Dalla parte di Swann: differenze tra le versioni
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L'"io" del Narratore fa da apertura e da chiusura di questa prima sezione, come pure dell'intera Recherche, ed è anche colui che definisce l'"io" del protagonista nei diversi periodi della sua vita; epoche che tornano improvvisamente abbinate durante esperimenti ripetuti di esperienze di memoria involontaria nel ''[[Il tempo ritrovato]]'', quando emergerà l'"io" senza tempo dell'autore-narratore.
==== Memoria volontaria e involontaria ====
In questa sezione è presente uno degli episodi più famosi del libro, quello in cui il protagonista, dopo aver imbevuto nel tè una ''[[Madeleine (gastronomia)|madeleine]]'', ricorda come egli era solito mangiarne da piccolo la domenica mattina prima della messa.
Appena riconosciuto il sapore del pezzo di madeleine imbevuto nel tè caldo che una volta, molti anni addietro, era d'uso preparargli sempre la zia quando si trovavano a Combray, intere sezioni di memoria cominciano a venire a galla "''proprio come nel giuoco in cui i giapponesi si divertono a mettere in ammollo in una ciotola di porcellana piena d'acqua piccoli pezzi di carta i quali, fino ad allora rimasti indistinti, cominciano a prender forma diventando fiori, case, personaggi coerenti e riconoscibili''".
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Il Narratore discute poi delle passeggiate quotidiane fatte verso Méséglise (o Swann) quando il tempo era incerto, laddove quando il bel tempo lo permetteva si addentravano dalla pare dei Guermantes: entrambe le direzioni sono "''giacimenti profondi del mio terreno mentale''".
Il modo in cui Méséglise è associata con il cattivo tempo; questo è il lato degli odori, in particolare quello che il Narratore in lacrime riconosce nel [[biancospino]]; ma anche del desiderio carnale e del fallimento dell'intelligenza.
La parte dei Guermantes è associata invece come detto col bel tempo, il desiderio di vita mondana (sogna un giorno di poter partecipare ad un ricevimento indetto dalla duchessa) e ad altre sensazioni intelligibili
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