Cella fotovoltaica ibrida: differenze tra le versioni

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[[File:Chargeseperation mike.JPG|thumb|Figura 1.<br>Diagramma dell'energia del donatore e dell'accettore. La banda di conduzione dell'accettore è minore del [[HOMO/LUMO|LUMO]] del polimero, permettendo il trasferimento dell'elettrone.]]
 
Nelle celle solari ibride, il materiale organico viene mescolato con un materiale capace di una buona conduzione di elettroni per formare lo strato fotoattivo.<ref name="S1">{{Cita pubblicazione|autore=Shaheen, S. E., ''et al.''|rivista=MRS Bulletin|volume=30|pagine=10–15|anno=2005|url=http://www.mrs.org/s_mrs/bin.asp?CID=8684&DID=193550&DOC=FILE.PDF|formato=free download pdf|titolo=Organic–Based Photovoltaics}}</ref> I due materiali vengono assemblati assieme in uno strato fotoattivo di [[eterogiunzione]]. Mettendo a un materiale a contatto con un altro, l'efficienza della conversione in potenza elettrica può essere molto maggiore che nel singolo materiale.<ref name="M1">{{Cita pubblicazione|autore=Saunders, B.R.; Turner, M.L.|anno=2008|titolo=Nanoparticle-polymer photovoltaic cells|rivista=Advances in Colloid and Interface Science|volume=138|pagine=1–23|doi=10.1016/j.cis.2007.09.001|pmid=17976501|numero=1}}</ref>
 
Uno dei materiali agisce come assorbitore di fotoni e donatore di [[eccitone|eccitoni]], l'altro facilita la dissociazione degli eccitoni alla giunzione, grazie al trasferimento di cariche.