Demiurgo
Iscritto il 30 nov 2007
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{{citazione|Chi può negare che la prima legge della storia sia non osare di dire nulla di falso e non omettere nulla di vero, affinché non sorga neppure il sospetto che nello scrivere sia intervenuta la simpatia o l'antipatia?|lingua=la|[[Marco Tullio Cicerone]], ''[[De oratore]]'', II, 15, 62 – dalla pagina utente di [[Utente:Acis|Acis]]|Nam quis nescit primam esse historiae legem, ne quid falsi dicere audeat? Deinde ne quid veri non audeat? Ne qua suspicio gratiae sit in scribendo? Ne qua simultatis?}}
{{citazione|Ho accuratamente cercato di non deridere, non compiangere e nemmeno condannare le azioni umane, ma di comprenderle.|lingua=la|[[Baruch Spinoza]], ''[[Trattato politico|Tractatus politicus]]'', I, 4, 1677|Sedulo curavi, humanas actiones non ridere, non lugere, neque detestari, sed intelligere.}}
{{citazione|Se l'arte dell'eloquenza è l'arte di persuadere, non vi è altra eloquenza che quella di dire sempre il vero, il solo vero, il nudo vero. Le parole, onde è necessità di nostra inferma natura di rivestire il pensiero, saranno tanto più potenti, quanto più atte al fine, cioè più nudo lasceranno il vero, che è nel pensiero.|[[Vincenzo Cuoco]], ''Platone in Italia'', 1806}}
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