Attilio Prevost (ingegnere): differenze tra le versioni
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|Didascalia = Attilio Prevost nel 1958
|Epoca = 1900
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=== La collaborazione con la Zeiss ===
La [[Carl Zeiss (azienda)|Zeiss]], negli anni 60, allora la più prestigiosa industria cinematografica tedesca, aveva stipulato un accordo con la Prevost per la produzione personalizzata di un modello di proiettore 16mm a croce di malta, che veniva poi venduto con il marchio Zeiss in alcuni mercati (soprattutto del Nord America e del Nord Europa).
Tra l’ingegner Gruber della Zeiss e l’Ingegner Attilio Jr. si instaurò rapidamente un forte rapporto di reciproca stima professionale e di amicizia. Ne seguirono anni di collaborazione e reciproca soddisfazione che culminarono con la selezione da parte della Zeiss del proiettore Prevost P70, che completava la loro gamma di produzione allora mancante di un proiettore 70mm. Il proiettore Prevost P70, marcato Zeiss Favorit, venne distribuito dalla Zeiss in grande numero in tutto il mondo, compreso, nel 1969, nel rinnovato [[Ziegfield Theatre]] di [[New York]]<ref> Kurt Michel, Herbert Tümmel, Die Wissenschaftliche und Angewandte Photographie - ISBN 978-3-7091-8312-0 (Print) 978-3-7091-8311-3 (Online)</ref>, con i suoi 1100 posti uno dei cinema più grandi d’America, poi utilizzato per molte prime mondiali fra le quali, nel novembre del 77, quella di ''[[Incontri ravvicinati del terzo tipo]]'' di [[Steven Spielberg]].
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In quel periodo con i clienti, siano essi proprietari di cinema, montatori, registi o capi di Stato, si instaurano rapporti molto personali, anche grazie al fatto che quasi ogni modello venduto dall’azienda viene fatto su misura per soddisfare le richieste di ciascuno e ciò richiedeva lunghi studi di Attilio Jr. con gli utilizzatori finali degli apparecchi.
Il Re del [[Marocco]] e lo Scià di Persia se le facevano fare tutte personalizzate, un’azienda di [[Damasco]] ne ordinò una color rosa violetto, [[Orson Welles]] ogni volta che iniziava la lavorazione di un film ne voleva una nuova e ne discuteva le caratteristiche preferibilmente al tavolo di un ristorante. L’ultima, uno speciale modello di moviola con registrazione magnetica, gli venne consegnata pochi mesi prima della sua scomparsa, avvenuta nel 1985, direttamente nella sua casa a [[Beverly Hills]], in [[Hollywood Boulevard]], dove la inaugurò insieme al montatore [[Jonathan Daniel Brown]].
I [[Beatles]] a [[Londra]] nel [[1964]], aiutarono personalmente i tecnici della Prevost a togliere dall’imballaggio la moviola Mod SC72 che poi [[John Lennon]] si mise subito ad utilizzare
[[Herbert Von Karajan]] era un altro cliente molto esigente.
=== I collaboratori della progettazione ===
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=== La Prevost S.r.l. ===
Il magazzino e parte delle apparecchiature tecniche vengono rilevate da Paolo Prevost che insieme a nuovi soci apre a Settimo Milanese la Prevost Srl, azienda
Sino a due anni prima della sua scomparsa, avvenuta il 15 marzo 2010, all’età di 91 anni, Attilio Prevost Jr. collabora alla Prevost srl, restando non solo memoria storica di un’epoca e della tradizione di una fabbrica di famiglia, ma anche continuo punto di riferimento per il mondo della cinematografia.
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* [[Roberto Perpignani]], ''Dare Forma alle emozioni'', Falsopiano, 2006
* [[Roberto Perpignani]], ''Il montaggio cinematografico, in Storia del cinema mondiale, vol. 5'', Giulio Einaudi Editore, 2001
* Alessandro Porro, ''Considerazioni sul fotocoagulatore di Raverdino, speciale Cuore, Anno IX, n
* Alessandro Porro, ''Un sole che distrugge, un sole che risana: industria cinematografica e strumentazione oftelmologica, in Medicina cinema e teatro'', a cura di Carlo Cristini e Alessandro Porro, Rudiano, GAM editrice, 2009, ISBN 978-88-89044-60-5, , pp. 109-117
* Karel Reisz, Gavin Millar, ''The Technique of Film Editing, 2nd Edition'', Focal Press, 2009
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