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==Il disastro ambientale della Farmoplant==
===L'incidente del 1988===
Alle ore 6:15 del [[17 luglio]] [[1988]], alla Farmoplant scoppiò una cisterna di 40 metri cubi contenente [[Dimetoato|Rogor]], un pesticida altamente tossico. L'incendio fu spento dopo alcune ore, ma dallo stabilimento si elevò una densa nube che si espanse sulla [[Riviera Apuana]] in un raggio di alcuni chilometri. Circa quarantamila persone, tra turisti e residenti, lasciarono la città. Nonostante i seri rischi di intossicazione, per trenta ore non fu dato alcun allarme ufficiale e la popolazione non fu informata della gravità dell'incidente<ref>http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/07/19/da-roma-un-ordine-chiudete-la-fabbrica.html</ref>.
La pericolosità dell'impianto, d'altra parte, era stata rilevata già alcuni anni prima, dopo una serie di incidenti occorsi nello stabilimento. Nel [[1985]] la Farmoplant rientrava tra le 391 industrie che, secondo il [[Ministero della Sanità]], si configuravano come aziende con rischio di incidente rilevante<ref>http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/12/02/industrie-almeno-391-sono-molto-pericolose.html</ref>. Inoltre, il [[25 ottobre]] [[1987]] si era tenuto a Massa un [[referendum|referendum consultivo]] che aveva ad oggetto la chiusura della Farmoplant. La partecipazione fu particolarmente elevata e quasi il 70% dei votanti si espresse a favore della chiusura, sebbene si fossero schierati a favore di una semplice riconversione pressoché tutte le forze politiche locali e il vescovo<ref>http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/10/27/massa-boccia-il-polo-chimico.html</ref>. Dinanzi all'esito della consultazione, il [[sindaco]] di Massa [[Mauro Pennacchiotti]] non rinnovò i permessi necessari per la produzione degli insetticidi, ma l'azienda ricorse al [[Tribunale
[[File:FARMOPLANT-1.jpg|thumb|right|350px|Proteste a Massa per la difesa dell'occupazione]]
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'''Farmoplant''' (ex '''Montedison-Diag''') era il nome dell'azienda [[società controllata|sussidiaria]] di [[Montedison]] (oggi [[Edison]]) con sede a [[Milano]] e specializzata nella produzione di [[prodotto fitosanitario|fitofarmaci]]. Venne messa in liquidazione nel [[1988]] e chiusa definitivamente nel [[1991]]. <br> Farmoplant era anche il nome dello stabilimento controllato dall'azienda stessa nella città di [[Massa (Italia)|Massa]] in cui venivavo prodotti diversi tipi di pesticidi. Le vicende dello stabilimento Farmoplant suscitarono clamore tra l'[[opinione pubblica]] per i numerosi incidenti — e conseguente inquinamento dell'ambiente — avvenuti nel corso degli anni.
L'incidente più grave si ebbe il 17 luglio [[1988]] quando due esplosioni — la prima alle ore 6:10; la seconda alle ore 6:15 — innescarono un incendio alle 06:20 che andò ad interessare un serbatoio contenente pesticida [[Dimetoato|Rogor]] in soluzione al 45% con [[cicloesanone]] nell'impianto di produzione "Rogor". Da esso si sprigionò una nube tossica che si diffuse nelle zone limitrofe di [[Marina di Massa]], [[Marina di Carrara]] e nella zona della [[Versilia]] per un raggio di 2000 kmq.<ref>"[[La Repubblica]]". 07/06/1989. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/06/07/alla-farmoplant-ando-cosi.html ''Alla farmoplant andò così.'']</ref> I vigili del fuoco domarono l'incendio entro le 10:00 del giorno stesso.<ref name="radicale 28125" />
Le zone più colpite dall'inquinamento ambientale causato dall'incendio risulteranno essere quelle di [[Marina di Massa]] e [[Marina di Carrara]]. <br> L'incidente non comportò perdite di vita tra la popolazione del luogo nè tra i turisti.<ref>"[[La Repubblica]]". 21/07/1988. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/07/21/ecco-da-zona-zona-le-quantita-di.html ''Ecco da zona a zona le quantità di Rogor.]''</ref>
Tra [[Edison]] (ex [[Montedison]]), titolare della controllata [[Farmoplant]], e provincia di [[Provincia di Massa e Carrara|Massa Carrara]] iniziò una battaglia legale per il risarcimento dei danni ambientali causati dall'incidente.
La disputa si protrarrasse fino al 15 marzo 2010, data in cui il comune di [[Massa (Italia)|Massa]] accettò il risarcimento di circa 3 milioni di [[euro]]<ref>[[Edison]]. 30/07/2010. [http://www.edison.it/media/relazione-semestrale30giugno2010.pdf ''Relazione Semestrale.]'' pg. 89</ref> proposto da [[Edison]].
