropriata, cosa impossibile da concretizzarsi a Krasnosel'e, nella proprietà del padre, le cui condizioni di salute erano frattanto peggiorate. Pavel Andreevič si assunse il compito di dare al fratello minore l'educazione di cui sentiva il bisogno e lo iscrisse al liceo di Taganrog. All'età di diciannove anni, Valerian diede l'esame finale, ma non avendo superato la prova nelle lingue classiche, ricevette un certificato incompleto che gli consentiva di accedere solo a un istituto tecnico, e non all'università, com'era nelle sue intenzioni.
|