Le Chat noir: differenze tra le versioni

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Salis aveva incontrato, qualche tempo prima, [[Émile Goudeau]] e lo aveva convinto a trasferire a ''Le Chat noir ''i suoi ''[[Hydropathes]]'', che si riunivano sulla ''rive gauche''. Rapidamente, i poeti e gli chansonnier che si esibivano a '' Le Chat noir ''attirarono la migliore clientela di Parigi. Si veniva prima di tutto per le battute spiritose che scaturivano spesso a spese dei clienti, interpellati da uno «Guarda un po'! Sei finalmente uscito di prigione?» o da un altro «Cosa ne hai fatto della tua sgualdrina di ieri ?» ad un nuovo cliente palesemente accompagnato dalla moglie. Una sera, il futuro re [[Edoardo VII d'Inghilterra|Edoardo VII]] vi fu apostrofato in questi termini: «E bene! Guardate quello là: lo si direbbe il Principe di Galles tutto bagnato di piscia !»
 
Si potevano incontrare a ''Le Chat noir '' il pittore [[Adolphe Willette]], gli chanssonnier [[Aristide Bruant]] e [[Jules Jouy]], l'umorista [[Alphonse Allais]] e i poeti [[Charles Cros]], [[Albert Samain]], [[Maurice Rollinat]], [[Maurice Mac-Nab]], [[Jean Richepin]] ecc. Rodolphe Salis ebbe l'idea d'installare un pianoforte, novità per un cabaret, in modo che la canzone vide veramente il giorno a ''Le Chat noir''<ref>« Salis le Grand »), in ''88 notes pour piano solo'', [[Jean-Pierre Thiollet]], Neva Editions, 2015, p. 146-147. ISBN 978 2 3505 5192 0 </ref>.
 
Raggiunto il successo, Salis trasferì il cabaret in un fabbricato di tre piani situato in prossimità di ''rue de Lavel'' (oggi ''rue Victor-Massé''). Nelle diverse sale, fece realizzare decori pseudostorici, sotto l'egida d'illustratori come [[Henri Rivière]] e [[Caran d'Ache]]. Creò pure, con l'aiuto di Henrie Rivière, un teatro di ombre a colori nel quale furono dati veri piccoli capolavori