Bivacco Roberti: differenze tra le versioni

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La generosità dei conti Roberti generò un legame tra la famiglia del giovane - che ogni estate fa celebrare a Pinzolo una messa in sua memoria - e la popolazione locale. Nel [[1949]] la famiglia Roberti finanziò opere di manutenzione del bivacco Presanella e il rifacimento del tetto in lamiera<ref>Giuseppe Leonardi (a cura di), ''Guerét Rampagaröl. Diario della guida alpina Clemente Maffei'', Pinzolo, Edizioni Le Rondini, 2006</ref>. Nel [[1986]] la SAT intitolò il bivacco a Vittorio Roberti.
 
Sessant'anni dopo, il 17 agosto [[2005]], alle pendici del Corno di Bedole dove il ghiacciaio lascia il posto alle rocce, due escursionisti trovarono dei resti umani affiorati in seguito al ritiro del ghiacciaio. Accanto ai resti vennero trovati un cronometro svizzero con la cassa decorata, dei gemelli d'oro decorati con stemmi, un pettine, delle forbici e un portaposate: oggetti inconsueti per un alpinista, che fecero pensare al conte Roberti. Sul sito del ritrovamento i due escursionisti eressero una rudimentale croce di legno. Il corpo fu recuperato il 24 agosto 2005.
 
La conferma dell'identità del corpo si ebbe nel giugno 2006 con l’analisi del [[DNA]], effettuata dai [[Carabinieri]] dei [[Reparto investigazioni scientifiche|RIS]].