Regno d'Aragona: differenze tra le versioni
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Ramiro riteneva che il fratellastro Garcia avesse meno diritti di lui sulla Navarra, in quanto più giovane, pertanto nel [[1043]] invase la Navarra, ma fu sconfitto nella battaglia di Tafalla. Rientrato in Aragona, nello stesso anno, ottenne che il suo fratellastro più giovane, Gonzalo, gli trasferisse i suoi diritti sulle contee di Sobrarbe e Ribagorza e alla sua morte, nel 1045, gli subentrò in entrambe le contee.<br />Approfittando della debolezza dei [[Taifa|regni di Taifa]], cercò di estendere i propri domini attaccando i [[Mori (storia)|Mori]], morendo nel tentativo di conquistare [[Graus]].
Gli succedette, nel [[1063]], il figlio [[Sancho Ramirez di Aragona|Sancho Ramirez]] all'età di 18 anni. Quest'ultimo proseguì la politica di conquista del padre: nel [[1064]] riuscì a catturare la capitale della [[taifa]] di [[Saragozza]], la città fortificata di [[Barbastro]], che inutilmente il re Al-Muqtadir tentò di recuperare con l'aiuto degli altri regni di al-Andalus, l'anno seguente.<br />Aiutò il re di Navarra [[Sancho IV Garcés di Navarra|Sancho IV]] contro il re di Castiglia [[Sancho II di Castiglia|Sancho II ''il Forte'']] nella guerra conosciuta come la "guerra dei tre Sanchi", dove i castigliani, guidati da [[El Cid]] riportarono una iniziale vittoria, ma la guerra terminò nel [[1068]] con la vittoria dei re di Navarra ed Aragona alleati.
=== Elenco dei Re d'Aragona ===
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== Separazione dal [[Regno di Navarra]] ==
[[File:Remiro II d'Aragón.jpg|thumb|Ritratto di [[Ramiro II d'Aragona]]]]
I nobili aragonesi, riuniti a [[Jaca]], rifiutarono di adempiere alle volontà testamentarie di Alfonso I e riconobbero come re d'Aragona Ramiro che, pur essendo vescovo di [[Roda de Barà|Roda]] e [[Barbastro]], accettò e quindi successe ad Alfonso sul trono di Aragona.<br /> Appena salito al trono, Ramiro si trovò quasi subito in difficoltà con le bande di nobili, che cercavano di prendere il sopravvento, pensando di sostituire il monarca e, nel [[1135]], dovette rifugiarsi nella contea di [[Besalú]], dove dimostrò di avere doti di comando, riprendendo così il controllo della situazione.
Dopo aver preso moglie, nel [[1136]] nacque l'erede, [[Petronilla di Aragona|Petronilla]], che fu subito promessa in sposa al conte di Barcellona, [[Raimondo Berengario IV di Barcellona|Raimondo Berengario IV]] e l'impegno matrimoniale fu firmato a [[Barbastro]], l'11 agosto [[1137]]; mentre il 27 agosto, nel castello di [[Ayerbe]], Ramiro redasse un documento in cui si impegnava a non prendere importanti decisioni senza l'approvazione del futuro genero. Ed infine abdicò, in favore della figlia Petronilla, e, per contrastare l'ingombrante re di León e Castiglia, Alfonso VII, delegò il futuro genero a governare il regno d'Aragona con il titolo di principe d'Aragona e conte di Barcellona, e tornò definitivamente alla vita monastica, come la moglie. [[File:Petronila_Ramon_Berenguer.jpg|thumb|Ritratto di Petronilla e Raimondo Berengario IV, olio del 1634 (Museo del Prado).]]
Nel [[1137]], all'età di circa un anno, Petronilla divenne regina sotto la tutela del futuro marito, Raimondo Berengario IV.
Nel [[1143]], a [[Zamora (Spagna)|Zamora]], di fronte al legato di [[papa Innocenzo II]], il [[re di Castiglia]] [[Alfonso VII di Castiglia|Alfonso VII]] riconobbe il contratto di matrimonio, poi celebrato nel [[1150]], tra il conte di Barcellona, Raimondo Berengario IV e la giovanissima regina di Aragona, Petronilla, accettando così l'unione di tutte le contee catalane con l'Aragona, e di fatto un grande regno d'Aragona.<br />Nel [[1162]], alla morte del conte Raimondo Berengario, Petronilla abdicò a favore del figlio primogenito che salì al trono con il nome di Alfonso II e che ereditò anche le contee catalane unificando il regno d'Aragona con la [[contea di Barcellona]]. === Elenco dei Re d'Aragona ===
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