Elena Bacaloglu: differenze tra le versioni

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Giornalista inizialmente nota per il suo matrimonio con il poeta [[Ovid Densusianu]], in seguito al divorzio da quest'ultimo si trasferì in [[Italia]] e sposò un uomo italiano. Divenuta una convinta sostenitrice del nascente [[fascismo]] di [[Benito Mussolini]], nel [[1921]] tornò in [[Romania]] e diede vita al [[Movimento Nazionale Fascista Italo-Rumeno]], un gruppo che raccolse circa cento membri e che si prefisse l'obiettivo di valorizzare le comuni radici culturali dell'Italia e della Romania, cercando anche di proporre un modello ideologico estremamente simile al fascismo italiano<ref>[http://www.claremontmckenna.edu/hist/jpetropoulos/ironguard/chronology.htm Cronologia del fascismo rumeno]</ref>. Elena Bacaloglu inoltre tradusse in rumeno saggi di Mussolini e di [[Antonio Beltramelli]]. Nel [[1923]] il movimento si fuse con il [[Fascio Nazional-Rumeno]] in un nuovo partito, il [[Movimento Nazionale Fascista (Romania)|Movimento Nazionale Fascista]]. I contatti di Elena Bacaloglu con l'Italia le consentirono di avere una posizione di guida nel nuovo partito, che comunque non ottenne i consensi sperati<ref>Stanley G. Payne, ''A History of Fascism, 1914-1945'', Routledge, 1996, p. 135</ref>. Elena Bacaloglu fu una delle due donne che guidarono partiti di ispirazione fascista nel [[periodo interbellico]]. L'altra fu l'[[Inghilterra|inglese]] [[Rotha Lintorn-Orman]], fondatrice nel [[1923]] del movimento dei [[British Fascists]].
 
Intrattenne anche un rapporto epistolare con lo scrittore [[Salvatore Di Giacomo]]<ref>[http://www.osannaedizioni.it:8080/jspOsannaedizioni.it/EditBook?id=253&inizio_titoli=100&step=50&page=Titoli&p2lev=Titoli Salvatore Di Giacomo, Lettere a Elena, a cura di T. Iermano, Osanna Edizioni, 1998]</ref>.