Il risarcimento venne così ripartito <ref>"[[La Nazione]]". 19/06/2010. [http://www.lanazione.it/massa_carrara/cronaca/2010/04/19/320224-farmoplant_elemosina.shtml ''Farmoplant, elemosina dopo il disastro.]''</ref>:
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=== [[1938]] ===
* Creazione della zona industriale di [[Provincia di Massa e Carrara|Massa Carrara]] (conosciuta anche come Zona Industriale Apuana) — risiedente per metà nel comune di [[Massa_(Italia)|Massa]] e per metà nel comune di [[Carrara]], per arginare l' ondata di disoccupazione creatasi dopo il [[
=== [[1972]] ===
* Il [[Montecatini (azienda)|Gruppo Montecatini]] (poi [[Montedison]]) chiude lo [[stabilimento]] di [[fertilizzante|fertilizzanti]] "Azoto" situato nella frazione [[Avenza]] di [[Carrara]] per obsolescenza dei macchinari presenti al suo interno. La chiusura porta al licenziamento di oltre 500 dipendenti. Il governo chiede a [[Montedison]] aprire un nuovo stabilimento nell'area ex-Azoto; [[Montedison]] accetta promettendo occupazione per un migliaio di posti.<ref>Pucciarelli 1990, pg. 12</ref>
=== [[1975]] ===
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=== [[1976]] ===
* Inizia l'attività dello stabilimento [[Farmoplant]] per la produzione di:
** [[fungicida|anticrittogamici]] (Aspor, Zineb, Ziram, Maneb, Mancozeb)
** esteri fosforici
** erbicidi ([[Atrazina]], Depramon, [[Paraquat]], Repanile)
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=== [[1978]] ===
* Scoppio di alcuni fusti di [[Organofosfato#Insettici organofostati|methil-parathion]] all'interno della [[Farmoplant]].<ref name="mara 140" />
* '''15 ottobre''' <br> Un guasto — caduta del rivestimento refrattario del forno di combustione liquidi — all'interno del ciclo di produzione di [[fungicida#Fungicidi organici|ditiocarbammati]] di [[Farmoplant]] causa lo stop degli inceneritori Lurgi e Alberto per alcuni mesi. I costi per le riparazioni ammonteranno a circa 6 miliardi di [[lira italiana|lire]].<ref name="mara 140" /><ref>Assemblea Permanente, Medicina Democratica 1985, pg. 12</ref>
=== [[1979]] ===
* '''maggio''' <br> Si verifica il primo dei due incidenti mortali avvenuti all'interno della [[Farmoplant]] tra il [[1976]] ed il [[1988]]: muore per [[asfissia]] un tecnico all'interno del reparto produzione del pesticida [[Dimetoato|Rogor]].<ref name="mara 140" /><ref name="radicale 25187" />
* '''giugno''' <br> Viene rilevata contaminazione da pesticida Trifluralin, in produzione alla [[Farmoplant]], di alcune falde idriche presenti nella zona dello stabilimento.<ref name="mara 140" />
* '''settembre''' <br> Viene reso pubblico il "Piano di evacuazione" preparato dalla [[
=== [[1980]] ===
* '''gennaio''' <br> All'interno di Farmoplant si verifica una fuoriuscita di [http://www.wigam.com/documentazione/wr/R22%20-%20Scheda%20di%20sicurezza.doc algofrene], gas impiegato nella produzione del pesticida [[Dimetoato|Rogor]].<ref name="mara 140" />
* '''17 agosto''' <br> All'interno di Farmoplant, alle ore 02:00, un incendio divampa nel deposito — non autorizzato<ref name="puc 40">Pucciarelli 1990, pg. 40</ref><ref name="mara 140" /> — di [[fungicida#Fungicidi organici|ditiocarbammati]] Mancozeb. <br> Lo stabilimento viene chiuso con la possiblità di essere riaperto solo se verrano rispettate condizioni di sicurezza poste da sindacati, [[Ministero della
* '''settembre''' <br> Viene rilevata contaminazione da pesticida [[Dimetoato|Rogor]] di numerose [[falda freatica|falde freatiche]] intorno all'area [[Farmoplant]].
* '''novembre''' <br> A causa dell'inquinamento rilevato in settembre, la [[Magistratura]] emette un'ordinanza di sequestro dei serbatoi contenenti [[Dimetoato|Rogor]] e di oltre 1000 [[pozzo artesiano|pozzi artesiani]], situati sia valle che a monte, dello stabilimento [[Farmoplant]].<ref>Pucciarelli 1990, pg. 66</ref><ref name="mara 141">Mara, Palagi, Tognoni 1995, pg. 141</ref>
=== [[1981]] ===
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=== [[1982]] ===
* '''24 giugno''' <br> La [[Comunità europea|Comunità Europea]] adotta la [[direttiva dell'Unione europea|direttiva]] [[Direttiva Seveso|82/501/CEE]]<ref>[[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta ufficiale]]. n. L 230. [http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:31982L0501:IT:HTML ''Direttiva 82/501/CEE del Consiglio, del 24 giugno 1982, sui rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate attività industriali.]''</ref> (conosciuta anche come [[Direttiva Seveso]]) in materia di prevenzione dai rischi industriali.
=== [[1983]] ===
* '''marzo''' <br> All'interno dello stabilimento [[Farmoplant]] esplodono 12 fusti contenenti pesticida [[Dimetoato|Rogor]].<ref name="mara 141" />
=== [[1984]] ===
Riga 137:
=== [[1985]] ===
* Viene pubblicata la relazione del 1975 attraverso il "''[[Libro bianco]] sulla Farmoplant''" curato da Assemblea Permanente e Medicina Democratica.
* '''marzo''' <br> Il [[Ministero della
* '''agosto''' <br> Per l'incendio nel magazzino Mancozeb del [[1980]], la [[Magistratura]] condanna [[Montedison]] al pagamento di una multa di 182 mila [[Lira italiana|lire]].<ref>Assemblea Permanente, Medicina Democratica 1985, pg. 19</ref>
Riga 146:
=== [[1987]] ===
* '''25 ottobre''' <br> Il primo [[referendum#Possibili classificazioni dei referendum|referendum consultivo]] d'Europa ad iniziativa popolare<ref name="puc 103">Pucciarelli 1990, pg. 103</ref> — indetto nei comuni di [[Massa (Italia)|Massa]], [[Carrara]] e [[Montignoso]] — si pronuncia a favore per la <<chiusura, lo smantellamento e la bonifica degli stabilimenti Farmoplant>>.<ref name="referendum">"[[La Repubblica]]". 27/10/1987. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/10/27/massa-boccia-il-polo-chimico.html ''Massa boccia il polo chimico.]''</ref>
* '''31 ottobre''' <br> Assecondando l'esito del [[referendum#Possibili classificazioni dei referendum|referendum consultivo]], il sindaco di [[Massa (Italia)|Massa]] Mauro Pennacchiotti emette un'[[ordinanza#ordinanze amministrative|ordinanza amministrativa]] che impone il divieto alla produzione di pesticidi presso [[Farmoplant]]. Lo stabilimento viene momentaneamente chiuso.
