Fraternità: differenze tra le versioni

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{{QuoteCitazione|Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali per dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e coscienza e devono agire gli uni nei confronti degli altri in uno spirito di fraternità.||Tous les êtres humains naissent libres et égaux en dignité et en droits. Ils sont doués de raison et de conscience et doivent agir les uns envers les autres dans un esprit de fraternité. <ref>''[[Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo]]'', art.I, Parigi il 10 dicembre 1948</ref>|lingua=fr}}
'''Fraternità''', nel senso di «legame di parentela e di affetto tra fratelli», è un termine obsoleto che continua ad essere usato con il significato estensivo di «amicizia, affetto fraterno; solidarietà fra classi sociali, popoli, ecc.».
 
Il lemma che invece esprime il sentimento d'amore tra fratelli è quello di "fratellanza" che nell'uso estensivo è sinonimo di "fraternità" ad es. fratellanza universale. <ref>[[Grande dizionario italiano dell'uso]] a cura di [[Tullio De Mauro]] alla voce corrispondente.</ref>
 
La fraternità (dal [[lingua latina|latino]] ''fraternitas'') dunque è quella che si manifesta soprattutto tra coloro che non sono fratelli <ref>Ove non indicato diversamente, le informazioni contenute nella voce hanno come fonte Roberto Cipriani, ''Enciclopedia dei ragazzi'' Treccani (2005) alla voce corrispondente</ref> e che pure si sentono come se lo fossero, legati da questo sentimento che esprimono con azioni generose di aiuto disinteressato e di una concreta solidarietà che presuppone la parità tra individui che si considerano sullo stesso piano. La fraternità cioè, non è quella tipica del [[paternalismo]] caratteristico di chi si considera in posizione sociale superiore e privilegiata e che si rivolge benevolmente a chi è in condizioni umilianti di inferiorità <ref>Antonio Maria Baggio, ''Il principio dimenticato: la fraternità nella riflessione politologica contemporanea'', Città Nuova, 2007 p.213</ref>, ma è quel principio, così come adombrava il motto ''[[Liberté, Egalité, Fraternité]]'' della [[Rivoluzione francese]], che presuppone l'uguale dignità umana e libertà in colui che viene soccorso.
 
==Caratteri religiosi e laici della fraternità==
In quelle religioni dove i credenti si considerano figli di Dio, e quindi fratelli tra loro, l'amore fraterno si traduce in associazioni come le [[confraternita|confraternite]] formate soprattutto da laici che s'impegnano in opere di carità e soccorso, nella sepoltura dei morti, nella beneficenza per i poveri e gli emarginati. Queste associazioni si svilupparono specialmente nel cattolicesimo dopo il [[Concilio di Trento]] ma già da prima in ogni congregazione religiosa i membri si consideravano tra loro fratelli denominati con l'appellativo di "[[frate|frati]]" (dal latino ''frater'', ''fratris'', in [[lingua italiana|italiano]] "fratello"). <ref>"Frate" è un termine arcaico ed aulico che si rinviene nell'uso poetico e che è soprattutto diffuso negli [[ordini religiosi]] nati nel [[Basso Medioevo]]: in particolare, il lemma si afferma nell'accezione religiosa con la nascita degli [[ordini mendicanti]] che, a partire dal [[XIII secolo]], si aggiungono agli ordini [[monachesimo|monastici]] e [[canonici regolari|canonicali]].</ref>
 
La fraternità acquista rilievo politico con lo slogan della Rivoluzione francese del 1789 "Liberté, Egalité, Fraternité" che però trova difficoltà a tradursi in dispositivi giuridici concreti almeno fino al 1848 <ref>F. Pizzolato, ''Appunti sul principio di fraternità nell'ordinamento giuridico italiano'' in ''Rivista internazionale dei diritti dell'uomo'', 2001 pp,745-806</ref> e che perdendo il suo intrinseco carattere [[universalismo|universalistico]] tendeva ad assumere sfumature [[nazionalismo|nazionalistiche]], per cui i fratelli erano solo coloro che appartenevano alla stessa [[nazione]], e [[classe sociale|classiste]], di coloro, cioè, che facevano parte della stessa classe sociale. A questo punto alla fine è lo Stato che si fa interprete del principio di fraternità trasfigurandolo in quello di "[[solidarietà]]" intervenendo ad eliminare le diseguaglianze sociali e a farsi carico dl destino della nazione <ref>Antonio Maria Baggio, ''Op.cit.'' p.212</ref>.
 
Con il [[marxismo]] il principio di fraternità si concretizza ulteriormente in quello di solidarietà all'interno di quelle classi che condividono le difficoltà e gli strumenti di lotta per superarle
{{QuoteCitazione|Questa fraternità passiva, questo patire insieme, questa rassegnata, solidale, secolare pazienza è il profondo sentimento comune dei contadini, legame non religioso, ma naturale. <ref>Carlo Levi, ''Cristo si è fermato a Eboli''</ref>}}
 
==Fratellanza di sangue==
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==Fraternità universale==
La fraternità universale, sancita dalla "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo", fa appello alla condizione che accomuna tutti gli uomini tale da condividere la stessa sorte di vita e di morte. Da qui ne deve nascere un sentimento di fraternità che si realizzi nella solidarietà verso quei popoli in particolari difficoltà per malattie, carestie, mancanza d'acqua, malnutrizione. Ispirati a questo principio di fratellanza universale, sostenuti da finanze statali internazionali, particolari organismi, quali ad esempio l'[[UNESCO]], la [[FAO]], l'[[UNICEF]], l'[[OMS]], l'[[ILO]], l'[[UNHCR]], sono stati creati dall'[[ONU]] per sopperire alle necessità internazionali.
 
==Note==