Heinz Heger: differenze tra le versioni

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m L'internamento nei lager: fix wlink Campo di concentramento di Flossenbürg
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Dopo aver scontato la pena prevista Heger, su ordine dell' ''[[RSHA|Ufficio centrale per la sicurezza del Reich]]'' non venne liberato, ma venne invece deportato presso il [[campo di concentramento di Sachsenhausen]], dove fu obbligato ad indossare, sulla casacca da internato, il [[triangolo rosa]], marchio distintivo dei deportati omosessuali. A Sachsenhausen Heger e gli altri 180 deportati gay non potevano avere contatti con nessun altro prigioniero per il timore che potessero "sedurlo". I lavori più duri e inutili venivano assegnati agli omosessuali per "rieducarli attraverso il lavoro": d'inverno erano obbligati a spazzare la neve con le mani accumulandola di lato, per poi ricevere ordine di spostarla (sempre con le mani) da un'altra parte.
 
Heger riuscì a scampare in parte ai lavori più duri, e quindi a sopravvivere, diventando l'amante di un ''[[Kapò]]'' imprigionato come criminale comune, in quello che egli definì "un rapporto di convenienza per ambo le parti". Nel [[maggio]] [[1940]] Heger fu trasferito presso il [[campo di concentramento di [[Flossenbürg]], in [[Baviera]] ed internato presso il ''Block'' (blocco prigionieri) numero 6. A Flossenbürg egli fu sottoposto nuovamente a un durissimo regime carcerario, al disprezzo del personale di guardia delle [[SS]] e degli altri internati, ma sempre riuscì a sopravvivere grazie alle numerose "amicizie" con ''Kapò'', e forse anche di una SS omosessuale, che lo "protessero" da una morte quasi certa. Nei lager, infatti, l'omosessualità, pur duramente osteggiata era clandestinamente praticata, soprattutto dai delinquenti comuni che ricoprivano posizioni di comando all'interno della gerarchia degli internati.
 
Nell'estate [[1943]] il comandante delle SS, [[Heinrich Himmler]] decise che gli omosessuali "ariani" avrebbero dovuto essere "rieducati" a un comportamento sessuale "ortodosso"; per questo egli ordinò che fossero obbligati a frequentare regolarmente il bordello del campo, rifornito con internate "ariane" obbligate a prostituirsi. Heger descrive queste umilianti esperienze come "non solo imbarazzanti, ma anche strazianti".