Timesiteo: differenze tra le versioni
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Nel [[240]] o [[241]] raggiunse il culmine della sua carriera, diventando prefetto del pretorio del nuovo imperatore, il giovanissimo Gordiano III: la sua posizione diventò anzi quasi quella di un reggente, in quanto aumentò la propria influenza su Gordiano dandogli in sposa la propria figlia [[Furia Sabina Tranquillina]].
La politica di Timesiteo e dei suoi due collaboratori, i fratelli [[Gaio Giulio Prisco]] e Marco Giulio Filippo (meglio noto come [[Filippo l'Arabo]]), fu quella di restaurare
La campagna fu preparata da Timesiteo (Gordiano aveva meno di diciotto anni) selezionando con cura i comandanti militari, evitando di scegliere i senatori in favore di persone con più esperienza militare; riorganizzò le truppe che presidiavano l'[[Africa (provincia)|Africa]]; si occupò anche del confine danubiano, attaccando e sconfiggendo le problematiche tribù dei [[Carpi (popolo)|Carpi]], dei [[Sarmati]] e dei [[Goti]]. L'esercito romano, con a capo l'imperatore ma sotto il comando effettivo di Timesiteo, si mosse da [[Antiochia di Siria|Antiochia]] attraversò l'[[Eufrate]] vicino a [[Zeugma (città)|Zeugma]] (primavera 243), riconquistando le città di frontiera di [[Carre]] ed [[Edessa (Mesopotamia)|Edessa]], e si scontrò con l'esercito di [[Sapore I]] nella [[battaglia di Resena]], sconfiggendolo. In seguito, i Romani mossero su [[Nisibis]] e [[Singara]], riprendendole, per poi tornare indietro e puntare sulla capitale sasanide di [[Ctesifonte]]. Il corso della guerra cambiò in questo momento: Timesiteo, vero vincitore della battaglia di Resena, morì, forse di malattia, venendo sostituito da Filippo.
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