Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino: differenze tra le versioni
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Secondo la tradizione il cristianesimo fu introdotto a Siena agli inizi del [[IV secolo]] per opera del giovane romano Ansano Anicio, martire per la fede sull'[[Arbia (torrente)|Arbia]] nel [[303]] e divenuto patrono principale della diocesi. Intitolati a [[Ansano di Siena|Sant'Ansano]] sono documentati nel [[VII secolo]] un monastero e una chiesa.
La storia della diocesi per i primi secoli è avvolta nel buio. Primo vescovo di Siena fu Lucifero nel [[306]]. Dopo [[Lucifero (vescovo)|Lucifero]], pare che fosse vescovo di Siena quel Floriano che nel [[313]] intervenne al [[sinodo]] di [[Roma]]. Dopo Floriano si ricordano Eusebio, che partecipò al [[sinodo]] [[roma]]no del [[465]]; Mauro, il primo vescovo di cui si trovano espliciti riferimenti storiografici, al [[Concilio Lateranense (649)|concilio lateranense]] del [[649]], nel quale concluse un compromesso con il vescovo di [[diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro|Arezzo]] sul possesso contrastato di diciotto pievi situate in territorio senese; Vitaliano che nel sinodo romano del [[680]] sottoscrisse la nota Lettera all'Imperatore d'Oriente. Il compromesso per le pievi controverse non fu rispettato e si succedettero lunghi contrasti con alterne vicende, degenerando anche in violenze, come per la traslazione a Siena del corpo di sant'Ansano ([[1107]]); durarono fino al [[XII secolo]], lasciando uno strascico d'animosità tra le due diocesi. Intanto sorgeva a breve distanza da Siena il monastero benedettino di Sant'Eugenio ([[730]]) e pochi anni dopo ai confini del contado era fondata l'Abbazia di San Salvatore, oggi [[Abbadia San Salvatore]]. L'autorità del vescovo, già eminente accanto ai [[gastaldo|gastaldi]] [[longobardi]], si rafforzò con i conti [[franchi]].
Con lo sfasciarsi dell'[[Impero carolingio]] il vescovo rimase l'unica incontrastata autorità. Il conte imperiale rientrò in Siena soltanto con [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]] e fu poco durevole. Il vescovo esercitò il potere con un consiglio di consoli nobili e chiamando la popolazione davanti alla chiesa per approvare le proposte. Per quanto riguardava la vita ecclesiastica, già fin dall'inizio del [[X secolo]] il [[Capitolo (canonici)|Capitolo]] della Cattedrale era legato a vita comune con la sua ''Schola'', della quale si sono tramandati i nomi di alcuni maestri, i ''priores scholae''. Vi appartenne, anche se per breve tempo, il dotto [[Bruno di Segni]]. I canonici senesi fondarono l'ospedale senese di [[Ospedale di Santa Maria della Scala|Santa Maria della Scala]] per i pellegrini malati ed abbandonati, affidandone la cura ad una congregazione di laici, i Frati dello Spedale, ma riservandosi l'approvazione del rettore e la vigilanza sull'amministrazione. Fino alla fine del [[XIV secolo]] il Capitolo ebbe il diritto di eleggere il vescovo. A Siena fu eletto contro l'intruso [[antipapa Benedetto X|Benedetto X]] il [[papa Niccolò II]] ([[1058]]), segno che essa appoggiava il nuovo [[Riforma gregoriana|movimento di riforma]].
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