Plutone (astronomia): differenze tra le versioni
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[[Clyde Tombaugh]] iniziò ad interessarsi di astronomia sin da giovane, negli anni venti, costruendosi telescopi amatoriali per osservare oggetti del sistema solare. Nel 1928 mandò alcuni disegni di osservazioni compiute su [[Marte (astronomia)|Marte]] e [[Giove (astronomia)|Giove]] a [[Vesto Slipher]], allora direttore dell'[[Osservatorio Lowell]] di [[Flagstaff (Arizona)|Flagstaff]], in [[Arizona]]. Slipher lo assunse all'osservatorio e lo incaricò della ricerca del [[Pianeta X]], previsto da Lowell e Pickering<ref name="Scoperta" />.
Seguendo le previsioni teoriche e dopo lunghe ricerche, il 18 febbraio [[1930]], per mezzo del confronto di lastre fotografiche impressionate pochi giorni prima, il 23 e il 29 gennaio, Tombaugh scoprì l'oggetto cercato, che già dai primi calcoli pareva orbitare al di là dell'orbita di Nettuno<ref>{{Cita web|titolo = Happy 100th Birthday, Clyde Tombaugh|autore = Dr. Alan Stern|sito = Southwest Research Institute|url = http://www.jhuapl.edu/newscenter/pressreleases/2006/060203.asp|anno = 2006|accesso = 13 aprile 2007}}</ref>. Dopo che l'osservatorio ebbe ottenuto fotografie
Plutone fu trovato quasi esattamente nella posizione prevista dai calcoli teorici, per cui inizialmente si credette di aver trovato il corpo perturbatore, il Pianeta X. Col passare degli anni le misurazioni rivelarono tuttavia che Plutone era di gran lunga troppo piccolo per spiegare le perturbazioni osservate, e si pensò quindi che non si potesse trattare dell'ultimo pianeta del sistema solare. Ripartì quindi la caccia al decimo pianeta.
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