* '''novembre''' <br> In risposta alla chiusura dello stabilimento [[Farmoplant]], [[Montedison]] ne licenzia la totalità dei dipendenti. Il [[Ministro_dell%27ambiente|Ministro dell'Ambiente]] [[Giorgio Ruffolo]] chiede la revoca dei licenziamenti,<ref name="ruffolo licenziamenti" /> senza sortire risultato.
* '''21 novembre''' <br> [[Montedison]] ricorre al [[
* '''25 dicembre''' <br> Il [[
=== [[1988]] ===
* '''marzo''' <br> La Commissione Interministeriale istituita dopo l'incendio del deposito Macozeb nel [[1980]], dichiara che <<lo stabilimento Farmoplant [...] non è compatibile con il benessere degli abitanti di Alteta e degli altri insediamenti abitativi [presenti nella Z.I.A.]>>.<ref>Pucciarelli 1990, pg. 110</ref>
* '''17 luglio''' <br> Alle ore 06:10 all'interno di Farmoplant avviene la prima esplosione nel reparto produzione [[Dimetoato|Rogor]], a cui seguirà una seconda cinque minuti dopo, ed un incendio alle 06:20<ref name="radicale 28125">[[Radio Radicale]]. 17/07/1987. [http://www.radioradicale.it/scheda/28098/28125-esplosione-ed-incendio-alla-ditta-farmoplant-interviste-a-cura-di-bruno-luvera-e-marco-meletti ''Esplosione ed incendio alla ditta Farmoplant.]'' minuto 06:00 in poi</ref>. <br> La nube tossica che ne deriva coprirà un'area di circa 2000 kmq causando la fuga di decine di migliaia di persone tra cittadini e turisti. L'incidente non causerà vittime.<ref name="mara 144">Mara, Palagi, Tognoni 1995, pg. 144</ref>
* '''17 agosto''' <br> Il sindaco Pennacchiotti emette un'[[Ordinanza#Ordinanze amministrative|ordinanza]] di chiusura definitiva per lo stabilimento Farmoplant.<ref name="ordinanza pen">"[[La Repubblica]]". 20/08/1988. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/08/20/farmoplant-chiuso-definitivamente-lo-stabilimento-che-provoco.html ''Farmoplant, chiuso definitivamente lo stabilimento che provocò il dramma.]''</ref>
* '''28 agosto''' <br> Il governo vara un piano triennale da 800 miliardi di [[Lira italiana|lire]] per la bonifica delle zone ad alto rischio ambientale. [[Massa (Italia)|Massa]] non rientra tra le zone scelte<ref>Pucciarelli 1990, pg. 126</ref><ref>[http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1989-09-02;305 Programmazione triennale per la tutela dell'ambiente.]</ref> perché non ancora riconosciuta come tale — lo diventerà nel [[1991]].
* '''settembre''' <br> [[Enimont]] (ex [[Montedison]]) mette in [[liquidazione]] lo stabilimento [[Farmoplant]]. <br> Inizia la battaglia legale per il risarcimento dai danni ambientali tra la provincia di [[Provincia di Massa e Carrara|Massa Carrara]] e [[Montedison]] che si concluderà nel 2010.
=== [[1989]] ===
* '''8 maggio''' <br> Il governo istituisce la "Commissione tecnica per il riesame del Piano di Bonifica dello stabilimento di Massa della Farmoplant spa in liquidazione".<ref>Assemblea Permanente, altri 1990, pg. 122</ref>
* '''settembre-ottobre''' <br> Assemblea Permanente denuncia<ref>Assemblea Permanente, altri 1990, pg. 131</ref> un traffico illegale di <<rifiuti industriali, speciali e tossico nocivi>> che dalla [[Farmoplant]] di [[Massa (Italia)|Massa]] si dirige verso discariche non controllate della società SETRI di [[
=== [[1990]] ===
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=== [[1991]] ===
* '''aprile-maggio''' <br> Si verificano una serie di guasti all'incineritore "Lurgi".<ref name="mara 144" />
* '''3 maggio''' <br> Il [[
* '''giugno''' <br> Iniziano i lavori per lo smantellamento dello stabilimento Farmoplant.
* '''29 novembre''' <br> La società Farmoplant cessa ufficialmente attività. La gestione dell'area ex-Farmoplant viene ereditata dalla Cersam, nuova società appartenente al gruppo [[Montedison]].
