Età dionigiana: differenze tra le versioni

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[[File:Damocles-WestallPC20080120-8842A.jpg|thumb|200px|right|Dionisio e la [[Spada di Damocle]]: la storiografia si divide nello stabilire a quale dei due Dionigi la leggenda si riferisse]]
 
{{Citazione|''Dionisio creò il più grande dominio d'[[Europa]] prima di quello [[Regno di Macedonia|macedone]], e quindi una delle tappe miliari nello sviluppo dell'idea stessa di Stato territoriale nel mondo greco.''|Domenico Musti, Storia greca, p. 553}}
 
Con il termine '''età dionigiana''' (o anche '''epoca dionisiana''') viene designato l'arco di tempo che visse la civiltà [[Mediterraneo|mediterranea]], in particolar modo la [[Magna Grecia]] e la [[Sicilia]], durante il [[IV secolo a.C.]], sotto l'influenza e l'operato dei due [[tiranni di Siracusa]]: [[Dionisio I]] e [[Dionisio II]].
 
Questo arco di tempo viene spesso considerato di fondamentale importanza per comprendere alcuni dei principi dell'[[epoca ellenistica]], che si sarebbe affermata nel [[mondo antico]] pochi anni dopo la caduta della tirannide dionigiana.<ref group=N>La Sordi si riferisce all'epoca dionisiana in questi termini:{{Citazione|[...] fa parte di quell'eredità di Siracusa, della Siracusa dei due Dionigi e di Filisto, di cui Filippo e Alessandro tennero conto e dalla quale non si può prescindere se si vuole intendere alcuni degli aspetti più interessanti dell'ellenismo.|[[Marta Sordi]], ''I due Dionigi, i Celti e gli Illiri''<ref>, {{Cita|Sordi, 2002|p. 585}}.}}</ref>.}}
 
Questo arco di tempo viene spesso considerato di fondamentale importanza per comprendere alcuni dei principi dell'[[epoca ellenistica]], che si sarebbe affermata nel [[mondo antico]] pochi anni dopo la caduta della tirannide dionigiana.
 
L'apertura verso l'elemento barbarico; il concetto, in forma embrionale, di «Stato territoriale» in sostituzione della classica ''[[polis]]''; l'acceso dibattito politico-filosofico tra i due tiranni e personalità del calibro di [[Platone]]; le violente guerre civili e sociali che ne seguirono, composero le principali importanti caratteristiche dell'età dionigiana.
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== Dionisio: da capo dell'esercito a tiranno ==
=== Il nuovo tiranno ===
 
{{Citazione|''Dionisio creò il più grande dominio d'[[Europa]] prima di quello [[Regno di Macedonia|macedone]], e quindi una delle tappe miliari nello sviluppo dell'idea stessa di Stato territoriale nel mondo greco.''|Domenico Musti, Storia greca, p. 553}}
 
Degli albori della vita di Dionisio sappiamo che era nato a Siracusa ed era figlio e allievo del militare Ermocrate. Sposò la figlia di un altro Ermacrate, la quale però si suicidò dopo aver subito delle violenze da parte dei nemici politici di Dionisio.
<br />Nel [[romanzo storico]] che su di lui ha scritto [[Valerio Massimo Manfredi]], Dionisio viene descritto come un ''vero guerriero'' i cui equilibri andarono rotti dopo la tragica perdita della prima moglie, da quel momento, secondo Manfredi, Dionisio diventa crudele, chiuso e scontroso.
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=== Siracusa e l'isola fiorente dei cartaginesi: Mozia ===
{{vedi anche|Assedio e caduta di Mozia|Assedio di Siracusa (397 a.C.)}}
{{Nota
|allineamento = destra
|larghezza = 350px
|titolo = [[Dionisio I di Siracusa|Dionisio I]] e la [[Spada di Damocle]]
|contenuto = [[File:Damocles-WestallPC20080120-8842A.jpg|center|300px|Dionisio e la Spada di Damocle, dipinto situato all'Ackland Museum negli Stati Uniti d'America]]
Quella di [[Damocle]] è una leggenda legata a [[Dionisio I di Siracusa]]. Si racconta infatti che Damocle fosse un [[Principe]] adulatore della corte siracusana di Dionisio. È lo storico romano [[Marco Tullio Cicerone]], nelle sue ''Le Tuscolane'' che ci narra di questo racconto ambientato nel mondo classico greco. Un giorno Damocle dice a Dionisio che egli è un tiranno davvero fortunato perché può disporre di ogni ricchezza, piacere, autorità e potere. Allora Dionisio gli propone di fare per un giorno uno scambio di ruolo; il principe sarebbe diventato il tiranno e il tiranno sarebbe divenuto principe. Damocle accettò e per tutto il giorno si sedette sul trono di Siracusa. Dopo aver gustato dei cibi raffinati, con la compagnia della corte che lo circondava, notò però che una pericolosa spada pendeva sopra la sua testa, sostenuta solamente da un esile crine di cavallo. Era stato Dionisio che l'aveva fatta posizionare lì, per far capire al principe che egli, il sovrano, il tiranno, era sempre in pericolo dato l'alto ruolo che ricopriva. Damocle spaventato perse l'appetito e volle terminare subito lo scambio con il tiranno siracusano. Dionisio aveva impartito la sua lezione al principe adulatore.
 
'''[[Metafora]]''': La Spada di Damocle è rimasta famosa nell'immaginario collettivo, e la leggenda di Dionisio e il principe si usa come una metafora quando si vuol far capire a qualcuno che "avere grandi poteri comporta anche avere grandi responsabilità e pericoli".
}}
Nel [[397 a.C.]]<ref>Nel 398 a.C. secondo Freeman (History of Sicily, IV, 127, nota 2).</ref> Dionisio, avendo terminato i lavori difensivi della città, decide di muovere guerra a Cartagine, non volendo sottostare al trattato di pace stipulato qualche anno prima e che imponeva a Siracusa di non avvicinarsi alle città siciliane poste sotto la protezione cartaginese. Manda così un ambasciatore in Africa a chiedere ai cartaginesi di rinunciare a tutte le città siceliote che essi avevano in Sicilia, altrimenti Dionisio avrebbe mosso loro guerra. Ma senza aspettare una risposta, il tiranno siracusano e i suoi alleati, attaccarono direttamente le postazioni puniche. Attaccarono l'isola di [[Mozia]], da sempre fortezza [[fenicia]], lì dove i siracusani non erano mai riusciti ad imporre il loto dominio.
[[File:Mozia Strada.jpg|left|thumb|miniatura|L'isola di [[Mozia]] espugnata e distrutta da Dionisio I]]
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== Note ==
;Note al testo
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;Fonti
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== Bibliografia ==