Discussione:Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci: differenze tra le versioni

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Si compone oggi di due parti: l’edificio progettato negli anni Ottanta dall’architetto Italo Gamberini e la nuova struttura firmata dallo studio Maurice Nio / NIO architecten di Rotterdam, che abbraccia
quella di Gamberini e ne raddoppia la superficie espositiva. Il progetto d’ampliamento è stato pensato per potenziare e intensificare la programmazione e l’offerta culturale, rispondendo ai requisiti fondamentali: raddoppiare lo spazio espositivo a disposizione, permettere un’ampia presentazione del patrimonio permanente del Centro Pecci, suddividere gli spazi.
L’ampiezza del nuovo piano espositivo, di altezza variabile e suddiviso in due ali che si restringono e si collegano alle attuali sale museali, potrà inoltre garantire varie soluzioni e modulazioni spaziali adatte alle caratteristiche delle opere d’arte contemporanea. L’avveniristica architettura disegnata da Nio cinge la “fabbrica di cultura” di Gamberini e sintetizza al meglio la nuova centralità che l’istituzione intende assumere in un contesto urbano in trasformazione, dichiarando la sua propensione ad aprirsi e irradiarsi all’esterno.--[[Utente:DEBoredom|DEBoredom]] ([[Discussioni utente:DEBoredom|msg]]) 12:28, 2 ago 2015 (CEST)
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