=== [[1992]] ===
* '''giugno''' <br> Le [[brigata|brigate]] "[[Brigata
=== [[1993]] ===
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== Creazione della Zona Industriale Apuana (Z.I.A.) ==
Per arginare l'ondata di disoccupazione venutasi a creare nella [[Apuania|zona Apuana]] dopo il [[
La Zona Industriale Apuana (Z.I.A) copre un'area di circa 8 [[Chilometro quadrato|kmq]] comprendente parte dei comuni di:
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* [[Nuovo Pignone]]
* [[RIV_(azienda)|RIV]]
|} che fino al [[1985]] producevano 1/4 del [[valore aggiunto]] prodotto nella [[Provincia di Massa e Carrara|Provincia]] ed un'occupazione di circa 3500 unità.<ref>Pucciarelli 1990, pg. 141</ref>
=== Deindustrializzazione della zona Apuana ===
Sin dalla sua creazione la Z.I.A. attira numerose aziende. Dalla caduta del [[Governo
Infatti, con la caduta del [[governo Mussolini|governo Mussolini]] cade con esso anche la politica dell'[[autarchia|autarchia]] che aveva favorito fino a quel momento le aziende nazionali dei settori chimico e metalmeccanico, prone all'investimento nella Z.I.A..<ref>[http://www.regione.toscana.it/regione/multimedia/RT/documents/1203938238092_Allegato_1_Quadro_Conoscitivo_4_12_06.pdf ''Piano di indirizzo territoriale della Toscana.]'' pg. 6</ref>
Il [[Governo_De_Gasperi_III|nuovo governo]] della neonata [[
Gli interventi che nel corso degli anni si susseguono da parte del governo non riescono comunque a ridurre il fenomeno di [[deindustrializzazione]] in atto nella Z.I.A..
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* una produzione rivolta principalmente a favorire i bisogni locali,
* mancato ammodernamento dei sistemi produttivi,
* presenza di abitazioni civili nella zona che limitano la produzione.<ref>[http://www.assindustriams.it/upload/allegati/3565.pdf ''Piano strutturale del comune di Massa.]'' pg. 36</ref><ref>[[Camera dei deputati|Camera dei Deputati]]. 12/11/1951. [http://english.camera.it/_dati/leg01/lavori/stampati/pdf/22930001.pdf ''Proposta di legge.]'' pg. 2</ref>
== La chiusura dello stabilimento "Azoto" e il progetto Farmoplant ==
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* [[Ossido di etilene]]
* [[Etanolammina]]
* [[Piridina|Piridine]]
|
* [[Ammoniaca]]
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La chiusura dello stabilimento Azoto andava inquadrata nella politica di alleggerimento dei costi di [[Montedison]], che prevedeva la smobilitazione di circa 20.000 dipendenti,<ref>Pucciarelli 1990, pg. 22</ref> da effettuarsi su tutto il territorio italiano. La chiusura di Azoto comportò il licenziamento di oltre 500 dipendenti.
Siccome la chisura definitiva dello stabilimento dello stabilimento avrebbe comportato un ulteriore aumento del fenomeno di deindustrializzazione in atto nella [[Apuania|zona Apuana]], il governo italiano iniziò a fare pressioni sulla [[Montedison]] per farlo rimanere in attività.<ref name="1972 pg 702">[[Camera dei deputati|Camera dei Deputati]]. 18/07/1972. [http://legislature.camera.it/_dati/leg06/lavori/stenografici/sed0011/sed0011.pdf ''VI Legislatura - Discussioni.]'' pg. 702</ref>
=== La proposta di Montedison ===
Sotto le richieste del governo, [[Montedison]] propose la costruzione di un nuovo stabilimento nell'area ex-Azoto. Nel 1975 i rappresentanti di sindacati, [[Montedison]] e della [[
La relazione venne redatta da una delegazione del [[Massa (Italia)|Comune di Massa]] composta:<ref>Assemble Permanente, Medicina Democratica 1985, pg. 5</ref>
Riga 257:
* dal Segretario della Ripartizione Igiene e Sanità
|}
i quali effettuarono visite a stabilimenti produttori di [[prodotto fitosanitario|fitofarmaci]] francesi e svizzeri<ref>La delegazione visitò in [[Francia]] lo stabilimento PEPRO di [[Lione]] e lo stabilimento di [[Villefranche-sur-Saône|Villefranche]]. Tra quelli svizzeri furono visitati gli stabilimenti [[Novartis|CIBA-CEIGY]] di Schweizerhalle, [[Kaisten]] e [[Monthey]]</ref> con l'obiettivo di <<appurare:
# lo stato di inquinamento degli ambienti di lavoro;
# lo stato di inquinamento atmosferico all'esterno dei luoghi di lavoro;
Riga 264:
La relazione era <<da porsi in relazione alla richiesta dell Soc. DIPA-MONTEDISON di costriuire analogo stabilimento in Massa per una spesa valutabile in oltre cinquanta miliardi [di lire], su di una superficie di circa 600.000 mq. con impiego di almeno 400 dipendenti ed una produzione annuale di olttre 80.000 tonnellate [...]>>.
Lo stabilimento di [[prodotto fitosanitario|fitofarmaci]] Farmoplant veniva considerato dalla direzione [[Montedison]] come <<un elemento determinante nella razionalizzazione dell'agricoltura in quanto consentono la bonifica [...] e la maggior resa di colture necessarie per soddisfare le crescenti esigenze nutritive dell'uomo>>.<ref name="puc 162" />
Il progetto finale prevedeva:<ref name="puc prod" />
Riga 272:
* tra lavoratori diretti ed indiretti, oltre 1500 dipendenti;
* la concessione da parte del comune di licenze trimestrali e semestrali per la produzione di pesticidi.
