Con l'avvento della [[Serenissima Repubblica]], che fece vivere al conselvano un periodo di grande splendore sotto il punto di vista economico dovuto anche a bonifiche ed ordinamento dei bacini lacustri, Conselve viene inglobato in un unico comune, che da [[Battaglia Terme]] si estendeva fino ad [[Anguillara Veneta]]. Nel [[1508]] fu saccheggiato dagli Imperiali.
Dopo pochi giorni di conquiste napoleoniche, con il [[Trattatotrattato di Campoformido]] nel 1797, Conselve diventò parte dell'[[Impero d'Austria]]. In questo periodo vennero ampliate le strade che portavano a Conselve e vennero fatti alcuni restauri.
Il 14 luglio 1866 Conselve viene liberato e viene ad integrare il neonato [[Regno d'Italia]].
Conselve, durante il conflitto della [[Primaprima guerra mondiale]], rimase quasi priva di uomini validi: gli abili dai 19 ai 45 anni furono chiamati alle armi e l'agricoltura subì un grave danno, nonostante donne e ragazzi supplissero nel pesante e faticoso lavoro dei campi. I reduci, tornati alle loro case, trovarono disoccupazione e miseria. Nelle famiglie regnava la fame.
Il fenomeno della [[Resistenza italiana|Resistenza]], durante la [[Secondaseconda guerra mondiale]], portò alla formazione delle brigate partigiane.
Il 9 settembre del 1944, Conselve si trovò alla mercé delle [[SS]] tedesche, e molte furono le vittime.
Alle 14:30 del 28 aprile 1945 giunsero a Conselve le prime avanguardie inglesi: la gente era commossa e le campane suonavano a distesa. Le salme dei partigiani, caduti durante la Resistenza, nel 1946 furono raccolte in un'unica tomba sotto la croce che sta al centro del cimitero.
== Luoghi di interesse ==
[[File:Oratorio San Benedetto Conselve (PD).jpg|thumb|Oratorio di San Benedetto]]
La '''Villa [[Malipiero (famiglia)|Malipiero]]-Zen-Schiesari''' è oggi sede del Comune di Conselve. Il palazzo fu fatto erigere dai conti Zen di Venezia nel primo decennio del Settecento, ristrutturando e ampliando l'edificio che, nello stesso sito, vi sorgeva in precedenza. Si trattava di una casa da muro, di origine forse tardo trecentesca, nel 1447di proprietà di Toma Malipiero. Dopo aver cambiato vari proprietari, il palazzo venne acquistato nel 1892 dagli Schiesari, per poi passare nel 1946 al comune.
Il '''Palazzo [[Michiel]]-Suman-Moschini-Buniolo-Ferrante-Deganello''' risale alla fine del Cinquecento/inizi del Seicento e fu fatta erigere dalla nobile famiglia veneziana dei [[Michiel]]. La facciata esterna è stata modificata nel corso del Settecento. Il prospetto interno, che si apre sull'ampio giardino, è invece Cinquecentesco. Un tempo l'intero complesso architettonico comprendeva anche stalle, scuderie, cantine e un oratorio privato.
I lavori dell'attuale chiesa parrocchiale ('''Duomo di [[San Lorenzo]]''') iniziarono nel 1720 per concludersi nel 1748, anno della sua consacrazione, avvenuta da parte del cardinale Carlo Rezzonico, divenuto poi [[Papapapa Clemente XIII]]. Tra le varie opere d'arte conservate nel duomo spicca la [[pala d'altare]] del ''Martirio di Sansan Lorenzo'' (primi del Seicento), che un recente restauro ha permesso di attribuire alla scuola del [[Tintoretto]]. La pala apparteneva al vecchio duomo, del quale rimangono ancora alcune tracce (due coloInnecolonne sormontate da putti) al lato est, esterno alla chiesa parrocchiale.
L''''Oratoriooratorio di [[San Benedetto]]''' è databile presumibilmente tra il XVII e il XVIII secolo. La chiesa è ricordata nelle visite vescovili dal 1780 al 1823. Al suo interno, le statue di [[Benedetto da Norcia]] e dei putti ai suoi lati sono di [[Giovanni Maria Morlaiter]], realizzate intorno la 1750.
