=== La scissione della Nuova Famiglia ===
{{Vedi anche|Nuova Camorra Organizzata|Nuova Famiglia}}
Iovine, [[Antonio Bardellino|Bardellino]] e gli altri capi-clan, coalizzati nella [[Nuova Famiglia]]'','' dopo aver sconfitto la [[Nuova Camorra Organizzata]] dovettero affrontare dei contrasti all'interno del gruppo vincente. Da una parte i Bardellino e le altre fedelissime famiglie e dall'altra i [[clan Nuvoletta|Nuvoletta]]. Anche stavolta Mario Iovine si schierò con [[Antonio Bardellino]] per contrastare i fratelli [[clan Nuvoletta|Nuvoletta]] di [[Marano di Napoli]]. La faida interna scoppiò il [[10 giugno]] [[1984]], quando gli uomini di [[Antonio Bardellino|Bardellino]] ammazzarono [[Ciro Nuvoletta]], uno dei fratelli. Dopo una scia di morti (fra criminali e innocenti) anche stavolta il duo Iovine-[[Antonio Bardellino|Bardellino]] si dimostrò imbattibile.
=== L'omicidio di Bardellino e l'ascesa ===
{{Vedi anche|Antonio Bardellino}}
Il [[26 maggio]] [[1988]] Mario Iovine uccise [[Antonio Bardellino]], per vendicare l'omicidio di suo fratello [[Domenico Iovine|Domenico]], detto "Mimì", ordinato proprio da [[Antonio Bardellino|Bardellino]]. Appoggiato dai boss [[Francesco Schiavone]] e [[Vincenzo De Falco (criminale)|Vincenzo De Falco]], Iovine convinse [[Antonio Bardellino|Bardellino]], facendogli credere che aveva l'[[Interpol]] alle costole, a spostarsi da [[Santo Domingo]], dove viveva con la sua amante, al [[Brasile]], dove condividevano un villino a [[Armação dos Búzios|Búzios]], località alla periferia di [[Rio de Janeiro]]. Arrivato in [[Brasile]] anche Iovine, quest'ultimo si reca alla villa, dove trova il boss e lo uccide. Probabilmente "Marittiello" usò per l'omicidio un martello da muratore. In molti usano il condizionale perché il corpo di [[Antonio Bardellino|Bardellino]] non venne mai ritrovato.
La morte di [[Antonio Bardellino|Bardellino]] e di tutti i suoi fedelissimi, permise l'ascesa di nuovi boss: in prima linea c'era Mario Iovine (soprannominato "Marittiello") al di sotto emergevano [[Francesco Schiavone]] (soprannominato "Sandokan") [[Francesco Bidognetti]] (soprannominato "Cicciotto 'e Mezzanotte") e [[Vincenzo De Falco (criminale)|Vincenzo De Falco]] (soprannominato 'O Fuggiasco). Sotto il regno di [[Antonio Bardellino|Bardellino]] erano dei semplici luogotenenti, ma dopo l'eliminazione del vecchio padrino, divennero dei veri e propri capi. Iovine, divenuto l'erede di [[Antonio Bardellino|Bardellino]], non aveva l'autorità necessaria a tenerli sotto controllo. Fu la mancanza dell'autorità di Iovine, che dal [[1991]] al [[1994]], scoppierà una nuova faida interna contro la fazione di [[Vincenzo De Falco (criminale)|Vincenzo De Falco]].
=== I contrasti tra gli Schiavone ed i De Falco ===
Francesco Schiavone e Francesco Bidognetti sospettavano che Vincenzo De Falco non spartisse con loro i soldi provenienti dagli appalti pubblici truccati, di cui De Falco era il principale amministratore del clan. Iniziarono così le prime ipotesi di ucciderlo. Il [[13 dicembre]] [[1990]] Mario Iovine organizzò una riunione chiarificatrice, a casa del vicesindaco democristiano di [[Casal di Principe]], [[Gaetano Corvino]], a cui presero parte tutti i maggiori esponenti del clan. Tutti tranne De Falco, che avendo capito che forse Iovine e gli altri avevano intenzione di eliminarlo, non si presentò. Anzi, per vendetta, contattò l'Arma dei Carabinieri e li fece arrestare tutti, tranne Iovine, che riuscì a scappare da una finestra. Schiavone e Bidognetti non ebbero dubbi, fu De Falco a fare la "soffiata" ai carabinieri; quest'ultimo venne ammazzato il 2 febbraio 1991 a Casal di Principe, mentre era alla guida della sua auto. De Falco venne investito da una raffica di mitra e morì sul colpo. L'omicidio determinò un vortice di vendette e numerosissimi morti.
=== L'omicidio ===
Venne assassinato il [[6 marzo]] [[1991]] con due colpi di [[revolver]], uno gli trapassò l'occhio destro, l'altro lo colpì allo stomaco; il cadavere venne ritrovato dalla polizia portoghese a Cascais, a 30 Km da [[Lisbona]]. Il mandante dell'omicidio fu [[Nunzio De Falco]], per vendicare la morte del fratello Vincenzo. In tasca "Marittiello" aveva una falsa carta d'identità intestata a Pasquale Martino, incensurato di [[San Cipriano d'Aversa]]. Gli inquirenti accertarono che si trattava del boss dopo aver contattato gli investigatori del nucleo centrale anticrimine di [[Roma]].<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/03/09/missione-di-morte-all-estero-il-boss.html ''Missione di morte all'estero il boss ucciso in Portogallo'' di Giovanni Marino, da ricerca.repubblica.it, 09 marzo 1991]</ref>Dopo l'omicidio di Iovine, si scatenerà una sanguinosa guerra tra gli Schiavone ed i De Falco.
== Note ==
<references/>
== Voci correlate ==
* [[Antonio Bardellino]]
* [[Francesco Schiavone]]
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