* la produzione dei [[prodotto fitosanitario|fitofarmaci]]:
{|
|
:*L 56
:*[[Dimetoato|Rogor]]
:*Mancozeb
|
Riga 286:
=== Struttura stabilimento Farmoplant ===
Nel progetto [[Montedison]], lo stabilimento per la produzione di [[prodotto fitosanitario|fitofarmaci]] [[Farmoplant]] era ripartito su più impianti:<ref name="puc prod">Pucciarelli 1990, cap. ''Lo stabilimento e le sue produzioni''</ref>
{|
|
* Polivalente
* Rogor
* D.T.C. ([[
* Termodistruzione
* Biologico
Riga 314:
* Depramon
|
* [[Propionaldeide|Propanale]]
* Trifuralin
* Galben
Riga 365:
== Incendio serbatoio Mancozeb del 1980 e momentanea chiusura dello stabilimento ==
Alle 02:00 del 17 agosto [[1980]] un incendio per autocombustione<ref>Pucciarelli 1990, pg. 33</ref><ref>[[Camera dei deputati|Camera dei Deputati]]. 02/04/1982. [http://legislature.camera.it/_dati/leg08/lavori/stenografici/sed0489/sed0489.pdf ''VIII Legislatura — Discussioni.]'' pg. 43634</ref> si sprigiona nel magazzino esterno (non autorizzato)<ref name="puc 40" /> Mancozeb provocando una nube solforosa che non comporterà fatalità.<ref>Pucciarelli 1990, pg. 26</ref><ref>[[Camera dei deputati|Camera dei Deputati]]. 29/07/1988. [http://legislature.camera.it/_dati/leg10/lavori/stenografici/sed0169/sed0169.pdf ''X Legislatura — Discussioni.]'' pg. 18574</ref>
Nella mattinata il sindaco di [[Massa (Italia)|Massa]] Umberto Barbaresi ordinava la sospensione delle attività dello stabilimento. Gli oltre 500 dipendenti Farmoplant si trovarono momentaneamente senza lavoro.
Riga 373:
==== Incontri di Roma ====
Il 27 agosto [[1980]] il [[Ministero della
Nell'incontro venne confermata la decisione di mantenere la sospensione delle attività ordinata dal sindaco di [[Massa (Italia)|Massa]] Barbaresi, almeno fino a quando non fosse stato accertato <<da parte di una commissione tecnica nominata dal Ministro [della Sanità] [...] quali siano le condizioni di sicurezza e di tutela per lavoratori, popolazione e ambiente>>.<ref>Pucciarelli 1990, pg. 31</ref>
Riga 379:
Nella riunione venne anche discussa la situazione degli oltre 500 dipendenti Farmoplant, senza cassa integrazione sin dalla sua momentanea chiusura, con il governo favorevole alla riaperture dello stabilimento una volta accertatane la sicurezza. <br> Tra istituzioni e lavoratori da una parte, ed abitanti della zona Farmoplant dall'altra, comincò a delinearsi una spaccatura: i primi spingevano per la riapertura dello stabilimento — preoccupati per la mancanza di lavoro — mentre i secondi, preoccupati per la salute e l'ambiente, ne richiedevano la chiusura definitiva.
Il 5 novembre [[1980]] un altro incontro riunì governo ed amministrazioni locali. Le discussioni continuarono ad essere incentrate sulla riapertura dello stabilimento, con il [[
==== Norme di sicurezza per la riapertura dello stabilimento Farmoplant ====
Il 4 novembre [[1980]] il [[Ministero della
* Farmoplant viene riconosciuta come <<industria insalubre di 1° classe [...] configurabile come attività ad alto rischio>>
* si richiede <<dalla parte dell'azienda Farmoplant una dimostrazione particolarmente rigorosa dell'esistenza di garanzia che l'esercizio non rechi nocumento alla salute del vicinato>
Riga 418:
=== La strada verso il Referendum ===
Dopo la riapertura della Farmoplant nel gennaio [[1981]] il malcontento tra la popolazione residente nelle sue vicinanze crebbe. Anche tra gli operai delle vicine fabbriche [[Olivetti]] e [[Dalmine (azienda)|Dalmine]], finora solidali con i colleghi di Farmoplant, cominciarono a crescere malumori.<ref name="radicale 28283">[[Radio Radicale]]. 20/07/1988. [http://www.radioradicale.it/scheda/28256/28283-incendio-alla-farmoplant-i-provvedimenti-del-comune ''Incendio alla Farmoplant: i provvedimenti del Comune.]''</ref> <br> La [[Chiesa
La perdita di [[diossina]] avvenuta il 12 marzo [[1984]] nell'azienda chimica [[EniChem|Enichem]] (ex [[Rumianca]] poi [[Anic]]) di Avenza<ref>Il 12 marzo [[1984]] a causa di un guasto durante la lavorazione del diserbante FS-1 nello stabilimento Anic di Avenza si sprigionò una nube contenente diossina. Due lavoratori rimasero intossicati ma non ci furono fatalità</ref> e l'articolo apparso il 22 febbraio [[1984]] sul [[Alto Adige (quotidiano)|quotidiano Alto Adige]] in cui si denunciavano lo smaltimento di oltre 6000 tonnellate di rifiuti tossici<ref name="assemb pg66">Assemblea Permanente, altri 1990, pg. 66</ref> non autorizzati<ref>[http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1982-10-10;915 Decreto del Presidente della Repubblica.] 10/10/1982. Art. 6</ref> non aiutorono a distendere il clima di tensione tra popolazione ed istituzioni. <br> Il Comune di [[Massa (Italia)|Massa]] nel frattempo diffidava Farmoplant dall'incenerimento di rifiuti esterni allo stabilimento.<ref name="bianco 14">Assemble Permanente, Medicina Democratica 1985, pg. 14</ref>
[[File:Cittadini davanti ai cancelli di Farmoplant.jpg|thumb|Abitanti della frazione di Alteta si radunano davanti allo stabilimento Farmoplant]]
Nella "Conferenza economica" del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] del 25 maggio [[1984]] la questione ambientale diventò l'argomento di discussione principale. Secondo l'opinione del partito si sarebbe dovuto ottenere <<attraverso la sensibilizzazione di massa, la iniziativa e la lotta, [nella Z.I.A.] un ambiente produttivo e sano>>. Il 25 luglio [[1984]] il [[Consiglio regionale|Consiglio Regionale]] della [[Toscana]] votava a favore per la concessione a Farmoplant del permesso a smaltire rifiuti chimici per conto terzi.<ref name="bianco 14" /> Il 31 luglio [[1984]] il [[consiglio comunale]] di [[Massa (Italia)|Massa]] respingeva all'unanimità la decisione del [[Consiglio regionale]] perché lo smaltimento di rifiuti esterni era proibito dal "Piano Regolatore Generale" della Z.I.A..<ref name="bianco 14" />
Il 2 dicembre [[1984]] a [[Bhopal]], città dell'[[India]], la fuoriuscita di 40 tonnellate di [[isocianato di metile]] in uno stabilimento di proprietà della [[Union Carbide]] causa la morte di oltre 14000 persone. In relazione alla notizia che nello stabilimento Farmoplant erano in lavorazione alcuni dei pesticidi all'origine dell'[[Disastro di Bhopal|incidente in India]] ("Carbaryl", prodotto dalla [[Montedison]] con il nome di "Panam P5" e "Panam PB 50")<ref name="mara 142" /><ref>Assemblea Permanente, Medicina Democratica 1985, pg. 3</ref> sempre più persone si dichiaravano favorevoli alla chisura definitiva di Farmoplant. <br> Nel febbraio [[1985]] Lega Ambiente, Medicina Democratica e [[WWF]] costituiscono il "Comitato per il Referendum Consultivo" con l'obiettivo di chiudere definitivamente lo stabilimento Farmoplant. Il [[Partito Comunista Italiano|PCI]] si espresse a sfavore perché <<[Il Referendum Consultivo] non andrebbe a delineare quel vasto schieramento politico-sociale sul quale fondare una effettiva azione del governo dei processi economici e ambientali che vadano nella direzione di una nuova qualità della vita>>.
