L'essere e il nulla: differenze tra le versioni

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L'opera di Heidegger fu in effetti prodromica a quella sartriana, il cui sottotitolo recita "''Saggio fenomenologico sull'ontologia''".
 
Il saggio di Sartre è manifestamente influenzato da Heidegger, sebbene l'autore francese nutrisse profondo scetticismo riguardo ad ogni forma in cui l'umanità potesse raggiungere una sorta di stato personale di realizzazione comparabile con l'ipotesi heideggeriana di [[Martin Heidegger#L.27essere come evento|re-incontro con l'Essere]]. Nella sua più tetra descrizione de ''L'essere e il nulla,'' l'uomo è una creatura ossessionata da una visione di "compiutezza", che Sartre chiama ''[[ens causa sui]],''<ref>"Esistente a causa di sé stesso", ovvero "che è causa di sé". Tradizionalmente, un essere che non deve la propria esistenza ad altro essere, per cui [[Dio]] o un essere supremo, si confronti il concetto di ''[http://www.cieloeterra.it/glossario3.html primum mobile].''</ref><ref>[http://www.ariannascuola.eu/joomla/la-filosofia-del-novecento/76-sartre/108-lontologia-di-sartre.html L'ontologia di Sartre]</ref> e che le [[religione|religioni]] fanno coincidere con Dio.

Venuti al mondo nella realtà materiale del proprio corpo, in un universo disperatamente materiale, ci si sente inseriti nell<nowiki>'</nowiki>''e''ssere (con la "e" minuscola). La coscienza è in uno stato di coabitazione con il suo corpo materiale, ma non ha alcuna realtà obiettiva; è nulla (nel senso etimologico di ''[[Nulla#Filosofia|nulla res]],'' "nessuna cosa"). La coscienza ha l'attitudine di concettualizzare le possibilità, e di farle apparire, o di annichilirle.
 
== Note ==