La '''Villavilla Lazara''' è stata eretta nel XV secolo dalla potente e antica famiglia dei Lazara. Nei secoli seguenti il palazzo ha subito alcune importanti interventi di ristrutturazione e di ampliamento. La villa nel 1547 ha ospitato [[Enrico III di Francia]], (al tempo principe), nel 1683 [[Sansan Gregorio Barbarigo]] (al tempo vescovo di [[Padova]]) e nel 1748 [[Papapapa Clemente XIII]] (al tempo cardinale). Acquistata nel 1905 da monsignor Francesco Beggiato la villa è diventata il patronato parrocchiale, dal 1927 retto dai padri canossiani.
L''''Oratoriooratorio di [[San Francesco]]''', inglobato nel complesso ex mulini Gentilini, un tempo era annesso a Villa Fante. La chiesetta conserva al suo interno una [[pala d'altare]] di anonimo artista veneto, risalente alla metà del Seicento che raffigura la [[Madonna col Bambino]] e [[Sansan Francesco]]. L'iscrizione murata sulla parete destra ricorda che il primo oratorio qui costruito fu fondato da [[San Prosdocimo di Padova]]. Bruciato nel 914 dagli [[Unni]], fu riedificato e ristrutturato nel 1653.
La '''Villavilla [[Malipiero (famiglia)|Malipiero]]-[[Morosini (famiglia)|Morosini]]-Cavalli-Cappello-Schiesari''' nella sua odierna configurazione risale al XVIII secolo, anche se è quasi certo che in origine (si parla del Cinquecento o addirittura della metà del Quattrocento) fosse una semplice casa di muro. Nel corso del Seicento l'edificio passò dai [[Malipiero (famiglia)|Malipiero]] ai [[Morosini (famiglia)|Morosini]]. Nel Settecento la villa fu oggetto di un radicale intervento di ristrutturazione e ampliamento. L'edificio fu di proprietà anche dei marchesi Cavalli di [[Ravenna]], come si evince dallo stemma della casata ancora esistente sulla facciata, per poi passare ai conti Cappello e, infine, verso la fine dell'Ottocento, agli Schiesari.
Il '''Palazzopalazzo Papafava-Schiesari-Bergonzini''' risale alla prima metà del XVII secolo. Difficile ricostruire la storia di questo edificio. Secondo lo storico Gino Meneghini, il palazzo nel Settecento apparteneva alla famiglia Papafava, che nei primi dell'Ottocento lo cedette agli Schiesari per poi passare ai Begonzini.
La '''Villavilla [[Borbone-Conti]]-Schiesari-Disarò''', ex orfanotrofio, risale al XVI-XVII secolo. La villa è stata eretta dalla famiglia [[Borbone-Conti]], casata di antica nobiltà, nel sito dove probabilmente sorgeva il castello di Conselve (XI secolo). L'edificio, eretto nella prima metà del Cinquecento, è stato ampliato e modificato nel corso del Seicento. Nel tempo la villa ha subito altre trasformazioni. Con l'estinzione della famiglia [[Borbone-Conti]], nel 1827 il palazzo passò agli Schiesari. L'ultima erede della famiglia, Temi Schiesari, lasciò la villa alle suore canossiane, perché la trasformassero in orfanotrofio. L'istituto fu attivo dal 1942 al 1970. Recentemente restaurata, la villa è ora proprietà della famiglia Disarò.
La '''Villavilla Zane-Bellegno''' con molta probabilità risale alla metà del Cinquecento. Venne edificata dalla famiglia Zane per poi passare, nel 1630, ai Bellegno. L'oratorio un tempo annesso alla villa, dedicato a [[San Paolo]] e [[Sant'Antonio di Padova]], ricordato negli atti delle visite pastorali e partire dal 1645, è andato distrutto.
La '''Villavilla Sagredo-Balzan-Toderini dei Gagliardis della Volta''' o '''Ca' Sagredo''' è stata costruita a partire dalla seconda metà del XVII secolo da [[Giovanni Sagredo]], podestà di [[Padova]] e ambasciatore della [[Repubblica Serenissima]] presso le principali corti europee. L'edificio, tipicamente seicentesco, era stato concepito come padiglione da caccia, trasformato poi in signorile dimora di campagna da Piero Sagredo, figlio di Giovanni. La villa, nel Settecento, passò in eredità ai Balzan, che all'inizio dell'Ottocento la restaurarono dopo il saccheggio napoleonico, e da questi ai Toderini dei Gagliardis della Volta, attuali proprietari.
La '''Chiesachiesa di [[San Giovanni Battista]] Decollato di Palù''' è stata costruita nel 1574 per volontà di Giovanni Lazara, con annesso un piccolo convento, poi demolito nel 1938. Ha subito importanti interventi di restauro nel 1647, nel 1733, nel 1968 e nel 2009.
== Evoluzione demografica ==
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