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==== Progetto per la ristrutturazione Farmoplant del 1986 ====
Il 4 Febrraio [[1986]] venne approvata dal [[Consiglio regionale della Toscana|Consiglio Regionale della Toscana]] la risoluzione sulle aziende "ad alto rischio" presenti in [[Toscana]]. Il [[Consiglio
In marzo l'azienda rese pubblico il "Progetto Massa" in cui si delineava il <<rilancio della attività dello stabilimento, attraverso la ristrutturazione>> con un investimento di 10 miliardi di [[Lira italiana|lire]]. Alla fine dei lavori i miliardi investiti da [[Montedison]] risulteranno essere 6.<ref name="puc 96">Pucciarelli 1990, pg. 96</ref>
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Nel progetto di ristrutturazione "Progetto Massa" figuravano le realizzazioni di:
* un terminal per il [[Porto di Carrara|porto commerciale di Carrara]];
* un'area di rimessaggio cantieristica per le imbarcazioni da [[
* un centro commerciale per l'industria e l'artigianato locale legato al marmo.<ref>"[[La Repubblica]]." 03/06/1986. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/03/06/all-ombra-dell-inceneritore-nascera-un-ipermercato.html ''All'ombra dell'inceneritore nascerà un ipermercato'']</ref>
Nonostante questo, il "Progetto Massa" non venne accolto favorevolmente nè dalla popolazione nè dai partiti: il [[Partito
Le reazioni contrarie erano dovute al fatto che nel progetto si riteneva necessario continuare a produrre Rogor fino al 1990, anno in cui, secondo Farmoplant, sarebbe stato possibile sostituirlo con produzioni di fitofarmaci di nuova generazione.<ref name="puc 96" />
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=== Il primo Referendum Consultivo d'Europa ===
Negli [[
Nell'agosto [[1986]] il "Comitato per il Referendum Consultivo" consegnava 10.000 firme autenticate (in cui compariva anche quella del sindaco Mauro Pennacchiotti) alla regione per indire — nei comuni di [[Massa (Italia)|Massa]], [[Carrara]] e [[Montignoso]] — un referendum per la chiusura definitiva dello stabilimento Farmoplant.
Il 19 dicembre [[1986]] il consiglio comunale di Massa approvava a maggioranza un documento in cui invitava il sindaco Pennacchiotti a promuovere la consultazione referendaria nei comuni di [[Massa (Italia)|Massa]], [[Carrara]] e [[Montignoso]]. Nel testo per le schede referendarie proposto dall'Amministrazione Comunale il 23 febbraio [[1987]] comparve, oltre al quesito per la chiusura dello stabilimento, un secondo quesito in cui si chiedeva se favorevoli alla <<trasformazione e alla diversificazione produttiva dello stabilimento Farmoplant di Massa [...] a fronte degli impegni, certi e verificabili [...] con superamento delle produzioni a rischio, nella prospettiva di uno sviluppo compatibile con l'ambiente e la salute dei cittadini [...]>>. <br> Contrari all'aggiunta del secondo quesito furono [[Partito Socialista Italiano|PSI]] [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|MSI]], mentre a favore risultarono [[Partito Comunista Italiano|PCI]], [[Democrazia Cristiana|DC]], [[Partito Repubblicano Italiano|PRI]], [[Partito Socialista Democratico Italiano|PSDI]] e le organizzazioni sindacali [[Confederazione Generale Italiana del Lavoro|CGIL]], [[Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori|CISL]] e [[UIL]].
Il 25 ottobre [[1987]] si tenne il primo Referendum Consultivo d'Europa<ref>Pucciarelli 1990, pg. 99</ref> nei comuni di [[Massa (Italia)|Massa]], [[Carrara]] e [[Montignoso]]. Nel Referendum erano presenti due quesiti:
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[[File:Proteste contro la sentenza del TAR del 1987.jpg|thumb|Cittadini di Massa (MS) protestano contro la sentenza del TAR]]
11 luglio [[1987]] Farmoplant ricorse al [[Tribunale
La sentenza del [[Tribunale
* aver considerato le attività di Farmoplant come "continuative", quando invece andavano avanti per licenze trimestrali concesse dal sindaco di [[Massa (Italia)|Massa]] (se il sindaco Pennacchiotti non avesse revocato le licenze dopo il Referendum del 27 ottobre [[1988]], ma si fosse limitato a non rinnovarle, Farmoplant non avrebbe potuto ricorrere al [[Tribunale
* aver concesso a Farmoplant il "danno da illegittimità licenziamenti" che il datore di lavoro non avrebbe potuto ricevere (e che non era stato richiesto dai lavoratori, non entrati nel processo).<ref name="radicale 27412" />
== Esplosioni ed incendio serbatoio Rogor e Cicloesanone del 1988 ==
Tra le motivazioni presenti nella sentenza del [[Tribunale
[[File:Incendio 1988 impianto Rogor.jpg|thumb|Parte dell'impianto Rogor coinvolto nell'incendio]]
Il 17 luglio [[1988]] alle ore 06:10 si verifica la prima di due esplosioni all'interno dell'impianto "Formulati Liquidi" Farmoplant. Alle 6:15 si verifica la seconda esplosione di un serbatoio cilindrico in posizione orizzontale contenente 55 mila litri — dei quali solo 15 mila brucieranno — di [[Dimetoato|Rogor]] in soluzione al 45% con [[cicloesanone]] che provocherà l'incendio alle 6:20 . <br> Altre due esplosioni — alle 08:00 ed alle 08:30, provocate da [[irraggiamento|irraggiamento termico]] di accumuli di gas nei tubi dell'impianto Rogor — si verificano nello stabilimento.<ref name="puc 117">Pucciarelli 1990, pg. 117</ref> Secondo le ricostruzioni dei tecnici [[USL]],<ref name="radicale 28283" /> il serbatoio contenente [[Dimetoato|Rogor]] esplose per aumento interno della pressione dovuto ad un surriscaldamento del liquido. Lo sfogo all'aperto del liquido provocò poi l'evaporazione del [[cicloesanone]] che per [[irraggiamento|irraggiamento termico]] diede il via all'incendio.
Nelle prime ore successive all'incidente la [[Dipartimento della Protezione Civile|Protezione Civile]] minimizzava le conseguenze, considerando la nube tossica come una <<nube maleodorante e non inquinante>> che <<si sta già disperdendo>> e che <<la situazione non è sotto monitoraggio>> perché <<la situazione è rientrata nella normalità>>.<ref name="radicale 28125" /> Nelle ore seguenti la nube tossica si espanderà per oltre 2000 kmq, coprendo un'area che parte da [[La Spezia]] fino ad arrivare alla zona di [[Forte dei Marmi]].<ref name="radicale 28159">[[Radio Radicale]]. 19/07/1988. [http://www.radioradicale.it/scheda/28132/28159-esplosione-ed-incendio-alla-ditta-farmoplant ''Esplosione ed incendio alla ditta Farmoplant.]'' minuto 07:30 in poi</ref>
Entro le 10:00 l'incendio sviluppatosi nel reparto Formulati Liquidi veniva domato dai [[vigile del fuoco|vigili del fuoco]]. Alle 11:00 l'[[USL]] di [[Massa (Italia)|Massa]] emetteva un primo comunicato in cui venivano date le dinamiche dell'incidente, mentre alle 14:00 ne pubblicava un secondo in cui si raccomandava di <<non consumare frutta e verdura prodotta in loco, se non dopo un accurato lavaggio>>; si vietava <<la balneazione per 500 metri, a destra e a sinistra della foce del [fiume] Lavello>><ref name="puc 117" /> — divieto che verrà esteso a 1000 metri nei giorni successivi — e si dava notizia che <<le quantità di [[Dimetoato|Rogor]] rilevata su campioni a foglia larga non mostrano valori Rogor sensibili>>.<ref> [[Radio Radicale]]. 18/07/1988. [http://www.radioradicale.it/scheda/28097/28124-esplosione-ed-incendio-alla-ditta-farmoplant''Esplosione ed incendio alla ditta Farmoplant.]''</ref>
Alle 17:30 un terzo comunicato dava informazioni sul numero dei ricoverati: 13 nel Comune di [[Massa (Italia)|Massa]], 2 nel Comune di [[Carrara]] e 50 ancora in attesa di visite mediche<ref>Pucciarelli 1990, pg. 118</ref>
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=== Provvedimenti presi dopo l'incidente e riluttanza alla chiusura di Farmoplant ===
Il 18 luglio [[1988]] i ministri [[Giorgio Ruffolo|Ruffolo]] ([[Ministro dell%27ambiente|Ambiente]]), [[Enrico Ferri|Ferri]] ([[
Nel frattempo, i cittadini di [[Provincia di Massa e Carrara|Massa Carrara]] davano voce alla propria inquietudine manifestando sotto [[Palazzo Ducale (Massa)|Palazzo Ducale]], dove i ministri e le autorità locali erano riunitesi. Nel pomeriggio la [[Prefettura
Il 19 luglio [[1988]] il [[Consiglio regionale|Consiglio Regionale]] approvava una mozione in cui si chiedeva la chisura definitiva dello stabilimento Farmoplant. Nello stesso giorno la [[Camera dei
* a presentare [...] un piano di bonifica entro il 31 ottobre [[1988]];
* ad assicurare ai dipendenti [Farmoplant] [...] le provvidenze che la legge prevede in tali circostanze;
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* a definire, in rapporto con le indicazioni [...] concernenti la crisi siderurgica e la reindustrializzazione, un piano di intervento complessivo per i vari settori produttivi, compatibili con l'ambiente;
* [...] a intraprendere ogni azione verso la [[Montedison]] per il risrcimento dei danni anche sulla base dell'art 18 L. 08/07/1986 n. 349;
* a riferire al [[Parlamento
Il 19 agosto [[1988]] il sindaco di [[Massa (Italia)|Massa]] Pennacchiotti ordinava lo spegnimento dell'inceneritore "Lurgi".<ref name="ordinanza pen" /> Il governo e gli enti locali si riunirono nuovamente a [[Roma]] il 14 settembre 1988 per decidere quali provvedimenti prendere in merito all'incidente. Il sottosegretario alla [[Presidenza del Consiglio dei ministri]] [[Riccardo Misasi]] richiese 20 giorni per una corretta valutazione dell'accaduto, valutazione che tardò ad arrivare fino all'aprile 1989. Il 21 settembre 1988 [[Montedison]] annunciava la messa in [[liquidazione]] di Farmoplant.
Il 25 novembre 1988 gli ex dipendenti Farmoplant ancora senza cassa integrazione diedero vita ad una manifestazione davanti ai cancelli dello stabilimento; 15 di essi ricevettero mesi dopo un ordine di comparizione.<ref>Pucciarelli 1990, pg. 131</ref> Il 5 marzo 1989 la [[Presidenza del Consiglio dei ministri]] ricevette una delegazione formata da rappresentanti delle istituzioni locali ed organizzazioni sindacali di [[Provincia di Massa e Carrara|Massa Carrara]]. Nella riunione venne richiesta la dichiarazione di "zona ad alto rischio ambientale" per la Z.I.A. — lo diventerà nel 1991<ref name="rischio amb" /> — e la proroga di 6 mesi per la [[cassa integrazione guadagni|cassa integrazione]] degli ex dipendenti Farmoplant.
Il 19 maggio 1989 il governo crea la "Commissione tecnica per il riesame del Piano di bonifica dello stabilimento di Massa della Farmoplant spa in liquidazione" con l'incarico di <<studiare ogni possibile soluzione alternativa alla riapertura del locale inceneritore Farmoplant>><ref>Mara, Palagi, Tognoni 1995, pg. 146</ref> da usare nella bonifica — smaltimento dei rifiuti rimasti — dell'area. Farmoplant nel frattempo dichiarava comunque di non essere in grado di smantellare l'inceneritore perché in liquidazione — e quindi non in grado di prendere alcuna decisione gestionale.<ref name="assemb pg64" />
In una dichiarazione diretta al governo [[Confederazione Generale Italiana del Lavoro|CGIL]], [[Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori|CISL]] e [[UIL]] ritenevano <<[la termodistruzione] comunque necessaria ed insostituibile per l'eliminazione [...] di reflui solidi e liquidi nonché dei contenitori inquinati che diversamente potrebbero essere trattati>><ref name="assemb pg64">Assemblea Permanente, altri 1990, pg.64</ref> mentre il [[Ministeri_della_Repubblica_Italiana_soppressi_o_accorpati#Ministero_dell.27Industria_e_dell.27Artigianato|ministro dell'Industria]] [[Adolfo Battaglia]] a sua volta considerava l'inceneritore "Lurgi" <<un bell'impianto che serve anche per risolvere altri problemi>>.<ref>Mara, Palagi, Tognoni 1995, pg. 69</ref> La riluttanza alla chiusura dell'impianto Termodistruzione da parte del governo divenne evidente quando in risposta ad alcune domande riguardanti l'inceneritore, il ministro [[Giorgio Ruffolo|Ruffolo]] dichiarò che <<è impensabile, dopo quello che è successo alla Farmoplant che si possa anche soltanto pensare alla chiusura o alla delocalizzazione di attività produttive chimiche, perché altrimenti noi daremmo alla popolazione l'immagine che la chimica non è affidabile>>.<ref>Assemblea Permanente, altri 1990, pg. 71</ref>
== Critiche alla Commissione per il riesame del piano di bonifica ==
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== Critiche dell'opinione pubblica rivolte alle istituzioni ==
Nei giorni successivi all'incidente alcune critiche furono espresse contro l'operato della [[Dipartimento della Protezione Civile|Protezione Civile]] e l'atteggiamento impiegato dal governo nell'affrontare l'incidente. In particolare, l'[[opinione pubblica]] locale mosse critiche:
* al modo in cui la protezione diffuse le notizie nei momenti successivi all'incendio: venne usata una singola radio privata locale senza avvertire le grandi radio pubbliche nazionali, con notizie date in modo frettoloso ed in alcuni casi errate.<ref name="radicale 28125" /> Inoltre, il piano di evacuazione preparato nel [[1979]] non venne poi di fatto utilizzato;
* al modo in cui [[protezione civile]] e governo minimizzarono sulle conseguenze che l'incidente avrebbe avuto sulla salute degli abitanti, quando [[Dimetoato|Rogor]] e Cidial (quest'ultimo non coinvolto nell'incendio) considerati dall'[[Organizzazione mondiale della sanità|Organizzazione mondiale della sanità]] come <<[[Carcinogeno|cancerogeni]], [[
* al governo perché il risultato del referendum del 19 dicembre [[1987]] non venne di fatto tenuto in considerazione. Il governo si mostrò reticente alla chiusura definitiva dello stabilimento perché quest'ultimo considerato come il <<"polmone" delle attività produttive dell'intera provincia>><ref>Pucciarelli 1990, pg. 170</ref><ref>Nel febbraio 1988 l'[http://www.irpet.it/ Istituto Regionale di Programmazione Economica della Toscana] rilevò una disoccupazione nella provincia di [[Provincia di Massa e Carrara|Massa Carrara]] del 19,46%</ref> ed affinché lo sviluppo industriale nazionale non venisse influenzato dalle decisioni delle popolazioni locali.<ref>Mara, Palagi, Tognoni 1995, pg. 155</ref>
== Accuse rivolte a Farmoplant nel corso degli anni ==
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